Non sono un patito del teatro, nè dei film tratti da opere teatrali. Eppure ho un debole per i film che rappresentano "il" teatro, che a mio parere - per la sua coralità, e perchè è per tradizione il luogo in cui si incontrano verità e finzione - è, tra tutti i microcosmi, quello che permette di osservare meglio i rapporti umani e sociali. Ad ogni modo, è un soggetto straordinario per il cinema, anche quando è utilizzato in modo strumentale per parlare d'altro. I film che ho indicato sono i miei preferiti, ma ovviamente ce ne sono altri.
Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Heinz Bennent, Jean Poiret
L'idea del regista, costretto a nascondersi durante l'Occupazione, che attraverso la condotta dell'aria riesce a seguire le prove dell'allestimento del suo spettacolo è splendida. Commetto eresia se dico che è il più bel film di Truffaut?
Forse fu troppo generoso il Francois di cui sopra a definirlo "il più bel film mai girato", ma comunque è un classico; e comunque è un bell'omaggio alla commedia dell'arte. E comunque Nannarella è sempre Nannarella.
Con Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Iaia Forte, Roberto De Francesco, Marco Baliani
Teatro "ricco" e teatro "povero", idealismo e cinismo, aspirazioni artistiche ed emarginazione in una Napoli magnificamente osservata - più che raccontata - da Martone. Inutile aspettarsi la riscossa del cinema italiano finchè film così saranno ignorati.
Qui, con "Eva contro Eva" e "Un tram che si chiama desiderio" il rapporto tra teatro e cinema si fa doppio. La scena di Agrado che sostituisce lo spettacolo raccontando al pubblico la propria vita vale da sola il biglietto.
Se Apocalypse Now non è un film sul Vietnam ma è "il" Vietnam, allora "Eva contro Eva" è "il" teatro. Che non ne esce molto bene, ma come d'altronde tutta la società americana. Capolavoro.
Con Jean-Pierre Bacri, Agnès Jaoui, Anne Alvaro, Alain Chabat, Brigitte Catillon
Racine, raffinata e colta attrice teatrale, e Castella, cafone arricchito, hanno in comune il disagio nel confrontarsi con "il gusto degli altri". Commedia intelligente di quelle che, ahimè, adesso i francesi fanno meglio di noi.
Con Pernilla Allwin, Bertil Guve, Börje Ahlstedt, Erland Josephson, Allan Edwall
Ultimo capolavoro di Bergman, in cui si incontrano arte, religione e magia, e il calore del mondo teatrale è vissuto in contrapposizione alla freddezza degli ambienti religiosi nordici. Bello, bello, bello.
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