Ormai anche la Formula 1 non ha più il fascino degli anni d'oro; l'abilità del pilota è sempre basilare per la vittoria ma ciò che ormai conta è la tecnologia, la strategia ai box, la rapidità nei pit stop. Da un lato questo progressivo dirottamento sul tecnologico è un bene per la vita dei piloti, un tempo massacrati dalla esagerata volontà agonistica non supportata sufficientemente dalle strutture del mezzo meccanico e dai regolamenti che consentivano di tutto. Anche le piste e le protezioni sono tutt'altra cosa rispetto agli anni "ruggenti". Ricordo la pista di Monza, prima che inventassero le chicane : i piloti dopo le curve di Lesmo spingevano al massimo sul rettilineo per recuperare secondi preziosi e piombavano come razzi sulla curva parabolica sempre con esiti incerti : molti tiravano dritto e si schiantavano, molti a metà curva non reggevano la forza centrifuga e si arenavano sul prato, i campioni riuscivano a dosare con le marce l'ingresso in curva e ..vincevano. Gli spettatori restavano senza fiato nel seguire i tentati sorpassi , gli sforzi per mantenere i distacchi, la rabbia dei piloti quando "scoppiava" il motore (e ne scoppiavano tanti) o quando volteggiavano sulle sopraelevate ( ormai abolite da tempo perché potevano trasformarsi in mortali trampolini di lancio verso il cielo). Però ormai l'assistere ad una lunga e monotona corsa non trasmette nessuna emozione a meno di non aver giocato una forte scommessa...
Con Paul Newman, Joanne Woodward, Robert Wagner, Karen Arthur, Richard Thomas, David Sheiner
Voluto da Paul Newman, corridore di buona stoffa , il film lascia a desiderare sotto l'aspetto della sceneggiatura, indecisa tra il docufilm e il sentimentale.
Anch'io sono anni che non le seguo più. Troppe limitazioni, troppa rigidità nei regolamenti che variano di anno in anno, troppo condizionamento da parte delle gomme. Mi sembra che tutte queste limitazioni, di fatto, riescano ad inibire un vero sviluppo tecnico del mezzo. Possibile che non si possa uscire dalla soffocante tutela di Ecclestone ?. Ciao panflo
Non è solo lui, è che ormai tutti gli sport sono in mano alle lotte fra sponsors , fornitori di materiali , poteri di occulti finanziatori, doping e via così; spiace dover sempre fare la figura del vecchio brontolone ma penso che questo triste stato di cose non piaccia nemmeno ai giovani. Ciao dedo.
Certe norme sono imbarazzanti, le modalità con cui vengono aggiornati i regolamenti pure, spesso non c'è chiarezza sul come procedere (il mondiale vinto da Button due anni fa fu una mezza farsa) e a livello burocratico si combinano casini madornali, ma tenderei a concentrarmi su ciò che avviene in pista, perchè alla fin fine è quello che conta. Ai tempi del dominio Schumacher si era creata (non a torto) un'idea di formula 1 noiosa che ancora oggi molti hanno in mente, ma le cose sono cambiate parecchio, e già da tempo. Raikkonen, Hamilton e Vettel vinsero il campionato in volata alle ultime curve, per uno o un paio di punti, dopo stagioni di rimonte combattutissime. E quest'anno, nonostante il dominio del tedeschino accumulato in primavera, ci sono state corse spettacolari come a Montecarlo o in Canada (e quella di oggi in Ungheria non ha affatto demeritato). C'è inoltre una concentrazione di piloti favolosi mai avuta nello scorso decennio, quando la lotta per il mondiale era prevalentemente a due. Quindi insomma, nonostante Ecclestone e compagnia varia non favoriscano la credibilità dello sport, lo spettacolo in pista ripaga eccome quanto accade al di fuori. Non posso fare raffronti col passato lontano perchè non ero ancora nato, ma il progresso tecnologico è più che mai intrinseco nella natura di questo sport e lo scenario che si è venuto a creare oggi non era così imprevedibile, dopotutto. Sento dire spesso che l'abilità di chi guida è meno rispetto un tempo ma non direi affatto, perchè le auto non vanno certo col pilota automatico e tutte le diavolerie dell'abitacolo vanno gestite al 90% da chi ci sta dentro. Alla fine in pista viene sempre fuori in valore del singolo, quando il dislivello fra vetture non è eccessivo. Per me, la formula 1 di oggi è uno spettacolo.
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Anch'io sono anni che non le seguo più. Troppe limitazioni, troppa rigidità nei regolamenti che variano di anno in anno, troppo condizionamento da parte delle gomme. Mi sembra che tutte queste limitazioni, di fatto, riescano ad inibire un vero sviluppo tecnico del mezzo. Possibile che non si possa uscire dalla soffocante tutela di Ecclestone ?. Ciao panflo
Non è solo lui, è che ormai tutti gli sport sono in mano alle lotte fra sponsors , fornitori di materiali , poteri di occulti finanziatori, doping e via così; spiace dover sempre fare la figura del vecchio brontolone ma penso che questo triste stato di cose non piaccia nemmeno ai giovani. Ciao dedo.
Certe norme sono imbarazzanti, le modalità con cui vengono aggiornati i regolamenti pure, spesso non c'è chiarezza sul come procedere (il mondiale vinto da Button due anni fa fu una mezza farsa) e a livello burocratico si combinano casini madornali, ma tenderei a concentrarmi su ciò che avviene in pista, perchè alla fin fine è quello che conta. Ai tempi del dominio Schumacher si era creata (non a torto) un'idea di formula 1 noiosa che ancora oggi molti hanno in mente, ma le cose sono cambiate parecchio, e già da tempo. Raikkonen, Hamilton e Vettel vinsero il campionato in volata alle ultime curve, per uno o un paio di punti, dopo stagioni di rimonte combattutissime. E quest'anno, nonostante il dominio del tedeschino accumulato in primavera, ci sono state corse spettacolari come a Montecarlo o in Canada (e quella di oggi in Ungheria non ha affatto demeritato). C'è inoltre una concentrazione di piloti favolosi mai avuta nello scorso decennio, quando la lotta per il mondiale era prevalentemente a due. Quindi insomma, nonostante Ecclestone e compagnia varia non favoriscano la credibilità dello sport, lo spettacolo in pista ripaga eccome quanto accade al di fuori. Non posso fare raffronti col passato lontano perchè non ero ancora nato, ma il progresso tecnologico è più che mai intrinseco nella natura di questo sport e lo scenario che si è venuto a creare oggi non era così imprevedibile, dopotutto. Sento dire spesso che l'abilità di chi guida è meno rispetto un tempo ma non direi affatto, perchè le auto non vanno certo col pilota automatico e tutte le diavolerie dell'abitacolo vanno gestite al 90% da chi ci sta dentro. Alla fine in pista viene sempre fuori in valore del singolo, quando il dislivello fra vetture non è eccessivo. Per me, la formula 1 di oggi è uno spettacolo.
@Mathiasparrow ciò che mi dici sulla presente stagione è stuzzicante ! Vedrò di re-interessarmi . Grazie.
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