E' col titolo dell'opera di Ian McEwan e sull'onda di Non rubare, settimo episodio del Decalogo di Kieslowski, che mi andava di affrontare uno dei temi contemporanei più scottanti e contro cui, credo, ogni genitore deve scontrarsi: la paura di perdere i propri figli. Il tema è, nella sua drammaticità, la prima paura con cui bisogna fare i conti. Il legame tra un genitore e un figlio è qualcosa di molto speciale, è la costruzione di due personalità che crescono insieme scambiandosi echi confusi tra il proprio passato e la proiezione del proprio futuro. Un legame di questo tipo, caratterizzato dall'incondizionata stima che accompagna un figlio nei confronti dei propri genitori, è unico. Tra i film che ricordo di avere visto mi sono venuti in mente questi titoli che affrontano il tema.
In "Changeling" di Eastwood ci viene presentata una madre che lotta con tutte le sue forze per ritrovare il figlio. In questo film il messaggio è positivo: il genitore vuole salvare il figlio e non si arrende all'idea della sua morte.
Ne "La sconosciuta" di Tornatore la protagonista vive con la bimba della famiglia dove fa la colf un attaccamento morboso suscitato da una vera e propria sevizia psicologica che ha conosciuto durante la giovinezza: la gioia di essere madre biologica per nove volte e la condanna a non essere madre di nessuno per sempre. Questo film è per certi aspetti molto vicino alla tematica di Decalogo 7 (Non rubare).
Con Anna Polony, Maja Barelkowska, Boguslaw Linda, Katarzyna Piwowarczyk, Wladyslaw Kowalski
In Decalogo 7, Kieslowski rappresenta il dramma di una madre che conosce la tortura di non potere essere madre di sua figlia per un errore del passato.
Altro film che tratta il dramma della perdita dei figli è Minority Report di Spielperg. Tutto gira intorno alla perdita del figlio del protagonista, probabilmente caduto nelle mani di un pedofilo e comunque perso per sempre. Una perdita molto affine a quella di Changeling.
Anch'io ho visto mia nonna andare a pezzi per la morte di suo figlio, mio zio, per un male incurabile a neppure cinquant'anni. Seppellire un figlio è una cosa contro natura, che non si augura neppure alla persona che più si detesta. Al cinema "La scelta di Sophie" di Nichols con la grande Meryl Streep, è particolarmente drammatico perchè associa le perdita più grande all'orrore dei lager.
Grazie a tutti per la condivisione di questa play, che alla fine, anche se non era questa l'intenzione, è uscita un po' cupa e angosciosa, come del resto è cupo e angoscioso l'argomento. Evidentemente è un tasto dolente, all'inizio pensavo di essere un po' pazzo io, poi confrontandomi con altri genitori ho capito che abbiamo un po' tutti le stesse paure. Il film di Kieslowski mi ha fatto riflettere per un'ora su questo tema e non so per quanto tempo ci ho rimuginato sopra dopo avere visto 2 volte in una settimana Minority Report. Aggiungo alla play Amabili resti, il libro merita, il film non l'ho visto, ma l'opinione di Marcello Del Campo a cui rimando è da non perdere: //www.filmtv.it/opinioni.php/film/opinione/452041/amabili-resti-2009/ @dianacarlesi: grazie per la segnalazione, La scelta di Sophie non l'ho visto, lo aggiungo alla lista dei desideri :D
Vorrei ricordare due film dove i bambini sono immagini struggenti (i mai nati de "La masseria delle allodole" dei Taviani) e sorrisi fuori dal buio ("Io non ho paura" di Salvatores).
Il film di Eastwood rappresenta un cinema altamente 'puro', e 'scevro' da ogni lacrima retorico-lizzante.
ps. Il bambino e i suoi dintorni...non dimenticherei un grande del nostro cinema, Luigi Comencini (cortometraggi e film...). Grazie.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Anch'io ho visto mia nonna andare a pezzi per la morte di suo figlio, mio zio, per un male incurabile a neppure cinquant'anni. Seppellire un figlio è una cosa contro natura, che non si augura neppure alla persona che più si detesta. Al cinema "La scelta di Sophie" di Nichols con la grande Meryl Streep, è particolarmente drammatico perchè associa le perdita più grande all'orrore dei lager.
@cantautoredel nulla scusami se non intervengo ma l'argomento mi angoscia troppo. Ciao.
Grazie a tutti per la condivisione di questa play, che alla fine, anche se non era questa l'intenzione, è uscita un po' cupa e angosciosa, come del resto è cupo e angoscioso l'argomento. Evidentemente è un tasto dolente, all'inizio pensavo di essere un po' pazzo io, poi confrontandomi con altri genitori ho capito che abbiamo un po' tutti le stesse paure. Il film di Kieslowski mi ha fatto riflettere per un'ora su questo tema e non so per quanto tempo ci ho rimuginato sopra dopo avere visto 2 volte in una settimana Minority Report. Aggiungo alla play Amabili resti, il libro merita, il film non l'ho visto, ma l'opinione di Marcello Del Campo a cui rimando è da non perdere: //www.filmtv.it/opinioni.php/film/opinione/452041/amabili-resti-2009/ @dianacarlesi: grazie per la segnalazione, La scelta di Sophie non l'ho visto, lo aggiungo alla lista dei desideri :D
Vorrei ricordare due film dove i bambini sono immagini struggenti (i mai nati de "La masseria delle allodole" dei Taviani) e sorrisi fuori dal buio ("Io non ho paura" di Salvatores).
Il film di Eastwood rappresenta un cinema altamente 'puro', e 'scevro' da ogni lacrima retorico-lizzante.
ps. Il bambino e i suoi dintorni...non dimenticherei un grande del nostro cinema, Luigi Comencini (cortometraggi e film...). Grazie.
grazie a te Lorenzo per il bel contributo!
Commenta