breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers.
Summer surprised us, coming over the Starnbergersee
With a shower of rain; we stopped in the colonnade,
And went on in sunlight, into the Hofgarten,
And drank coffee, and talked for an hour.
Bin gar keine Russin, stamm' aus Litauen, echt deutsch.
And when we were children, staying at the archduke's,
My cousin's, he took me out on a sled,
And I was frightened. He said, Marie,
Marie, hold on tight. And down we went.
In the mountains, there you feel free.
I read, much of the night, and go south in the winter.
Con Vivien Leigh, Warren Beatty, Coral Browne, Lotte Lenya
Triplice tonfo: tutti i traguardi trapassati, avviluppati dal verde limaccioso della palude in cui Vivien Leigh si è buttata, ma al posto dell'acqua, elemento che genera la vita per alcuni, si è schiantata al suolo, perdendo la gloria, l'amore e ritrovandosi di colpo inappetibile e invecchiata ... triplice tonfo.
Sophia Coppola, nel suo secondo miglior film, deterge le anime inquiete di quattro adolescenti ragazze americane che si mettono intorno a un tavolo per redigere il manuale del perfetto suicida, con tanto di variatio, senza che la ratio influisca, in alcun modo, sull'esito finale. Fuori più di un "Amore di cortile" nel "Cortile dell'amore" ad aspettarle ... illudendosi che dopo la cancellazione possa esserci il ritorno.
Titolo originale The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Marigolds
Regia di Paul Newman
Con Joanne Woodward, Nell Potts, Roberta Wallach, Judith Lowry, David Spielberg
La scienza ha aiutato la piccola Nell Potts (figlia di Newman e della Woodward nella realtà) a far crescere, smisuratamente, le sue marygolds. Prodigio di primavera che per Joan Woodward non è altro che il materializzarsi del velo di inutilità che si incolla a tutte le cose che la gente investe di una certa importanza ... che abbia scovato l'inganno di Aprile?
Il giovane stalliere ha capito che sotto la sua uniforme Marlon Brando cela un cuore sensibile, un cuore che sembra battere solo quando accarezza il crine corvino di uno dei suoi puledri. Questa intuizione gli sarà fatale, come la letargica luna di primavera, immobile nell'oscurità celeste, riflessa nel suo occhio dorato.
La primavera, che riporta in vita la vegetazione smorta durante il buio inverno, riporta a Warren Beatty la figura smunta e lobotomizzata di Nathalie Wood. Quello che sembra splendere nell'erba non è altro che uno scherzo che la volontà umana si autoinfligge per formarsi speranze fatte in casa, e certezze incorllabili, mischiando memorie e desideri. Mentre nessun si ferma a sentire ciò che dice il fulmine.
Titolo originale Neokonchennaya pyesa dlya mekhanicheskogo pianino
Regia di Nikita Mikhalkov
Con Alexandr Kaljagin, Elena Solovej, Evgenja Glusenko, Nikita Mikhalkov
L'estate ci sorprese sullo Starnbergersee, la primavera ci aveva fatto conoscere, illudendoci, facendoci credere nell'eterno. Come ogni uomo svuotato, Platanov non riemerge dal suo passato, dagli amori perduti, dalle promesse che la giovinezza sembrava avergli fatto per poi non mantenerle. E si ritrova incompiuto come la partitura della pianola meccanica che allieta i pomeriggi delle decandente borghesia russa di inizi novecento.
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