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Anne Wiazemsky attrice e scrittrice
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Anne Wiazemsky attrice e scrittrice

Quanti di voi si ricordano di Anne Wiazemsky, l'attrice che debuttò sullo schermo nel 1966 interpretando il ruolo di Marie in Au Hasard Balthazar, capolavoro di Robert Bresson? In seguito, l'attrice interpretò film importanti come La cinese di Jean-Luc Godard (che fu anche suo marito dal 1967 al 1979), Teorema e Porcile di Pasolini, Il seme dell'uomo di Ferreri, La gaia scienza, Sympathy for the devil, Vento dell'est, Vladimir et Rosa e Tout va bien, tutti per la regia di Godard. A partire dagli anni '80 diradò la sua presenza sullo schermo; uno degli ultimi film degni di nota è Rendez-vous di André Techiné. A mio parere, oltre che nel film di Bresson, la Wiazemsky è stata memorabile almeno in Teorema, dove interpretò con estrema intensità Odetta, la figlia della famiglia borghese che, dopo la visita dell'Ospite interpretato da Terence Stamp, si chiudeva in un mutismo ossessivo.
Tuttavia, oltre che per le sue interpretazioni, la Wiazemsky è divenuta celebre (almeno in Francia) soprattutto come scrittrice. Si può dire che la letteratura ce l'avesse nelle vene, perchè suo nonno era il celebre scrittore François Mauriac, vincitore del Premio Nobel e autore di romanzi come Therese Desqueyroux e Il deserto dell'amore. La Wiazemsky ha scritto a tutt'oggi una decina di romanzi, fra cui "Une poignée de gens", vincitore del Grand Prix du roman de l'Academie feancaise, "Hymnes à l'amour" (adattato al cinema nel film "Toutes ces belles promesses" di Jean-Paul Civeyrac) et "Je m'appelle Elisabeth", da cui è stato tratto un film con lo stesso titolo diretto nel 2006 da Jean-Pierre Améris. Importante anche il romanzo "Mon enfant de Berlin" del 2009, tradotto in italiano come "La ragazza di Berlino" e pubblicato nel nostro paese dalla editrice E/O, dove si rievocano le vicende di sua madre Claire Mauriac negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Tuttavia, in questa sede voglio concentrarmi sul romanzo "Jeune fille" del 2007, ancora inedito in Italia, perchè è quello dove l'autrice rievoca il suo ingresso nel mondo del cinema e il suo incontro con il grande Bresson. Ecco il riassunto dell'opera che si trova su molti siti letterari, fra cui la pagina
http://www.evene.fr/livres/livre/anne-wiazemsky-jeune-fille-25264.php
Primavera 1965. Anne, la narratrice, ha diciotto anni quando incontra il regista Robert Bresson. Il provino è stato organizzato dalla sua amica Florence Delay, che era stata la protagonista di "Il processo di Giovanna d'Arco". Convinta che Anne sia l'attrice ideale per interpretare Marie in "Au hasard Balthazar", il prossimo film del maestro, Florence la spinge a mettersi alla prova nonostante la sua completa inesperienza. Durante i provini, la presenza di Anne, le sue attitudini, la sua voce, convincono Robert Bresson della necessità di questa scelta. Ma Anne è ancora minorenne, e bisogna far accettare il progetto a suo nonno, lo scrittore François Mauriac. Fortunatamente, quest'ultimo intuisce l'importanza di questa opportunità. Durante le riprese, Anne fa l'esperienza di attrice su un set cinematografico. Bresson instaura un gioco ambiguo, tra seduzione e dominio. Pur rifiutando le sue avances, Anne subisce la sua seduzione a livello psicologico e il magnetismo del suo genio artistico. L'attrice sente che una metamorfosi sta operando dentro di lei, suscitata da desideri potenti ma confusi, che esacerbano la sua sensibilità. Un week-end, decide di andare a letto con un giovane della troupe, per calmare la sua ipersensibilità. Una tappa fondamentale viene affrontata. Il suo carattere si afferma, adesso osa sfidare Bresson, rovesciando il rapporto di seduzione in suo favore e scoprendo, giorno dopo giorno, la magia del mestiere di attore. Alla fine dell'estate, terminato il film, Anne sa che un futuro di attrice è ormai possibile". (La traduzione è mia).
Ecco alcuni brevi passi estrapolati dal testo e da me tradotti
"Bresson aveva sempre un rapporto molto intimo con le sue attrici durante le riprese, ma nel mio caso, spinse all'estremo questa esperienza. Per un mese e mezzo abitammo sotto lo stesso tetto, con camere adiacenti, e non mi lasciava mai andare al di fuori del suo sguardo".
"Fin dall'inizio mi sentii come a casa mia sul set, avevo trovato una nuova famiglia e in Bresson pensai di aver trovato qualcuno che mi comprendeva".
Bresson fu affascinato dalla sua presenza sul set e al di fuori di esso. Quando si trovavano da soli "all'inizio si accontentò di stringermi il braccio, o di accarezzarmi le guance. Ma poi venne il momento sgradevole in cui cercò di baciarmi. Io lo rifiutai e lui non insistette, anche se sembrò talmente infelice che per questo mi sento sempre in colpa". 
Il tema della consapevolezza sessuale che emerge era presente nel film, ed emerse anche al di fuori del set: la Wiazemsky, preoccupata dalla sua relazione con Bresson, finì a letto con un tecnico della troupe, esperienza che le consentì di affrontare con maggiore risolutezza le avances di Bresson. "Le ragazze di 17-18 anni spesso danno segnali che gli uomini interpretano a modo loro. Perdere la verginità mi diede il coraggio di dire di no a Bresson, ma anche ad altri uomini".
Infine, la Wiazemsky ricorda il suo perfezionismo, la sua ammirazione per la sua "voix blanche" (dizione neutra), le ripetizioni sfiancanti di alcune scene per suscitare una maggiore tensione nelle interpretazioni, la sua intenzione di eliminare ogni traccia di approfondimento psicologico nella performance dell'attore.
Nel libro "Il caso e la necessità: il cinema di Robert Bresson" a cura di Giovanni Spagnoletti e Sergio Toffetti, c'è un'intervista alla Wiazemsky in cui le viene chiesto se aveva più rivisto Bresson dopo le riprese di Balthazar. Ecco la risposta:
"Non molto spesso, perchè non era affatto contento che continuassi. Durante le riprese di Balthazar mi aveva spesso detto che gli sarebbe piaciuto se avessi fatto Lancillotto e Ginevra, e quando ha saputo che stavo girando La cinese, mi ha chiamato per dirmi: "Smetta subito. Se lei fa questo film non sarà mai Ginevra". Credo di avergli risposto in modo insolente che per me era lo stesso, poi, quindici anni dopo ci siamo ritrovati, e lui è stato molto affettuoso. Mi ha chiesto varie volte di andare a presentare il film al posto suo, e l'ho sempre fatto, docilmente".
"Jeune fille" è pubblicato in Francia da Gallimard ed è disponibile su vari siti di letteratura.

Playlist film

One Plus One

  • Musicale
  • Gran Bretagna
  • durata 100'

Titolo originale One Plus One

Regia di Jean-Luc Godard

Con Mick Jagger, Keith Richards, Brian Jones, Bill Wyman, Charlie Watts

One Plus One

In streaming su Apple TV

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Crepa padrone, tutto va bene

  • Drammatico
  • Francia
  • durata 95'

Titolo originale Tout va bien

Regia di Jean-Luc Godard, Jean-Pierre Gorin

Con Yves Montand, Jane Fonda, Vittorio Caprioli, Cyrille Spiga, Elizabeth Chauvin

Crepa padrone, tutto va bene

In streaming su Amazon Prime Video

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