In questi ultimi anni si sta facendo largo una cinematografia molto particolare:quella proveniente dalla Turchia.Oltre agli ormai giustamente noti e apprezzati Nury Bilge Ceylan(Uzak,Il piacere e l'amore,Le tre scimmie) ed il turco tedesco Fatih Akin(La sposa turca,Ai confini del paradiso,Soul kitchen e l'ottimo documentario musicale Crossing the Bridge - The Sound of Istanbul),ho avuto l'occasione di conoscere diverse opere di altri tre ottimi cineasti che rispondono al nome Semih Kaplanoglu,Reha Erdem,Özcan Alper.Sarebbe ingiusto dire che il loro cinema si assomiglia;ognuno di loro ha il suo stile personale,ma l'ambientazione quasi sempre rurale,le storie di solitudine e disagio raccontate,il senso del paesaggio,i lunghi silenzi,la particolare attenzione verso i bambini e gli anziani,la laicità del loro sguardo,fanno si che mi verrebbe da farli rientrare in un unico ma ampio"marchio di fabbrica". Chi avrà l'occasione e la voglia di vedere i film inseriti in playlist probabilmente sentirà una ventata d'aria-più fresca che nuova-proveniente dai Dardanelli e dal Bosforo.Sarò ripetitivo,ma la buona notizia è che di tutti i film sottoelencati sono disponibili i sottotitoli in italiano.
di Semih Kaplanoglu;in italiano uovo.Primo film di una trilogia denominata di Yusuf che comprende Süt(latte) e Bal(miele). Alla morte della madre, Yusuf, un poeta, torna al suo villaggio d'origine, dove non ha messo piede per anni. Ad attenderlo c'è una casa decrepita e Ayla, una giovane che viveva insieme alla madre e che gli chiede di effettuare il rito sacrificale di cui l'anziana donna non ha potuto occuparsi prima di morire. In viaggio verso il santuario, i due trascorrono la notte in un hotel e scoprono di essere attratti l'uno dall'altra.(feelm.it)
Il poco più che 18enne Yusuf e la giovane madre Fatma vivono del latte che mungono dalle loro vacche. Ma la città dove vivono sta affrontando un rapido sviluppo industriale, rendendo obsoleti ed economicamente improduttivi i sistemi tradizionali come quelli da loro adottati. Quando Fatma s'innamora del capostazione locale e inizia una relazione clandestina con lui, sembra cambiare e rifiorire. Yusuf scopre la cosa, ma prima di poter intervenire deve partire per recarsi alla visita di leva in una grande città: lì verrà giudicato inidoneo al servizio militare. Figlio di una cultura prevalentemente maschilista e patriarcale Yusuf dovrà far fronte in qualche modo allo smacco subito dai militari e prendere una posizione nei confronti della relazione segreta di sua madre.(comingsoon.it)
Con Erdal Besikçioglu, Tülin Özen, Alev Uçarer, Bora Altas
Yusuf, 6 anni, ha appena iniziato a frequentare la scuola elementare dove sta imparando a leggere e scrivere. Suo padre, Yakup, è un apicoltore. Per lavoro se ne va nelle profondità del bosco come raccoglitore di miele e appende i suoi alveari fatti a mano sui rami più alti degli alberi della foresta. La foresta è un luogo di profondo mistero per Yusuf che spesso con piacere accompagna il padre. Una mattina Yusuf racconta al padre un sogno che aveva fatto la sera prima. Yakup lo azzittisce subito dicendogli di non raccontare agli altri i suoi sogni. Lo stesso giorno, Yusuf è invitato a leggere un testo di fronte alla classe, improvvisamente inizia a balbettare e viene deriso da tutto il resto della classe. Le cose si complicano quando le api spariscono improvvisamente, mettendo in difficoltà la famiglia. Yakup decide cosi' di partire per un viaggio verso le montagne lontane. Ma non appena lascia la casa, Yusuf smette di parlare. Sua madre, Zehra, che lavora in una piantagione di tè, soffre molto per questa situazione, ma non ma non è in grado di convincere il figlio a parlare. I giorni passano e Yakup ancora non fa ritorno verso casa, madre e figlio iniziano a preoccuparsi. Yusuf, si fa coraggio e parte per le montagne alla ricerca del padre. Il suo è un viaggio verso l'ignoto. Il sogno di Yusuf si sta trasformando in realtà?(comingsoon.it) Questo film ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 2010.
Con Önder K. Açikbas, Erdal Besikçioglu, Banu Fotocan, Elit Iscan, Handan Karaadam
Titolo internazionale My Only Sunshine Hayat vive a Istanbul, ha quattordici anni e una famiglia tutta al maschile con cui ha difficoltà a comunicare: il padre pescatore è coinvolto nei commerci illegali che hanno luogo nel Bosforo; il nonno soffre d’asma e dipende in tutto dalla nipote, che per prendersi cura di lui trascura la scuola e non ha amici. Per sfuggire alla solitudine in cui vive, Hayat si rifugia in un mondo tutto suo, in cui la città e il mare diventano i suoi unici compagni, finché un giorno il padre non torna a casa e lei è costretta ad affrontare la realtà...[sinossi - torinofilmfest.org]
Con Saygin Soysal, Türkü Turan, Serkan Keskin, Sermet Yesil, Nadir Saribacak, Murat Deniz
Un freddo mattino d’inverno, Kosmos, misterioso ladro e guaritore, arriva in un piccolo villaggio di frontiera, in tempo per salvare un bambino che sta per annegare. Kosmos viene accolto nel villaggio a braccia aperte ed instaura subito un profondo legame con la sorella maggiore del bambino, Neptün. I due riescono a comunicare senza parole e senza contatti fisici, la loro singolare amicizia è fatta di sguardi, di silenzi, di lunghe corse a perdifiato e del canto degli uccelli. Contemporaneamente nel villaggio accadono cose strane: i furti aumentano, e alcuni malati cronici guariscono definitivamente grazie alla presenza di Kosmos. Il tema centrale del film è quello della paura del diverso.(cineblog.it)
Con Ozen Ozkan, Ali Bey Kayali, Elit Iscan, Bulent Yarar, Taner Birsel, Yigit Özsener
di Reha Erdem(titolo internazionale Time and winds). Un povero paesino disteso sotto alte montagne rocciose, affacciato sull'oceano e ricoperto di ulivi. I contadini che lo abitano sono persone semplici e tenaci che lottano ogni giorno per resistere. Si guadagnano da vivere ricavando quello che possono dalla terra e dai pochi animali che possiedono. La vita quotidiana è scandita in cinque momenti, le cinque chiamate alla preghiera. I bambini vengono cresciuti secondo gli insegnamenti che gli adulti hanno appreso dai genitori.(mymovies.it) Una specie di"Gli anni in tasca"di Truffaut ma molto meno gioioso ed ottimista...
Con Onur Saylak, Megi Kobaladze, Serkan Keskin, Raife Yenigül, Nino Lejava, Sibel Öz
di Ozcan Alper(titolo internazionale Autumn). Turchia. Yusuf torna al suo villaggio d’origine dopo 10 anni di carcere. Arrestato negli anni ’90 per militanza nei gruppi socialisti viene rilasciato dalle autorità per motivi di salute. I suoi polmoni non funzionano più come una volta e la sua colta istruzione non gli è utile a trovare un lavoro per iniziare una nuova vita. Così decide di tornare al villaggio dove è cresciuto, per riabbracciare la famiglia che da molto tempo lo sta aspettando. Il padre è morto, la madre è anziana e stanca , la sorella è sposata e si è trasferita. La maggior parte dei suoi amici è immigrata all’estero e la minoranza rimasta in Turchia è afflitta dai problemi economici. L’incontro con la giovane Eka nutrirà speranza verso il futuro e concederà a Yusuf l’ottimismo necessario per superare la solitudine e tornare ad amare.(mpnews.it) Meravigliosa e ultra-pessimista opera prima.Fra i molti pregi di questo film vi è anche un aggiornamento della situazione nelle carceri turche che non può non far tornare alla mente i capolavori di Yilmaz Güney:Yol e La rivolta di cui segnalo l'ottima playlist di Peppe Comune //www.filmtv.it/playlist.php/playlist/42586/yilmaz-ga-ney-l-urgenza-del-racconto/
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