Abito in Rue Vincent Price, nell'unica, inospitale casa, che occhio umano possa percepire per miglia. Non rammento da quanto, né come ci arrivai. Nella mia intorpidita mente, che veleggia tra fumi di alcool e ombre d'inquietudine, c'è solo un flebile ricordo: un certo Ruggero Cormani, del quale non so perchè mi colpiva un fazzoletto di seta rosso sangue che avvolgeva innaturalmente il suo collo, mi praticò - ed ancora, mi chiedo, perchè? - l'abietta, immonda arte, proibita in cielo e in terra, nota come "mesmerismo". Le uniche parole, che ancora riecheggiano incessantemente tra le afflitte pareti della mia testa, ch'io ricordi, sono: << tu DEVI dimorare, e vivere e morire, nella casa in Rue Vincent Price! >>. Ed eccomi qui. Questo ignominioso edificio, che con tutto il mio essere odio profondamente, versa in un decadente, fatiscente stato; le opprimenti mura che lo racchiudono sono d'un nero, silente biancore. Dall'angusto atrio, come ali di rapace notturno si aprono due ampie scalinate, dalla storta simmetria, che giungono al piano superiore; le sporadiche finestre, che in realtà sono delle feritoie disposte con malcelato senso di malignità, sospendono, se pur vanamente, l'oscura, avvilente e parassitica coltre che tutto ammanta. E poi ... poi c'è quello, presente ed empiamente uguale in ogni stanza: un grande quadro, dalla ovale cornice dorata ed arzigogolante, raffigurante, su scuro sfondo, il ritratto di un vecchio uomo dall'aspetto elegante, raffinato, ma che emana una luce malevola, la bocca ghignante eppur dolce sopra la quale baffetti armoniosi s'ergono a peculiarità diabolica. E quegli occhi! occhi penetranti, d'un color cangiante, ora giallo, ora azzurro, ora nero come l'abisso, la loro sinistra fissità sentenzia presagi d'interminabile agonia! Nella parte inferiore del quadro, una scritta dai toni rubini rivela: VINCENT PRICE. Oramai il solo pronunciarne il nome, o anche solo pensarlo, è per me motivo di malessere indicibile, che già uno stato febbrile e deperente mi accompagna, fedele come la Morte che cammina al fianco del dannato. La fuga è impossibile. Questa casa mi trattiene a sè, prigioniero sacrificale di immondo fato. Ogni notte, dopo nove rintocchi di campane funeree, provenienti dalla torre che s'innalza torva fino ad annettere plumbee nuvolaglie, il signor EDGAR ALLAN POE m'appare, e, in tutto il suo tremante delirio, con voce cavernosa e minacciosa, come riveniente dall'oltretomba, annuncia: << VINCENT PRICE TI AVRA'! >>. Solamente l'abbandono vizioso ad effimere fantasie d'oppio e d'alcool m'induce vil conforto. Non so bene com'io possa saperlo, ma la soffocante sensazione comatosa che oggi mi priva di un qualsiasi atto di umana volontà, si concreta nel temuto accadimento: la mia fine. Questa notte, al cupo suonar delle nove letali note, squarcianti come infette piaghe pestilenziali, Io non sarò più, non com'ero finora noto al mondo, condannato all'eterna stasi e al fatuo tormento; e Vincent Price, sarà, finalmente, me. E, con l'assennata follia alla quale mi sto deplorevolemente asservendo, sordamente urlo: << VINCENT PRICE, AVRAI LA MIA ANIMA! >>.
Il cadaverico potatore Eduardo, ha nelle sue mani il destino del mondo: affettare e sminuzzare le stupide menti di questo stupido pianeta. Nel mentre si intrattiene con Wynona Ryder, decespugliandola; 'che tanto lui deve rispondere solo al Creatore, Vincent Price, maestro d'armi e d'arti.
Imprescindibile b-movie italiano girato a Roma, ed ispirato al romanzo di Matheson "Io sono leggenda". Vincent Price è immenso, solo lui può essere l'ultimo uomo della terra! Ad ogni modo, andate a studiarvi la recente recensione di @Fabio1971.
Con Vincent Price, Elizabeth Shepherd, John Westbrook, Richard Vernon
Ah, l'amore! Ah, la Morte! Lei, l'amata, muore. Ma non vuole cessare la sua esistenza, e diviene costante presenza del tormentato (e risposato) marito, Vincent Price, qui più cupo e inquieto che mai, in grado di infondere partecipato terrore al film.
Con Vincent Price, Patricia Owens, Herbert Marshall, Al Hedison
Un film che disquisisce sulla natura umano-animalesca e sulla follia insita nell'uomo. L'urlo di Helene dopo lo svelamento del volto mostruoso dell'uomo-mosca è rabbrividente. Vincent Price è, fieramente, sopra le righe e dentro di noi.
Lo sfigurato professor Henry Jarrod, trasfigurato nel suo essere uomo e artista, crea vivide sculture "viventi" ricoprendo di cera corpi trafugati. Vincent Price, all'esordio nel macabro, è già leggenda.
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