Prima o poi dovevo pur farlo, cioè dedicare una playlist ai miei amati Ginger e Fred. Ciò che mi piace più di loro non è tanto il livello cinematografico dei loro film (comunque dignitoso e a volte molto buono), ma la simpatia che mi suscitano. I loro battibecchi, le smorfiette di Fred Astaire quando viene respinto da Ginger Rogers, le mossette di lei.... tutto ciò me li fa risultare decisamente simpatici e amabili. Avevano una specie di innocenza e di spontaneità che forse era quello che di più piaceva al pubblico. E poi le trame dei loro film sono spesso divertenti, ricche di equivoci e di scambi si persona, che provocano una serie di indimenticabili duetti. Ginger Rogers che schiaffeggia il suo comprimario perché lo crede uno sfacciato donnaiolo, mentre lui è un devoto e sincero innamorato di lei, beh, mi fa ridere anche per l'ennesima volta che lo vedo.
E poi che balletti! So per certo che Fred Ataire è tuttora il modello irraggiungibile per i nuovi ballerini di Broadway. Inoltre, se ebbe altre compagne artistiche non meno brave della Rogers, bisogna rilevare che l'alchimia che aveva con Ginger, il modo in cui legavano, rimasero ineguagliati.
Nonostante i loro film siano ambientati nell'alta società, in un mondo di benessere e lustrini, e questo in anni di povertà e dilagante disoccupazione, nessuno si sentiva di volergliene e di criticarli. Anzi, la gente affollava i cinema proprio per staccare un momento dalla miseria e farsi un po' di buon umore. Rivisti oggi, sono godibili come allora o forse più, perché ancor più colpiscono l'innocenza e forse l'ingenuità di quelle pellicole, in anni in cui la violenza e il cinismo hanno invaso il grande e il piccolo schermo.
E' una delle loro prime collaborazioni. Non brilla per coesione interna, ma offre momenti di per sé molto divertenti e ben girati, come pure l'indimenticabile balletto nell'albergo in riva al mare. Sprizza divertimento e gioia di vivere. Compaiono due figure che faranno presenza in quasi tutte le loro pellicole: il cameriere smorfioso e l'impresario invadente e pasticcione.
Forse quello relativamente meno riuscito, ma comunque divertente e godibile. Mentre Fred Astaire corteggia la Rogers in mezzo alla neve e un amico gli tira sul più bello una palla di neve è inevitabile scoppiare a ridere.
Alcuni dicono il loro capolavoro, e forse hanno ragione. Tutto è finto: gli esterni, l'albergo, Venezia... ma in fondo che importa? Il film non ha nessuna pretesa di realismo, anzi, è ambientato in un mondo sfacciatamente di fantasia, ed è molto divertente. E' qui che Astaire canta la mitica canzone “Cheek to cheek”, ed è qui che c'è la celebre scena dello schiaffo. Balletti da dieci e lode e Ginger Rogers non è mai stata così bella.
E' quello che io preferisco. La storia è articolata e costellata da una serie di divertenti equivoci, e alcuni momenti mi fanno regolarmente ridere fino alle lacrime (lo scherzo dell'incendio, la sequenza del manichino...). La canzone “Let's call the whole thing off” e il balletto sui pattini sono memorabili.
Assomiglia più a una screwball comedy che a un film musicale, anche se i numeri sono al solito di alta qualità. Si ride con altri equivoci e schermaglie amorose, e si prende bonariamente in giro la psicanalisi... La Rogers fa in una sequenza una parte a lei congeniale, che infatti interpretò più volte, come nel Magnifico Scherzo: quella della bambina birichina e dispettosa. Le risate scorrono copiose.
Fred Astaire ci fa vedere come oltre a cantare e ballare in modo eccellente, fosse anche un discreto pianista. Era un artista completo. C'è la solita e divertente scena di lui che ci prova e lei che lo respinge. Stanno facendo la pace... Lui: facciamo la pace con un bacio. Lei: facciamo la pace e basta... Gli solo stringe la mano e lui rimane a bocca asciutta....
Unico film a colori della coppia e unico in cui, al posto di andare verso il matrimonio, sono già sposati all'inizio. Forse è il più ironico e intelligente, con dei bei duetti sulla vita di una coppia sposata. Si ride un po' meno, ma la sensazione di leggerezza e di pace la lascia anche questo.
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