In questo ultimo periodo stanno abbondando film che stanno rileggendo la storia recente,magari anche molto conflittuale come a cercare di voler chiudere una volta per tutte col passato,di chiudere definitivamente una parentesi,un'epoca storica.Il problema più grande è che spesso guardando indietro a quegli anni sono ancora differenti le chiavi di lettura.Se è vero che tutti siamo perlomeno colpiti dal fatto che un tizio condannato a quattro omicidi non venga estradato da noi per supposto clima da guerra fredda che ha colpito la nostra nazione la cosa che possiamo fare è quella di esaminare nalla maniera più neutrale possibile il nostro passato,la nostra storia recente.E allora vediamo anche ex terroristi di sinistra totalmente riabilitati che tengono lezioni all'Università come fossero agnellini innocenti su quello che è stato il loro periodo di piombo,ex terroristi di destra che lavorano all'ATAC a Roma perchè parenti di amici e che vengono estromessi dal lavoro non perchè pubblicano frasi antisemite sul loro social network di fiducia ma solo perchè usano Facebook durante il lavoro,ex picchiatori diventati ministri che continuano a usare la lingua e le urla come manganelli,manifestanti contro una riforma universitaria che vanno alla manifestazione con il casco integrale e fanno la guerriglia urbana riproponendo il clima conflittuale degli anni '70.Comunque tutti più o meno con la nostra storia recente dobbiamo fare i conti.E noi non siamo i soli ancora non riconciliati.Quelli che sono cambiati al giorno d'oggi sono gli scenari politici:prima non c'era il terrorismo di matrice religiosa prima c'era il terrorismo eversivo che voleva rovesciare governi democraticamente eletti(nella maggioranza dei casi) facendo restare sempre tutto nell'alveo della politica.Non c'era distinzione tra Europa,Africa;Medio Oriente.Era tutto globalizzato,basato su blocchi politici contrapposti,granitici nelle loro posizioni e generosi quando si trattava di fare azioni che avrebbero colpito Paesi vicini.La costante è stato il piombo usato,le pallottole,le bombe,le armi usate per la rivoluzione.Oggi la contrapposizione si è spostata e tutto è mimetizzato dietro la guerra di religione.E forse tutto questo impeto rivoluzionario è nato con la figura di Guevara,vero rivoluzionario però allergico alla schematizzazione politica .Ha dimostrato che la rivoluzione in particolari condizioni era possibile,addirittura che poteva essere ragione di vita,una missione,non solo una professione.La costante storica che appare chiara è che comunque gli anni '70 sono stati teatro di forti contrapposizioni che poi sono proseguite anche agli inizio degli nni '80.Ogni Paese democratico ha dovuto combattere al propria guerra contro chi voleva sovvertire l'ordine precostituito,democratico o meno.E il cinema si è accorto di questo.
In cinque ore e mezzo Assayas non ricostruisce solo la figura di un famigerato terrorista ma ci descrive la storia di quegli anni,ricchi di fermenti politici ed economici.Stile sobrio,essenziale.Un quadro storico assolutamente attendibile
Anche questa è una ricostruzione storicizzata senza alcuna presa di posizione ma chissà perchè nel Belpaese si è parlato, a sproposito, di mancato rispetto delle vittime di questi terroristi.Senza aver guardato il film.
Dopo il semidocumentaristico Baader,un altro film su terroristi famigerati anche oltre confine. Edel dirige un film imponente nella forma ma che per esigenze di sintesi comprime troppo avvenimenti e personaggi.Se l'operazione avesse goduto di maggior respiro saremmo qui a parlarne in altri termini.
Con James Nesbitt, Tim Pigott-Smith, Nicholas Farrell, Gerard Crossan
Quando si parla di mancata riconciliazione con la storia passata la prima cosa che mi viene in mente è la domenica di sangue in cui l'esercito inglese sparò a manifestanti nordirlandesi lasciandone 13 esanimi a terra.E quei militiari vennero anche premiati dalla regina.Nella storia di quella terra questa è una ferita che rimarrà aperta a lungo.
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