Da genitore non ero così, ma da nonno vedo intorno a me tanti pericoli che possano portare la mente dei miei nipoti a concepire idee sbagliate sulla vita, sulla società, sull'etica in generale. Di morale non parlo perché i principi morali sono ormai come la camomilla : se ne parla ma nessuno la beve più. Anche nel cinema sono stati realizzati film stupendi , con messagi ben precisi, ma proprio perché sono film talmente perfetti da arrivare nei profondi sentimenti dello spettatore che se questo spettatore è un animo semplice o un adolescente , il messaggio non viene percepito e ciò che rimane è la descrizione esaltante delle componenti negative.
Il vantaggio di commentare il giorno dopo è nel godersi prima i commenti degli altri, simpatici, tranne uno, e maldoror m’ha divertito davvero. Ecco, credo che sia la cifra giusta, affrontare le cose con la giusta dose d’ironia, innanzitutto su se stessi e poi via via. L’infanzia è un mondo difficile, non ci sono formule vincenti, per quanto mi riguarda negli ultimi vent’anni (vista anche l’esperienza diretta di un figlio e il lavoro con i giovani) mi ritrovo nella pedagogia della mediazione su cui sono andata a fondo con studi sul metodo Feuerstein, assolutamente vincente su tutti gli approcci precedenti e verificato sul campo con ottimi risultati. Feuerstein è uno psichiatra che ha lavorato nei kibbutz alla riabilitazione dei bambini che tornavano dai lager e che in seguito ha continuato sui down inserendoli come personale a tutti gli effetti nel suo ospedale a Tel aviv. Mediation, potenziamento delle risorse cognitive, porsi tra emittente e ricevente non come condizionamento ma come impulso allo sviluppo di autonomia cognitiva. Un modello di estrema libertà, rispetto e attenzione all’altro, trovo che sia ancora insuperato. Dunque, scendendo al concreto dei film citati. Il mio primo film è stato, l’ho detto più volte, La strada. Ci ho riflettuto molto in tutti gli anni successivi. E’ un film di estrema violenza e di altissima arte. Seguirono, a pochi anni di distanza, non ero ancora al Liceo, sarebbe stato normale, ma mia madre era un’ansiosa, doveva sempre arrivare prima agli appuntamenti, mi comprò l’intero cofanetto delle tragedie greche. Bene, tutto l’orrore possibile era davanti ai miei occhi. Oggi il ricordo di quell’orrore si mescola con grande dolcezza al ricordo di mio padre che mi teneva per mano mentre mi portava al cinema e a quello di mia madre tutta orgogliosa dal libraio con me accanto che ero contenta di quel regalo. Che dire? Il mio immaginario si è sviluppato più o meno nella media, ho una predilezione estrema per tutto ciò che è divertente, che mi fa ridere, “darei il mio regno per una risata” è il mio motto preferito. Per concludere, e mi scuso per la lunghezza, credo che il male peggiore per i bambini sia ignorarli o, forse peggio, trattarli come “zona protetta”. Sono piccoli uomini e sono angeli, insieme. Parliamoci e rispettiamoli, giochiamoci ma, quando è il momento, ognuno al suo posto. Se vogliono vedere quei film, magari!, diciamogli “Qua la mano, giovanotto, m’hai davvero stupito” e poi rivediamocelo anche noi con lui. La gentile donzella difficilmente accetterà la compagnia, noi femminucce siamo più grintose e autonome, ma poi chiediamole che effetto le ha fatto. Ci stupirà, ne sono sicura.
D'accordo! Il TG 1 delle 20 si deve guardare con accanto una papà, una mamma, (se bambini), i nonni (se adulti), tutti consci del detto "ripeti menzogna che diventa verità!"...si , sono d'accordo: certi spettacoli traviano grandi e piccini...Bravo Panflo che ce lo hai ricordato!!!
Anch'io ho riflettuto sul messaggio che panflo ha voluto dare in merito alla visione di certi film a minori. Personalmente ritengo che che un film (e il concetto può essere esteso anche alla lettura) possa essere tranquillamente fatto visionare ad un giovane, sempre che si abbia la certezza che il ragazzo abbia ricevuto una educazione familiare adeguata, non rigida, ma severa ed attenta a mettere in rilievo i valori positivi della vita sociale e chiarire adeguatamente quelli negativi. E' lo stesso ragazzo che, di fronte a spettacoli indecorosi o inutilmente violenti o disgustosi, si trova a respingerne anche la visione. Non dimentichiamo che è sufficiente seguire le vicende di cronaca o certi show, di maggiore attrattiva, o certi videogames, che un ragazzo può ricevere un indicazione formativa negativa, capace di influenzare il suo maturando concetto del bello o del brutto, del bene o del male. E troppo spesso noi, con i nostri commenti di fronte a questi spettacoli, dettiamo, inconsapevolmente, regole di conportamento non edificanti. La possibilità inoltre di facile accesso (non controllabile) ad internet (accesso frequente a sostegno dello spirito di indipendenza giovanile) è sicuramente più deleterio che la visione di un film, I giovani sono più maturi di quanto pensiamo e non sempre è possibile seguirli per consigliarli o spiegargli quanto di deleterio si ritrova in certe visioni non filmiche (della cui irrealtà si rendono conto) rispetto ad altre visioni che invece pensano (perchè espresse da coetanei) che possano essere lo specchio della realtà. E' questo mondo al di fuori dei film che mi fa più paura perchè falsamente inteso come reale da una mente in via di formazione, piuttosto che un buon film. L'impresa è difficile per un adulto, ma se è attento, capace di spendere tempo nella formazione guidata di un giovane e se anche la scuola collabora efficacemente (e purtroppo non sempre avviene), allora possiamo avere la speranza di crescere correttamente le nostre future generazioni. Faccio un es. banale. In casa mia e in quella delle mie figlie non c'importa niente di calcio: i miei mipoti non hanno alcun desiderio di approfondire l'argomento. Viceversa ove il calcio è una componente pricipale delle argomentazioni dei genitori, i figli se ne fanno una regola, spesso in contrasto con l'opinione di uno di questi proprio per l'antagonismo e la voglia di indipendenza innata. E su questo campo non ci sono grossi problemi, ma andiamo invece su argomenti più seri (politica, religione, economia ecc.) in cui spoesso ci lasciamo andare senza freni, spesso stizziti o temporaneamente irritati, è allora che possiamo fare danni irreparabili.
@yume @dedo debbo accomunarvi per potervi dire la medesima cosa : avete fatto un gran bel saggio di pedagogia applicata alle proprie sperienze di vita o, forse meglio, di esperienza di vita applicata alla pedagogia; no nemmeno questo; insomma due bei saggi. Grazie, arricchite la mia modesta play.
In questo mondo di tronisti decerebrati, di amici di Maria, che non è una congregazione religiosa, di lettori del libro di Barbara D'urso e di cantori di tagliatelle , credo che una sana visione di Arancia Meccanica non possa fare che benissimo. Io vidi questo film alla fine del liceo, credo fosse vietato ai 18, e considerando che una diciottenne degli anni settanta era meno sgamata di una undicenne discotecara e coatta di oggi, penso proprio che non lasciò in me alcuna voglia di delinquere in alcun modo. D'accordissimo con la disamina di Yume.
Quindi d'accordissimo che il male peggiore per i bambini è ignorarli, idem per le play di Panflo!
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D'accordo! Il TG 1 delle 20 si deve guardare con accanto una papà, una mamma, (se bambini), i nonni (se adulti), tutti consci del detto "ripeti menzogna che diventa verità!"...si , sono d'accordo: certi spettacoli traviano grandi e piccini...Bravo Panflo che ce lo hai ricordato!!!
Anch'io ho riflettuto sul messaggio che panflo ha voluto dare in merito alla visione di certi film a minori. Personalmente ritengo che che un film (e il concetto può essere esteso anche alla lettura) possa essere tranquillamente fatto visionare ad un giovane, sempre che si abbia la certezza che il ragazzo abbia ricevuto una educazione familiare adeguata, non rigida, ma severa ed attenta a mettere in rilievo i valori positivi della vita sociale e chiarire adeguatamente quelli negativi. E' lo stesso ragazzo che, di fronte a spettacoli indecorosi o inutilmente violenti o disgustosi, si trova a respingerne anche la visione. Non dimentichiamo che è sufficiente seguire le vicende di cronaca o certi show, di maggiore attrattiva, o certi videogames, che un ragazzo può ricevere un indicazione formativa negativa, capace di influenzare il suo maturando concetto del bello o del brutto, del bene o del male. E troppo spesso noi, con i nostri commenti di fronte a questi spettacoli, dettiamo, inconsapevolmente, regole di conportamento non edificanti. La possibilità inoltre di facile accesso (non controllabile) ad internet (accesso frequente a sostegno dello spirito di indipendenza giovanile) è sicuramente più deleterio che la visione di un film, I giovani sono più maturi di quanto pensiamo e non sempre è possibile seguirli per consigliarli o spiegargli quanto di deleterio si ritrova in certe visioni non filmiche (della cui irrealtà si rendono conto) rispetto ad altre visioni che invece pensano (perchè espresse da coetanei) che possano essere lo specchio della realtà. E' questo mondo al di fuori dei film che mi fa più paura perchè falsamente inteso come reale da una mente in via di formazione, piuttosto che un buon film. L'impresa è difficile per un adulto, ma se è attento, capace di spendere tempo nella formazione guidata di un giovane e se anche la scuola collabora efficacemente (e purtroppo non sempre avviene), allora possiamo avere la speranza di crescere correttamente le nostre future generazioni. Faccio un es. banale. In casa mia e in quella delle mie figlie non c'importa niente di calcio: i miei mipoti non hanno alcun desiderio di approfondire l'argomento. Viceversa ove il calcio è una componente pricipale delle argomentazioni dei genitori, i figli se ne fanno una regola, spesso in contrasto con l'opinione di uno di questi proprio per l'antagonismo e la voglia di indipendenza innata. E su questo campo non ci sono grossi problemi, ma andiamo invece su argomenti più seri (politica, religione, economia ecc.) in cui spoesso ci lasciamo andare senza freni, spesso stizziti o temporaneamente irritati, è allora che possiamo fare danni irreparabili.
@yume @dedo debbo accomunarvi per potervi dire la medesima cosa : avete fatto un gran bel saggio di pedagogia applicata alle proprie sperienze di vita o, forse meglio, di esperienza di vita applicata alla pedagogia; no nemmeno questo; insomma due bei saggi. Grazie, arricchite la mia modesta play.
In questo mondo di tronisti decerebrati, di amici di Maria, che non è una congregazione religiosa, di lettori del libro di Barbara D'urso e di cantori di tagliatelle , credo che una sana visione di Arancia Meccanica non possa fare che benissimo. Io vidi questo film alla fine del liceo, credo fosse vietato ai 18, e considerando che una diciottenne degli anni settanta era meno sgamata di una undicenne discotecara e coatta di oggi, penso proprio che non lasciò in me alcuna voglia di delinquere in alcun modo. D'accordissimo con la disamina di Yume.
Quindi d'accordissimo che il male peggiore per i bambini è ignorarli, idem per le play di Panflo!
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