Il sito si è notevolmente ringiovanito nel corso dell'anno e mi piace l'idea di descrivere ai giovani di adesso le sensazioni cinematografiche, che caratterizzarono ii giovani degli anni '50/'60 dello ..scorso secolo (sigh!). Noi siamo vissuti impregnati di cinema, sotto la guida di genitori appassionati di questa forma d'arte che aveva regalato loro l'evasione necessaria a sopportare il fascismo prima e poi la guerra; dal dopoguerra il rito domenicale dell'andare al cinema era assimilabile a quello di andare in chiesa : solo un precario stato di salute che ti costringesse a letto poteva impedirtelo. Si assisteva al film ammucchiati in sale fumose, moltissimi in piedi ( i più fortunati erano contro la parete cui appoggiarsi), ma la magia dell'insieme , con quel cono di luce ballerina che forava le nuvole delle sigarette e si fermava sullo schermo grigio (quelli bianchi erano solo nelle primissime visioni) ti faceva sopportare tutto. Non esistevano i pop corn ma solamente i semi di zucca e le "mosciarelle", castagne secche spaccadenti contrariamente alla loro definizione. Lo spettacolo iniziava con la "Settimana Incom" ed era un piacere vedere i fatti di cronaca , di politica, di spettacolo, argutamente commentati. La TV l'avevano in pochi e le notizie arrivavano al popolo tramite giornale radio o quotidiani. Poi i "prossimamente", trailers approssimativi , commentati con retorica da ventennio, spesso rotti e saltellanti; ma andava sempre e comunque bene.. Dopo un certo intervallo con le fioche luci accese e un brusio ininterrotto da nido di vespe, iniziava il film : quelli comici creavano dei boati persistenti che impedivano l'ascolto per un bel pò e se le gags si susseguivano , i dialoghi del film si perdevano completamente , i western venivano commentati con urla di avvertimento al "buono" sotto tiro, oppure con applausi e muggiti di soddisfazione se il "cattivo" soccombeva, i film drammatici, se validi come "Ladri di biciclette" , venivano seguiti nel silenzio più assoluto (e qui si vede la qualità di un popolo cinefilo) altrimenti se scivolavano nel "melò" risate e sberleffi continui, con le proteste delle signore che invece si commuovevano. Poi a casa, e per i primi giorni della settimana si parlava del film, lo si sezionava, catalogava , riponeva tra quelli da dimenticare o quelli da rivedere appena possibile ; perché a quei tempi i film si rivedevano spesso a distanza di qualche settimana poiché restavano in cartellone per mesi. Insomma in assenza di televisione e di Internet il cinema era il nostro compagno di vita, che cresceva con noi e non ci ha tradito mai.
Regia di James Algar, Samuel Armstrong, Ford Beebe, Norman Ferguson, Jim Handley, Wilfred Jackson, Hamilton Luske, Bill Roberts, Paul Satterfield, Ben Sharpsteen
Con Gary Cooper, Mari Aldon, Richard Webb, Arthur Hunnicutt
Il mio primo western; è ancora stampato nella mia mente il duello al coltello tra Gary Cooper e il capo indiano , nelle acque di un torrente impetuoso.
@dedi42@libertà@Baliverna Grazie di cuore !! @Neve Che Vola lo vidi a dieci anni e vado a memoria; se dici che era un placido laghetto si vede che lo era; nel mio ricordo era un torrente impetuoso, ciao.
Volevo sottolineare appunto come si trasforma nella mente una scena. Dovrebbe essere un placido laghetto, ma non posso controllare perchè, pur avendo una registrazione del film, TAMBURI LONTANI rientra nel numero di quelli che non posso oltraggiare per un semplice controllo. Preferisco vivere con l'ultima, grande impressione che il film mi fece non tanto per la storia, quanto per le ambientazioni, naufragai sia nelle ambientazioni che nei colori, lo vidi al momento giusto. Stavo pensando appunto alle distorsioni della mente: ho rivisto da poco la scena di SENTIERI SELVAGGI con Wayne che spara agli occhi dell'indiano morto. Non ricordavo che fosse stato un altro ad iniziare l'opera colpendo l'indiano con (mi pare) una pietra, e che Wayne continuasse: "già che ci sei, finisci l'opera". E' un particolare, ma mi da da pernsare la poca precisione con la quale ricordiamo, e pensa che la scena l'ho rivista due-tre giorni fa!
Interessanti queste annotazioni storiche sul modo di “vivere” l’esperienza in sala. Provo un po’ di invidia a pensare a come deve essere stato vedere certi film al cinema, infatti quando capita (raramente, purtroppo) che ritrasmettano opere del passato mi ci precipito subito. E poi, forse c’era anche un po’ di “magia”, oggi completamente persa/deviata. Però, cavoli, c’erano certi comportamenti che mal sopporterei, ma erano altri tempi (e poi io sono fissato, difatti preferisco le sale deserte ...). Ciao panflo.
@Valdemar anche io non sopportavo certe esagerazioni, come qualcuno che ti mangiava pane e cipolla sotto il naso , o fumava il toscano, o commentava ad alta voce...ma la passione per la visione superava tutto ! grazie e ciao a te.
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@dedi42@libertà@Baliverna Grazie di cuore !! @Neve Che Vola lo vidi a dieci anni e vado a memoria; se dici che era un placido laghetto si vede che lo era; nel mio ricordo era un torrente impetuoso, ciao.
Volevo sottolineare appunto come si trasforma nella mente una scena. Dovrebbe essere un placido laghetto, ma non posso controllare perchè, pur avendo una registrazione del film, TAMBURI LONTANI rientra nel numero di quelli che non posso oltraggiare per un semplice controllo. Preferisco vivere con l'ultima, grande impressione che il film mi fece non tanto per la storia, quanto per le ambientazioni, naufragai sia nelle ambientazioni che nei colori, lo vidi al momento giusto. Stavo pensando appunto alle distorsioni della mente: ho rivisto da poco la scena di SENTIERI SELVAGGI con Wayne che spara agli occhi dell'indiano morto. Non ricordavo che fosse stato un altro ad iniziare l'opera colpendo l'indiano con (mi pare) una pietra, e che Wayne continuasse: "già che ci sei, finisci l'opera". E' un particolare, ma mi da da pernsare la poca precisione con la quale ricordiamo, e pensa che la scena l'ho rivista due-tre giorni fa!
Nostalgia canaglia Panflo!
Interessanti queste annotazioni storiche sul modo di “vivere” l’esperienza in sala. Provo un po’ di invidia a pensare a come deve essere stato vedere certi film al cinema, infatti quando capita (raramente, purtroppo) che ritrasmettano opere del passato mi ci precipito subito. E poi, forse c’era anche un po’ di “magia”, oggi completamente persa/deviata. Però, cavoli, c’erano certi comportamenti che mal sopporterei, ma erano altri tempi (e poi io sono fissato, difatti preferisco le sale deserte ...). Ciao panflo.
@Valdemar anche io non sopportavo certe esagerazioni, come qualcuno che ti mangiava pane e cipolla sotto il naso , o fumava il toscano, o commentava ad alta voce...ma la passione per la visione superava tutto ! grazie e ciao a te.
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