Mi sembra giusto fermarsi un attimo a considerare i più importanti movimenti artistici o "correnti" della storia del cinema, e provare ad offrire una valutazione di essi secondo una prospettiva "comparata" (chiunque voglia fornire spunti in tal senso lo faccia pure liberamente, anche se mi rendo conto che è un'impresa ardua, perchè, se già è difficile valutare un singolo film, figuriamoci un intero movimento artistico...) Indubbiamente, ci sono stati dei registi che hanno dato il meglio di se stessi all'interno di un movimento artistico preciso, e quando se ne sono allontanati, si sono persi per strada (ad esempio Rossellini con il Neorealismo, a mio parere includendo anche i film con la Bergman quali esempi di "Neorealismo interiore"), mentre altri sono stati fieramente indipendenti e hanno percorso una strada solitaria (ad esempio Bresson, che è arrivato a codificare un proprio linguaggio cinematografico, espresso in forma teorica nel suo libro "Note sul cinematografo"). Partendo da alcuni film particolarmente rappresentativi, ecco un excursus (necessariamente sintetico) su alcuni di questi Movimenti.
Con Werner Krauss, Conrad Veidt, Lil Dagover, Friedrich Feher, Hans Heinrich von Twardowski
L'Espressionismo tedesco è stata certamente una delle correnti più importanti a livello cinematografico (e non solo), con le sue deformazioni prospettiche, le sue distorsioni del segno (in questo caso l'inquadratura) e le sue scenografie allucinate. Il film di Robert Wiene ne è l'esempio per antonomasia, ma tutta la cinematografia tedesca fino all'avvento di Hitler ne è segnata fortemente: fra i frutti più gloriosi, da citare almeno Nosferatu e Faust di Murnau, Metropolis e M di Lang, L'angelo azzurro di Sternberg.
Le avanguardie storiche hanno dato importanti risultati anche nel cinema, fra cui il cortometraggio di Bunuel che resta il più celebre film surrealista della storia. Altri film importanti del surrealismo sono L'age d'or e Las hurdes dello stesso Bunuel (nonchè alcune sue opere della maturità come Il fantasma della libertà e Il fascino discreto della borghesia); importanti per il cinema d'avanguardia francese anche La coquille et Le clergyman di Germaine Dulac, Entr'acte di René Clair, Le sang d'un poète di Cocteau, Fièvre di Delluc ecc. Anche questa resta una corrente da tenere in grande considerazione per i suoi risultati artistici, per quanto necessariamente più marginale e di minore influenza futura rispetto all'Espressionismo.
Con Carmela Savio, Gar Moore, Dots M. Johnson, Harriet White, Alfonsino Pasca
Il neorealismo cinematografico è stata una delle più grandi rivoluzioni estetiche all'interno del medium audiovisivo: Rossellini fu un pioniere geniale, tanto che Otto Preminger disse che la storia del cinema si divideva in due epoche, una precedente e una successiva a Roma città aperta. Il risultato più alto del regista nell'ambito della poetica neorealista fu Paisà; eccellenti anche gli apporti di Visconti con Ossessione (film per cui fu coniato il termine Neorealismo) e La terra trema, De Sica con Ladri di biciclette e Umberto D. L'influenza del Neorealismo sul cinema futuro sarà ricchissima: fra i film migliori ispirati a questo movimento, da citare almeno il Salvatore Giuliano di Rosi, L'albero degli zoccoli di Olmi e La notte di San Lorenzo dei Taviani
La Nouvelle vague francese è stata IL movimento cinematografico più importante in assoluto: alla base di essa vi fu un'innovazione sia tematica che linguistica, e cambiarono radicalmente anche i metodi di realizzazione del film stesso. Si abbandonarono i teatri di posa per girare in location autentiche, si introdusse la macchina a mano e il "jump cut" (falso raccordo) all'interno di un montaggio meno lineare e più frantumato, si affrontarono tematiche più legate al malessere contemporaneo della società francese all'inizio degli anni'60. Godard ne fu l'esponente più radicale e iconoclasta, Truffaut vi aderì soprattutto nei suoi primi film, prima di dedicarsi a un cinema sostanzialmente tradizionale; altri grandi registi del movimento sono stati Rohmer, Chabrol, Rivette, in parte anche Resnais e Demy. Il lascito sul cinema mondiale è incalcolabile, poichè da essa scaturirono una serie di movimenti paralleli fra cui il Free cinema inglese, il Cinema novo brasiliano, la Nova Vlna cecoslovacca ecc.
Con Boris Babochkin, Leonid Kmit, Varvara Myasnikova, Boris Blinov, Illarion Pevtsov
Fra le correnti, ho voluto inserirne anche una "in negativo": il realismo socialista sovietico. Sarebbe stato certamente più giusto inserire le avanguardie sovietiche degli anni'20 che diedero come frutti le grandi opere di Eisenstein, Pudovkin, Kulesov, Vertov (con la sua teoria del cine-occhio), ma il realismo socialista è emblematico di un assoggettamento dell'arte ad un potere politico reazionario e retrogrado, propugnato da Stalin, Zdanov e i loro portavoce. Alcune delle caratteristiche di questo tipo di cinema erano lo schematismo ideologico e la necessità di ricorrere a biografie agiografiche di eroi del socialismo, come ben rappresenta Ciapaiev di Vasiliev. Anche alcuni grandi registi come Dovcenko dovettero piegarsi ad esso in film come Aerograd e Shcors, mentre Eisenstein riuscì ad aggirare l'ostacolo in Ivan il terribile, che è opera infinitamente più complessa rispetto ai dettami dell'arte socialista.
E finalmente una corrente americana: la New Hollywood. Fortemente influenzata dalla Nouvelle Vague francese, portò una ventata d'aria fresca nel sistema produttivo del cinema americano, concedendo più potere ai nuovi registi-autori (alcuni dei quali provenivano dalla critica, come Bogdanovich, altri accaniti cinefili come Scorsese) e dando nuova linfa alle produzioni indipendenti. Grazie alla New Hollywood furono affrontati temi come il ribellismo giovanile, il nuovo ruolo della donna e perfino la riabilitazione delle minoranze etniche e dei nativi d'America in Piccolo grande uomo. Fra i registi più rappresentativi, Scorsese, Altman, Penn, De Palma, Coppola, Pollack, Rafelson, Polanski, Lucas ecc.
Con Jens Albinus, Bodil Jørgensen, Anne Louise Hassing, Troels Lyby
Infine, il Dogma95 firmato dai registi danesi, fra cui Lars von Trier e Thomas Vinterberg, alla ricerca di una nuova purezza espressiva del cinema: riprese on location, sonoro in presa diretta, macchina a mano, divieto di usare luci artificiali e trucchi ottici,obbligo di ambientare il film nel presente, divieto di girare film di genere e di far comparire il nome del regista nei titoli. Tra i film Dogma più famosi, da citare, oltre ad Idioti di Lars, anche Festen di Vinterberg, Mifune di Jacobsen, Italiano per principianti di Lone Scherfig, Julien Donkey-boy di Harmony Korine. Ma forse è lecito affermare che il Dogma fu soprattutto una provocazione, che non ha inventato niente di nuovo e che è scomparso dopo pochi anni poichè i suoi stessi inventori se ne sono allontanati (ma ha influenzato indubbiamente alcuni notevoli film, fra cui Rosetta e Il figlio dei Dardenne).
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