Scrivo questa playlist sulla scia di riflessioni un po' autobiografiche fatte negli scorsi mesi, ma lo faccio in un momento particolare, in quest'estate 2011 dove scopro che RAI3, dopo avere riesumato tutti i Bud Spencer possibili, arriva a programmare per la prima serata il film "Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia" con Lino Banfi (!!!), fino a qualche anno fa appannaggio esclusivo di canali tipo ODEON 2, in orari pre-notturni o notturni. E' vero che qualche giorno fa Berlusconi ha potuto dedicare solo mezz'ora al sindaco De Magistris che gli doveva parlare dei guai di Napoli perché aveva un appuntamento con Lino Banfi. Certo il nonno Libero nazionale merita rispetto: è un comico umile che ha lavorato sodo, alcuni titoli di fine anni '70 come "Cornetti alla crema" rimangono assai divertenti... ma andare a recuperare una schifezzella pecoreccia come questo brigadiere Pasquale Zagaria (che non ebbe successo nemmeno all'epoca) è una tale forma di impudenza nei confronti di gente che paga il canone che mi chiedo se dietro ci sia il gusto provocatorio di qualche dirigente di RAI3 che odia la (vecchia) immagine di RAI3 canale culturale, o una semplice strafottenza nel ripescaggio dei film dagli archivi... comunque sia, è una cosa che mi ha immalinconito tremendamente. Chiunque sia il genio che cura la sezione cinema del palinsesto di RAI3 (non lo so e non lo voglio sapere), occupa un posto che fino alla metà degli anni '90 fu di Vieri Razzini. E qui mi riallaccio alle mie riflessioni autobiografiche... dovete sapere che negli ultimi tempi mi è capitata una cosa insolita per me, che di solito memorizzo senza sforzo i particolari. Dopo avere comprato, visto e amato qualche film di quelli che lui sta pubblicando su DVD per la collana "Il Piacere del cinema" della TEODORA, e dopo averlo ringraziato mentalmente di esistere, di avere rieditato questi titoli spesso rari e di averli commentati così bene negli Extra, mi sono sentito in colpa. Mi sono detto: certamente io Razzini già 5-6 anni fa (prima di questa serie de "Il piacere del cinema") me lo ricordavo e lo avrei saputo riconoscere, ma come diavolo è possibile che di tutti i cicli che lui ha curato per RAI3 ricordo di avere visto pochissimo? Perché non li vedevo? Premetto che negli anni in questione ero alla fine delle medie superiori, poi uno studente universitario, poi ancora uno studente del post laurea. Per qualche tempo ho avuto stupore e rabbia per il me stesso di quegli anni (fra fine anni '80 e metà anni '90): fortunato senza saperlo, uno che dissipava questo patrimonio di grandi film del passato mandati in onda dalla TV pubblica... ci sono stati momenti di dubbio atroce su me stesso in cui mi sono detto: "vuoi vedere che in quegli anni ero così supponente da credere che del cinema classico hollywoodiano ormai, grazie a certi cicli pomeridiani della RAI di metà anni ottanta, conoscevo tutto l'essenziale, e mi interessava soltanto scoprire i grandi autori come Kubrick, Bergman, ecc.?". Oppure "sarà stata la mia diffidenza dell'epoca per i film in lingua originale, che Razzini da vero pioniere iniziò a mandare in onda in un ciclo meraviglioso ("Movie") di cui sicuramente conoscevo e amavo la sigla?" Però non mi quadrava granché neanche questa spiegazione: per quanto rincoglionito io potessi essere in quel periodo (e non mi pareva di esserlo stato), il cinema l'ho sempre amato. Allora ho fatto qualche ricerca, e ho scoperto che Vieri Razzini ha passato gran parte di quegli anni, specie gli ultimi, a combattere una battaglia solitaria contro il management della RAI dell'epoca (degno precursore di quello attuale) per poter trasmettere i film bellissimi che aveva in magazzino a orari decenti... ho scoperto che questi favolosi cicli che mi ero perduto andavano in onda dopo mezzanotte, orario in cui io, studente, mediamente dovevo impormi di andare a dormire. Forse l'unico errore che posso rimproverarmi è di non avere avuto, in quegli anni, il video-registratore (mi pare che il primo video-registratore è stato acquistato a casa mia nel '96, quando questa stagione favolosa di RAI3 stava finendo, ad eccezione dell'isola felice di FUORI ORARIO, che grazie a Dio sopravvive). Insomma, a differenza di Claudio G. Fava (che ha lavorato nella RAI degli anni '70 ed ha avuto budget e spazi di programmazione di tutto rispetto), Razzini è arrivato troppo tardi, quando in RAI iniziava la perdita di senso e di ruolo che oggi ha assunto dimensioni grottesche, da incubo.. una RAI cattiva imitazione di MEDIASET, che ha paura di scegliere. Un po' riconciliato con me stesso, ho cercato di recuperare (fra preziose registrazioni VHS fatte all'epoca da amici lungimiranti, YouTube e archivio RAI), un po' di presentazioni di film a cura del Vieri Razzini di quegli anni. Questa playlist contiene 7 film notevoli, in qualche caso bellissimi, di cui ho potuto vedere la presentazione di Razzini. Scriverla è un mio modo di resistere all'insopportabile stupidità della RAI3 di oggi e anche un ringraziamento a Razzini, che da anni lotta per salvare la memoria e spesso addirittura la sopravvivenza fisica di quel pezzo della nostra cultura e della nostra vita che è il cinema del passato.
Trasmesso (in lingua originale con sottotitoli) in un ciclo RAI3 su Howard Hawks dei primi anni '90. Razzini racconta la collaborazione fra Ben Hecht e Hawks, e spiega la differenza nel rapporto uomo/donna fra i film western e le commedie di Hawks. Un gioiello che custodisco come una reliquia anche perché "Ventesimo secolo" finora non è uscito su DVD
Ciclo notturno di RAI3 su Bette Davis (in lingua originale con sottotitoli) dei primi anni '90. Razzini fa una lettura psicanalitica del film di grande sensibilità, giocata sui temi dell'insicurezza e dell'emancipazione.
Ciclo "Movie" (film in lingua originale con sottotitoli). Razzini compare solo per dire che la copia che sta per essere mandata in onda è finalmente, dopo tante copie malmesse, un'ottima copia. Anche questo è fare bene il lavoro di curatore.
Con Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre, Marie Dubois
Bellissima presentazione del capolavoro di Truffaut. Questa è reperibile su YouTube grazie a un utente che l'aveva registrata. Meno male che c'è YouTube...
Con Steve Martin, Bernadette Peters, Christopher Walken, Jessica Harper
Vista all'Archivio RAI. Qui Razzini è giustamente infastidito per essere costretto a andare in onda a notte fonda, e lo dice apertamente. Quanto al film, rivendica di avere scoperto questo musical di Herbert Ross con Steve Martin ambientato negli anni della Grande Depressione e poco noto in Italia.
Nel 1994 Razzini ha curato un ciclo su Mario Soldati uomo di cinema e televisione così succoso e ricco che meriterebbe di diventare un cofanetto... se non sbaglio, all'archivio RAI c'èla breve introduzione mandata in onda prima di questo film con la Loren. Anche Soldati andrebbe riscoperto
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