Finalmente ho voluto stilare questa lista di film che, oltre che cinematograficamente riusciti, ritengo significativi dal punto di vista della fede cattolica, che è la mia. Non sono tantissimi. I colossal di Hollywood su episodi biblici, o i film sulle apparizioni di Lourdes o Fatima, sono opere sicuramente dignitose. Il problema è che esse, alle quali pure riconosco meriti e intenti, sono prive di vera fede e di profondità spirituale. Sono girate molto con la testa e poco o nulla col cuore, e non riescono ad incidere nell'anima. Poi c'è anche il problema che diversi registi che si sono dichiarati cattolici hanno girato film superficiali, finti, pensati a tavolino. Siccome Dio però prende quello che vuole da chi vuole, certe volte ha umiliato i credenti – che evidentemente se lo meritavano - facendo girare film religiosi profondi e molto riusciti a registi atei.
E infatti. Pasolini, ateo e comunista, catturò con questo capolavoro il fascino e l'incisività del vangelo. E' un film scarno ed essenziale, ma anche il vangelo lo è. Questa essenzialità fa parte del suo rispetto per il testo, a cui volle essere assolutamente fedele. In esso non vi è proprio nulla che urti la fede cattolica (chi vi vede qualcosa me la dica), e neppure è polemico. E' anzi un film che arriva diritto al cuore. Del resto lo stesso Giovanni XXIII, al quale la pellicola è dedicata, si compiacque quando seppe delle riprese e benedisse il progetto. La benedizione fu efficace.
Con Ines Orsini, Mauro Matteucci, Giovanni Martella, Assunta Radico, Rubi D'Alma
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Augusto Genina è un caso rarissimo di regista cattolico capace di girare buoni film su argomenti religiosi, con vera fede. La storia di questa santa ragazzina è narrata con grande forza e sensibilità, sì da commuovere e suscitare partecipazione. Pregi non secondari sono l'assenza di buonismo, di lacrime a comando, di agiografia, e di quell'estetica finta e idealizzata così comune in altri esemplari del genere.
Con Marta Toren, Gino Cervi, Charles Vanel, Jacques Sernas
E' sempre lui, Genina, a raccontare una vicenda impegnativa di decadenza e redenzione, di rabbia e di pentimento, che ricorda quella della Maddalena dei vangeli. Il dramma interiore della protagonista è rappresentato con rara forza ed efficacia. Chi racconta storie di fede dipingendo quadretti idealizzati, e nasconde la realtà del male e della cattiveria purtroppo presenti e latenti nell'essere umano, non ha capito niente del senso della Redenzione. Genina sta bene fuori da questo pericolo.
Con Renée Falconetti, Eugène Sylvain, Antonin Artaud, Michel Simon
Dreyer racconta il processo e il rogo della santa pulzella con una incredibile forza, che ci fa immedesimare nell'azione e ci lascia sconquassati. Sul luogo del suo martirio c'è scritta anche la cifra che gli inglesi passarono al vescovo del posto per farla togliere di mezzo (20.000 ducati d'oro), il quale infatti le impedì di appellarsi al papa.
Con Florence Carrez, Jean-Claude Fourneau, Marc Jacquier
Di nuovo la santa d'Orleans. Il grande Bresson, con il rigore che lo contraddistingue, narra gli ultimi giorni di vita della giovane. Vessata dai giudici e spaventata dal pensiero del rogo, nega infine di esser stata ispirata da Dio. Ma Dio le fa capire che negando la Sua ispirazione si dannerà eternamente. Non c'è paragone tre le fiamme del rogo e quelle eterne dell'inferno, e la santa fece la scelta giusta.
Con Claudio Brook, Silvia Pinal, Hortensia Santovena, Jésus Fernández
Sentite, io sono sensibilissimo quanto a blasfemia, e la fiuto dove molti non la sentono. Ma qui non ce n'è. C'è solo qualche stravaganza o stramberia bunueliana, come quella del miracolato ingrato e cinico, e la concessione finale del vacillare del santo davanti alla proposta del demonio. Per il resto, il maestro ateo di Calanda riesce a narrare con maestria le tentazioni dell'asceta Simon, realmente esistito. L'immagine del diavolo è estremamente indovinata.
Con Anatolij Solonicyn, Ivan Lapikov, Nikolaj Grinko, Nikolay Sergeev, Irina Tarkovskaya
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E' un film di grande intensità spirituale, e di profondo lirismo. Qui però voglio solo ricordare il memorabile episodio della rappresentazione della Passione da parte degli abitanti di un villaggio russo. Intensa, straziante, coinvolgente.
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