Il vedovo
- Commedia
- Italia
- durata 100'
Regia di Dino Risi
Con Alberto Sordi, Franca Valeri, Livio Lorenzon, Nando Bruno

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vedi tuttiLa Milano dei grandi industriali del "boom" vista da un romano. Un contrasto epocale.
Ogni qualvolta torno a Milano mi si stringe il cuore ; quella che diede inizio al miracolo economico italiano degli anni cinquanta, era una città allegra e ordinata, con una popolazione laboriosa che non stava mai ferma ; a camminare per le strade sembrava di stare in un formicaio, la tendenza dei passanti era di sorpassare chiunque fosse davanti davanti e se rallentavi il passo creavi ingorghi pedonali. Si parlava del "laurà" , "laurà", "laurà" .; ma non era una questione di soldi, bensì del prestigio personale di partecipare alla grande giostra del boom. Poi vennero gli anni '60 con le vie perennemente spazzate dai cortei , con slogan e canti che entravano dalle finestre e rallegravano le giornate di chi lavorava in centro città; durò poco, perché la musica dei cortei pian piano venne sostituita dalle sirene dei celerini, gli scoppi dei lacrimogeni , i megafonidella "pula" che gracchiavano appelli incomprensibili ; successivamente, apparirono i morti quotidiani sull'asfalo, gli spari delle P38 : Milano si chiuse in sè stessa orripilata; un coprifuoco spontaneo indusse i milanesi a non uscire più la sera , i muri si imbrattavo di scritte deliranti che solo pochi negozianti tentavano di cancellare . Nel frattempo il craxismo inventava la "Milano da bere" ed iniziò un'ebbrezza alcolica basata su di una falsa ripresa economica ed una forzata pubblicizzazione di un benessere che esisteva solo per i politici e i faccendieri. I milanesi invece combattevono con mille difficoltà. Il dopo craxi continuò a propagandere queste false illusioni, sventrando la città per opere megagalattiche e speculative mentre l'invasione di popolazioni migratorie veniva stipata in ghetti periferici fatiscenti o in strade semicentrali dove si crearono veri e propri domini di mafie di varie nazionalità. oltre alle nostre. I muri sempre più imbrattati, i fiumi sempre più inquinati, la malavita sempre più presente in bivacchi nei punti sensibili quali le stazioni e la metropolitana. Il traffico caotico non aiuta ,e il povero milanese , schiacciato tra molti doveri e pochissimi diritti è diventato isterico e intrattabile. Non riesce nemmeno più a vedere la TV da quando gli anno tolto l'analogico : il DT non funziona bene da nessuna parte !! Alcuni film raccontano questa storia meglio di me.
Regia di Dino Risi
Con Alberto Sordi, Franca Valeri, Livio Lorenzon, Nando Bruno
La Milano dei grandi industriali del "boom" vista da un romano. Un contrasto epocale.
Regia di Luchino Visconti
Con Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Roger Hanin, Katina Paxinou
La Milano del "boom" nel rovescio della medaglia : la dura vita dei meridionali venuti in cerca di fortuna.
Regia di Carlo Lizzani
Con Gian Maria Volonté, Don Backy, Tomas Milian, Ray Lovelock, Ezio Sancrotti
Con il benessere cresce la criminalità ; la vecchia "ligera" si trasforma in bande isolate e spietate nella ricerca dei soldi altrui (Cavallero, Lutring, Vallanzasca)
Regia di Lina Wertmüller
Con Luigi Diberti, Lina Polito, Claudio Volonté, Nino Bignamini, Eros Pagni
Un film poco noto della Wertmueller che invece descrive a meraviglia il caos di Milano negli anni '70. Indimenticabili le scene nelle cucine del grande ristorante.
Regia di Pasquale Festa Campanile
Con Renato Pozzetto, Ornella Muti, Nanni Svampa, Piero Mazzarella
Bellissima la figura di Piero Mazzarella, barbone milanese , simbolo del dopo boom , che si aggira per i navigli e pranza tra le guglie del duomo, sotto la madonnina.
Regia di Carlo Vanzina
Con Marisa Berenson, Corinne Cléry, Luca Barbareschi, Valentina Cortese, Carol Alt
Arriva la Milano "da bere" (e purtroppo anche i Vanzina)
Regia di Francesca Comencini
Con Valeria Golino, Luca Zingaretti, Laura Chiatti, Giuseppe Battiston
Milano oggi in tutta la sua spietata realtà Persino eccessiva, nel film.
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Ultimi commenti Segui questa conversazione
@curiosone io ricordo le passeggiate con la ragazza a via di villa ada o a piazza di siena, all'imbrunire, con il ponentino che rinfrescava le sere d'estate .... e i bollori interni ; poi si andava a vedere un filmetto al cinema Iris, pidocchietto di via nomentana oppure , se papà aveva" sganciato", al Radio City.
@TUTTI grazie degli interventi. Avete detto giusto, Milano è bella ormai solo "a piccole dosi" . E noi così ce la gusteremo !
@panflo...il ponentino c'è ancora...ma i bollori scarseggiano...come passa stu tiempo...!
@cantautore vista la passione (che ci accomuna) per il mare fuori stagione ti dò una dritta: sperando che le previsioni del tempo ci azzecchino, vieni a farti una passeggiata qui a Savona in una domenica invernale ma soleggiata. Vai sulla fortezza del Priamar, si gode di un panorama fantastico su tutto l'arco della riviera e se l'aria è limpida (d'inverno è facile che lo sia) puoi arrivare con lo sguardo fino alle Alpi Apuane. Se sei intenzionato fammelo sapere che per posta privata ti dò due indicazioni su dove andare a pranzo (non qui perché se no mi accusano di fare pubblicità...... :-) ). Un saluto.
Panflo, m'era sfuggita questa bella play, avevo proprio la testa da altre parti, meno belle. Milano: vista un po' meglio del corri e fuggi solo lo scorso anno, per la mostra di Hopper a Palazzo Reale, novembre. Non credo che tornerò mai più. Grigio, dovunque, americanstracci, camionette polizia dovunque, dal momento che esci dalla stazione, un modello aereo da guerra a P.za Duomo, a coprire chiunque volesse fotografare il Duomo per intero,viaggi interminabili in metro per andare a trovare un'amica che poi non riusciva a trovare me in una desolazione di periferia urbana che i paesaggi di Hopper mi sono sembrati il giardino delle delizie, a confronto. Chiuso con Milano, segue a ruota Roma, la devo solo ricordare, i paesaggi del cuore, solo quelli, e poi chiudere gli occhi
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