Avitudine come culto per i nostri avi o mera abitudine come quella di mettere dei fiori sulla tomba di un nostro caro e poi scordarlo per un anno? Abitudine: abito è una forma intensiva di "Habere", avere. Una cosa che ho e che posseggo (quindi ce l'ho sempre). Una società che non si guarda indietro tende a dimenticare i guasti ed errori commessi in passato (magari da altri). Un giorno, Cesare si stava apprestando ad affrontare una tribù gerrmanica che incuteva ai suoi soldati molto timore a causa della prestanza fisica del nemico, ricordò che i "patres nostri", in specie Caio Mario, avevano distrutto due intere tribù germaniche come I Cimbri e i Teutoni. Guardarsi indietro può aiutare e molto ad affrontare meglio le sfide del futuro. L'avitudine quindi supera l'abitudine: la prima è coscienza, rispetto degli insegnamenti del passato; la seconda è esecuzione meccanica, senza sentimento. Il rispetto è un valore se c'è avitudine: quando c'è abitudine non è che una scatola vuota che prima o poi verrà gettata in discarica. Così come la tradizione: "tradere" in latino significa consegnare. Ciò che ci viene consegnato dal nostro passato fa parte dell'avitudine; se non ne teniamo conto, noi compiamo un atto di tradimento. Tradire, sempre da "tradere" è la forma peggiorativa della consegna, dopo che Gesù venne consegnato (=tradito) da Giuda. Così com'è una forma di tradimento la traduzione (da "Traducere"): Leonardo Bruni inventò la parola "tradurre", invece di usare "trasportare", traducendo un passo di Aulo Gellio, tradendo così il testo. (Chaque traduction est une trahison).Acquista così particolare importanza il titolo del film di Sofia Coppola: "Lost in translation", letteralmente perduto nella traduzione. Ma se traduzione è anche traslazione, cosa si può perdere? Un vocabolo? Una frase? O l'intero senso del testo? O addirittura il senso stesso della nostra esistenza? Bill Murray, noto attore americano, si reca in Giappone a Tokyo per girare uno spot pubblicitario e qui conosce la bella Scarlet Johansson, sposata ma terribilmente sola. Cosa si è perso in questa "translation"? Le nostre certezze? Murray poco a poco capisce di non capirci più nulla in questa città formicaio dove tutti corrono e nessuno sembra veramente riflettre. E la Scarlet non ci capisce più nulla nemmeno lei: sola e sposata, dov'è il senso? Si è perso. Ritornare all'avitudine quindi e rinunciare all'abitudine? Riscoprire se stessi e rifiutare il resto: soldi, fama, notorietà. Ricerca dell'autenticità, quella che il nostro passato e i nostri avi ci hanno "consegnato": cose semplici, valori perenni, sentimenti "veri", qualcosa cioè per cui vale la pena vivere.
Con Joan Crawford, Melvyn Douglas, Margaret Sullavan
In realtà, mi riferisco a " Il senso del passato" che non è un film, ma un'opera postuma e incompiuta di Henry James: il passato, appunto. Europa (il passato) o l'America?(Il presente). Le suggestioni (e i suggerimenti) di un autore formidabile.
"Vertigo" da "Vertigine" termine astratto che significa non più "volgere verso l'alto" ma guardare disordinatamente, e quindi anche verso il basso. E se si guarda verso il basso ci si perde, mentre verso l'alto ci si eleva. Il romanzo originale era "D'entre les morts" di Boileau e Narcejac: tradurre il titolo, senza tradirlo, è difficile, ci provo: "dal luogo dei morti". Ossessione del passato, in realtà complotto (di famiglia?). Hitchcock intriga.
Con Viggo Mortensen, Elena Anaya, Javier Cámara, Eduardo Noriega, Enrico Lo Verso
Il film non c'entra, se non per il fatto che a un certo punto si vede Quevedo, il grande poeta spagnolo, che discorre animatamente. E per attenerci al nostro tema, vale la pena ricordare l'inizio di una delle sue più sconsolate poesie: " ¡Ah de la vida! ¿Nadie me responde?//Aquì de los antaños que he vivido!//La Fortuna mis tiempos ha mordido//las Horas mi locura les esconde.
Appunto. Perdersi nella traduzione. Perdersi nella tradizione. Perdersi nel tradimento. Perdersi e non ritrovarsi più. Non più "Lost and Found" ma "Lost". Tokyo è città del futuro? Saremo così anche noi? Meglio perdersi davvero, forse.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta