Uno dei miei generi preferiti è la screwball comedy, cioè le commedie americane degli anni d'oro, che impazzarono tra gli anni '30 e i primi anni '40, anche se ve ne sono di belle anche più tardi. Ciò che fa grandi questi film è secondo me il fatto che sanno divertire con intelligenza, e senza ricorrere alla volgarità. Oggi sembra che per far ridere bisogni per forza fare i buffoni, usare un linguaggio scurrile, rinunciare al buon gusto e ad usare il cervello. La screwball comedy cerca la risata nelle battute dei dialoghi, nell'ironia, nelle situazioni buffe e intricate che si creano. Anzi la sapienza nel costruire le trame degli sceneggiatori di allora ha molto da insegnare a quelli di oggi, che spesso si accontentano di imbastire una vicenduola banale e sempliciotta. Inoltre, le commedie di quegli anni erano più di mero e semplice divertimento, perché spesso dietro alla risata si nascondeva (e neanche troppo) la critica sociale e la messa alla berlina di vizi e miserie umane. Un elemento onnipresente è l'amore, spesso quello vero e sincero contrapposto con quello di comodo o convenzionale. E molto spesso sono proprio le situazioni ingarbugliate che si generano a sovvertire i sentimenti e le coppie, per sistemarli nel modo giusto. Sono gli stessi protagonisti a maturare tramite le disavventure e a scegliere la persona che veramente fa per loro, dando un calcio al matrimonio d'interesse. In alcuni casi, un personaggio progetta in modo arbitrario di mettere assieme o di dividere qualcuno, e regolarmente il piano architettato va a rotoli. Le coppie che vengono a formarsi sono diverse dalle previste, ma sono quelle giuste. Quanti doppi sensi nei dialoghi, quanta ironia! E non è raro che riguardandone una non si scoprano nuove arguzie battute o nuove idee di regia... Trovo che sia un vero peccato che i film “vecchi” che oggi circolano ancora un pochino in TV siano soprattutto melodrammi e western, mentre la screwball comedy è praticamente assente e, quanto al grande pubblico, quasi caduta nell'oblio.
E' forse la migliore screwball comedy di tutti i tempi. Oltre che incredibilmente divertente, è talmente ricca di idee e di gag che è quasi impossibile coglierle tutte alla prima visione. La regia del geniale Hawks, gli sceneggiatori provetti, e gli indimenticabili caratteristi: tutti collaborano alla riuscita di questo capolavoro. Molto simpatici anche i personaggi collaterali, come il maggiore Applegate, la vecchia zia, lo sceriffo...
Con Jean Harlow, Myrna Loy, Spencer Tracy, William Powell
Un'altra velocissima commedia, questa volta ambientata nel mondo vorace e frenetico della grande stampa, e degli scandali dell'alta società. Chi si ricorda uno Spencer Tracy compassato e misurato, o peggio solo da vecchio negli ultimi film a colori, lo guardi giovane, trafelato ed esagitato in questo gioiellino del divertimento. Lo coadiuvano al meglio Robert Powell, Jean Harlow e Myrna Loy.
Un altro di quei film che ogni tanto mi voglio riguardare. Il trio Cary Grant, Irene Dunne e Ralph Bellamy fa faville in un film pieno di momenti esilaranti. Anzi, situazioni e ruoli del film sono così riusciti che verranno ripresi in altri successivi. Mi riferisco alla cenetta a tre, a Ralph Bellamy che fa il corteggiatore goffo e mammone, e a Irene Dunne che fa la finta oca. Indimenticabile la scena in cui cerca di nascondere il cappello da uomo “di troppo” che c'è in salotto.
Ancora risate con Cary Grant e Irene Dunne! Il titolo italiano è piuttosto banale e incolore, in confronto a quello originale, che è simpatico e molto in tema (La mia moglie preferita). La sequenza di lui che va a dormire sulla branda in soffitta mi fa sbracare dalle risate ogni volta. Ma tutto il film è ricco di sequenze divertenti e... di situazioni ingarbugliate.
Con Ginger Rogers, David Niven, Charles Coburn, Elbert Coplen jr.
In streaming su Rai Play
Di una cosa sono sicuro quanto a questo film: non ha la notorietà che si merita. Eppure è molto divertente, ha una trama simpatica e ben costruita, e gli attori sono tutti al loro meglio (compreso un giovanissimo David Niven). Ginger Rogers balla pochissimo ma recita proprio bene, e Charles Coburn è perfetto nel ruolo del padre severo e bacchettone, ma in fondo buono e umano. Dicono che sia il maggiore successo a sorpresa della RKO. Se volete vedere come si può formare un'ottima famigliola con due che non si erano per niente scelti, e un trovatello, non vi resta che guardare questo piccolo capolavoro.
Con Mary Astor, Claudette Colbert, Joel McCrea, Rudy Valee
Il titolo italiano può far pensare a un melodramma, ma siamo invece in presenza di una scoppiettante commedia. E' un vero tour de force di situazioni, inseguimenti, equivoci, dialoghi a raffica come una mitraglia, e così ricchi di battute che una volta proprio non basta. Come in “L'orribile verità”, siamo nella serie di “questo divorzio non s'ha da fare, né domani, né mai”. Attori perfetti e troppo poco noti.
Con James Cagney, Horst Buchholz, Pamela Tiffin, Liselotte Pulver
Quel genio di Billy Wilder si diverte – in questa commedia velocissima – a fare il tiro a segno sulle due delle ideologie che hanno prodotto disastri in Europa e nel mondo, cioè il comunismo e il nazismo, senza lasciare indenne il consumismo americano. Lo fa con tale efficacia ed intelligenza, ma anche simpatia, che neppure gli epigoni di queste correnti politiche si offendono, perché finiscono per ridere di se stessi assieme al regista. Chi sapeva mettere il dito sulla piaga senza far male, e anzi ridendoci sopra? Solo Billy Wilder. Horst Buchholz che passa la porta di Brandeburgo verso Berlino Est ignaro di contrabbandare propaganda yankee è semplicemente esilarante.
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