Siamo alla playlist n.9, e chissà per ancora quanto andrà avanti il giochino. Già, perché i film brutti sono sempre di più rispetto a quelli belli. Bando alle ciance, dopo 56 stroncature, ripartiamo dalla n.57.
P.S.: E' chiaramente un giochino impregnato di opinioni personali, non vuole essere la Bibbia o l'Oracolo della Verità.
Fu il primo sequel ufficiale targato Disney (e i sequel alla Disney sono mai riusciti, ahimè). Nonostante un certo ritmo e un modesto divertimento, questo n.2 sulle avventure dei due topolini Bianca e Bernie convince pochissimo: la trama decisamente convenzionale non aiuta, e l'ambientazione australiana non risolve i problemi alla base della pellicola, vale a dire la pessima sceneggiatura.
Normalissimo film di fantascienza che doveva originariamente essere diretto da Steven Spielberg. Alla fine, venne scelto Matthew Robbins (chi è?), e ne venne fuori un pasticcio in cui alcuni piccoli alieni si intrufolano in un ristorante per salvarlo. Cose da pazzi.
Vorrebbe essere un arguto film di satira politica, ma è più molle e banale di una puntata di "Porta a Porta". La prima mezz'ora, a dire il vero, non è neanche malaccio, peccato per la restante ora, in cui, tra battute a vuoto e moralismi d'accatto, la satira va a farsi benedire e Robin Williams pure.
Anzi, codice rosso. Scontatissimo film di sottomarini e compagnia bella, interpretato discretamente da Denzel Washington e Gene Hackman, diretto in maniera confusa da Tony Scott (bhè, effettivamente non un genio), con un finale di una banalità impressionante. C'è chi lo sostiene: vai a sapere il perché.
Non che i precedenti di Pieraccioni fossero chissà cosa, ma questo è veramente il più brutto, il più ridicolo, il più stupido, il più inutile, il più squallido, il più mesto, tra i film degli ultimi dieci anni. Almeno, guardate cosa vengo a dire, "Chicken Park" aveva il suo trash smaccato a parziale giustificazione: questo non ha nulla, nemmeno il trash.
Non mi era piaciuto nemmeno il primo, però aveva un suo perché. Questo è una mediocre "fighettata" (passatemi il termine) per bamboccioni di 16-17 anni, che dei fumetti della Marvel e degli Ac/Dc ignoravano l'esistenza poco prima di entrare al cinema e fare il biglietto.
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