Il capolavoro assoluto di Sergio Leone, un film che parla di amicizia, amore, piombo, giovinezza, vecchiaia, tempo che scorre, rimpianto, disillusione e delusione. Un cast straordinario, una regia dalla forza epica straordinaria. Non a caso Leone, regista soprattutto di film Western, ad un giornalista che gli chiese chi fosse il più grande autore del genere, rispose: "Omero".
Film iperrealistico sulla guerra, girato con uno stile controllatissimo che non lascia nulla al caso. Un pugno allo stomaco per i contenuti. Diviso in due parti, la prima delle quali rappresenta la più alta vetta raggiunta da Kubrick in carriera
Capolavoro della fantascienza moderna, tratto dal racconto di Philip K. Dick "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?". Affascinante, e largamente imitata in seguito, la descrizione di un futuro prossimo noir e disperato, un melting pot di razze, lingue e accenti in cui uomini e anime si perdono e confondono. Straordinario il monologo finale del replicante, scritto dallo stesso Rutger Hauer.
"1984" di George Orwell secondo l'ottica visionaria dell'ex membro dei Monty Python Terry Gilliam. Una riflessione amara e stralunata sull'importanza e il potere salvifico del sogno di fronte ad una società disumana.
Film spartiacque nella storia della fantascienza, genere finora confinato in pellicole di serie B e portata da Kubrick a livelli espressivi altissimi. Il regista realizza un film quasi muto in cui la voce narrante è affidata alla potenza della musica classica mescolata alle immagini. Film praticamente sperimentale, difficilmente digeribile dagli spettatori di oggi.
Straordinario film di Bergman sulla vecchiaia e su un uomo che, prossimo alla morte, decide di chiudere la sua vita con serenità, sciogliendo alcuni nodi dolorosi e facendo i conti con il suo passato.
La guerra del Vietnam secondo Coppola è un film di straordinaria intensità visiva (fotografia di Vittorio Storaro), tratto dal racconto "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad. Impossibile non rimanerne affascinati. L'attacco degli elicotteri al suono della cavalcata delle Valchirie è entrata nella storia del cinema (e non solo), così come il lento allontanarsi di Willard dal villaggio mentre risuonano ancora le parole di Kurtz: "l'Orrore".
Non mi trovi d'accordo sull'1 e sul 7. C'era una volta in America l'ho sempre considerato un monumento, e come tale, statico, in debito d'ossigeno spesso e volentieri. Il capolavoro di Leone per me rimane C'era una volta il West. Apocalypse Now (lo so, sono un nostalgico) lo preferisco nell'edizione del 1979, rispetto a quella allungata del 2000.
Non mi trovi d'accordo sull'1 e sul 7. C'era una volta in America l'ho sempre considerato un monumento, e come tale, statico, in debito d'ossigeno spesso e volentieri. Il capolavoro di Leone per me rimane C'era una volta il West. Apocalypse Now (lo so, sono un nostalgico) lo preferisco nell'edizione del 1979, rispetto a quella allungata del 2000.
@Wundt secondo me ad Apocalypse Now la riedizione ha giovato, sia pur di poco. (la vecchia versione era comunque un capolavoro assoluto). L'episodio della piantagione francese, in particolare, è una sorta di "pace prima della tempesta", un momento estatico in un contesto disperato. C'era una volta in America, invece, rimane il mio film del cuore. E' il primo che mi viene in mente quando penso ai film più belli che ho visto.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Non mi trovi d'accordo sull'1 e sul 7. C'era una volta in America l'ho sempre considerato un monumento, e come tale, statico, in debito d'ossigeno spesso e volentieri. Il capolavoro di Leone per me rimane C'era una volta il West. Apocalypse Now (lo so, sono un nostalgico) lo preferisco nell'edizione del 1979, rispetto a quella allungata del 2000.
Non mi trovi d'accordo sull'1 e sul 7. C'era una volta in America l'ho sempre considerato un monumento, e come tale, statico, in debito d'ossigeno spesso e volentieri. Il capolavoro di Leone per me rimane C'era una volta il West. Apocalypse Now (lo so, sono un nostalgico) lo preferisco nell'edizione del 1979, rispetto a quella allungata del 2000.
@Wundt secondo me ad Apocalypse Now la riedizione ha giovato, sia pur di poco. (la vecchia versione era comunque un capolavoro assoluto). L'episodio della piantagione francese, in particolare, è una sorta di "pace prima della tempesta", un momento estatico in un contesto disperato. C'era una volta in America, invece, rimane il mio film del cuore. E' il primo che mi viene in mente quando penso ai film più belli che ho visto.
Commenta