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6/4/2011 Neanche stasera tornerò a casa
di bradipo68 ultimo aggiornamento
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6/4/2011 Neanche stasera tornerò a casa

A L'Aquila in questo momento migliaia di persone stanno partecipando a una fiaccolata per le vie martoriate della città che terminerà alle 3 e 15 in piazza Duomo.E lì aspetteranno tutti le 3 e 32 scandendo i nomi delle 309 vittime di quell'infausto 6 aprile di due anni fa .Per ricordare.Quella notte rimarrà per sempre scolpita nella memoria.Pur abitando a circa 90 km da L'Aquila la terra ha fatto sentire il suo urlo anche dalle mie parti.La paura,tutto si muoveva,un viavai per casa a cercare di rassicurare i bambini che non stavano capendo il perchè di tutto quel trambusto.La paura mentre come ipnotizzati abbiamo acceso la tv nella camera a piano terra dove ci siamo sistemati per capire quello che era successo.Eravamo consapevoli che era successo qualcosa di grosso eppure nessuno diceva nulla.La terra continuava a tremare ancora e ancora.E noi in quella stanza ci siamo rimasti a dormire per un mese.In cinque,insieme per esorcizzare la paura,dormendo insieme ne avevamo meno.A distanza di due anni L'Aquila è un esempio curioso di come può essere ribaltata una città:la periferia è diventata il centro di tutte le nuove attività commerciali,dei servizi,dei locali notturni,l'unica parte in cui si può dire che ci sia vita.Il centro è  invece diventato una sorta di mausoleo alla memoria.Spettrale nel suo silenzio.Ancora si discute su come fare la ricostruzione,ancora non si riesce a portare via quell'enorme ammasso di detriti,in tanti posti sono riusciti solo a transennarlo.Una ragazza di Onna che si è trasferita sulla costa in cerca di una nuova vita accanto al suo ragazzo mi ha detto che del suo paesino non esiste più nulla e che le macerie sono accatastate ancora là.Quando va al modulo abitativo in cui adesso sono i genitori è costretta a passare davanti a dove era casa sua.E ogni volta si sente morire dentro,sente un pezzetto di cuore che si frantuma.Mi ha raccontato anche che le scosse non hanno risparmiato le nuove case spacciate per antisismiche.A quella dei suoi genitori si è aperta una crepa tra il tetto e la parete.Quando sono stesi sul letto attraverso quella fenditura riescono a intravedere le luci della strada.Un'altra ragazza dell'Aquila pochi giorni fa mi ha raccontato per molti minuti tutto il suo dolore,la sua rabbia,la sua indignazione per la  perdita di diversi amici della sua compagnia,il crollo della casa dello Studente che lei frequentava abitualmente.Per caso non  era lì quella notte:mi ha raccontato di una colonna portante nel seminterrato, credo, che trasudava umidità.Avvertito chi di dovere l'unica cosa che hanno fatto è transennarla.L'ingegnere ha detto che era tutto a posto alla presenza dei vigili del fuoco.La ragazza per far vedere loro che non era tutto a posto ha cominciato a saltare sul pavimento e ha fatto notare che ballava tutto oltre a far vedere agli astanti i  pezzi di intonaco che si erano staccati mentre lei saltava.Ma niente.L'inverno tra il 2008 e il 2009 è stato l'inverno della paura perchè a L'Aquila e zone limitrofe la terra ha tremato sempre.E sta continuando a tremare.Nella mia vita ricordo il terremoto del Friuli come un sogno lontano,ricordo quello dell'Irpinia,sono stato toccato ancor più da vicino dal terremoto in Umbria(terra natale di mio padre e di tutti i suoi parenti da cui venivamo a sapere tutto dalla permanenza in tende ,nei containers fino alla ricostruzione) mentre questo dell'Aquila rimarrà come una traccia indelebile.Un terremoto a favore di telecamera,per  taluni una  macchina propagandistica  in cui usare gli aquilani come inconsapevoli scudi umani.A L'Aquila e da altre parti si protesta:dalle chiavi di casa appese alle transenne della zona rossa,al popolo delle carriole che si era mobilitato per pulire il centro dai detriti,a tutte le inziative prese in questi mesi.I  numeri sono aridi ma impietosi.Molto è stato fatto grazie a iniziative meritorie da tutta Italia ma tanto ancora deve essere realizzato.Alle 3 e 15 saranno tutti in Piazza Duomo e scandiranno il,nome delle 309 vittime a imperituro ricordo.L'importante è far sapere come stanno veramente le cose a L'Aquila e dintorni.Non rassegnandosi alle versioni ufficiali mondate di tanti,troppi particolari sgradevoli.E purtroppo neanche stasera torneranno a casa.

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