Delitto per delitto - L'altro uomo
- Thriller
- USA
- durata 96'
Titolo originale Strangers on a Train
Regia di Alfred Hitchcock
Con Farley Granger, Robert Walker, Ruth Roman, Leo G. Carroll, Patricia Hitchcock
Al romanzo Il grido della civetta (Bompiani editore), scritto da Patricia Highsmith nel 1962, è molto alla lontana ispirato The Cry of the Owl dello sconosciuto Jamie Thraves [leggi opinione a parte], una seconda versione cinematografica (dopo quella del 1987, Le Cri du Hibou di Claude Chabrol), entrambe insufficienti a rappresentare per immagini il mondo lugubre degli uomini che la grande scrittrice di Fort Knox, Texas ha descritto nei suoi perfetti thriller.
Dire thriller è diminutivo delle capacità narrative della Highsmith, come lo è per altre scrittrici, come Ruth Rendell, Margareth Millar, Amanda Cross e come Margareth Atwood e Fred Vargas, (frettolosamente infilate nel ‘recinto’ del noir dopo il capolavoro L’altra Grace, Baldini & Castoldi, 1996, la prima, o nel catalogo Einaudi la seconda, indicata, nonostante lo pseudonimo, per aumentare le vendite-gossip, come la donna di Cesare Battisti).
Troppo comodo erigere steccati di genere ad usum hominis per occultare trame che degli uomini narrano e della violenza sulle donne.
Patricia Highsmith non è Kathy Reichs o Patricia Cornwell, - versioni furbastre di Thomas Harris & Derivati, - né è incline alle leziosità post-Agatha Christie di Minette Walters. E se non bastassero i ventidue romanzi e le otto raccolte di racconti a elargirle l’onore di essere una scrittrice tout court, non resta che indicare il saggio del 1966, Come si scrive un giallo, pubblicato dalla sofisticata Minimum Fax e degli Edgar Allan Poe ricevuti nel 1951 per il romanzo di esordio Strangers on a Train (Sconosciuti in treno), nel 1956 per The Talented Mr. Ripley (Il talento di Ripley), l’anno dopo le Grand Prix de la litérature Policière (Francia), romanzi che, a mio parere, sono diventati dei buoni film ma irrimediabilmente manipolati ed edulcorati rispetto alla cupezza gotica che è la cifra consistente della visione del mondo highsmithiana. Una visione che – è nella biografia personale della scrittrice - la condusse a una forte depressione e alla chiusura verso il mondo nell’eremitaggio in un castello svizzero.
Addentrarsi in altri particolari della vita di Patricia Highsmith (il presunto razzismo, l’antisemitismo, la paranoia, la misoginia, il lesbismo), esula dallo spazio consentito a una semplice playlist, anche se vale la pena annotare che in Gente che bussa alla porta la scrittrice raggiunge il vertice di una tensione ossessiva, ai limiti del delirio persecutorio, che, non fosse per la qualità della scrittura, irrita non poco il lettore degli anni Ottanta ma, letto oggi, porta acqua inedita al mulino dell’attuale, dilagante psicosi persecutoria. .
Altro è il discorso per i film più riusciti, tratti dai suoi romanzi, tra i quali annovero Delitto per delitto (Sconosciuti in treno o L’altro uomo) di Hitchcock (1951), L’amico americano di Wim Wenders (1977) L’alibi di cristallo (1978) e Il diario di Edith (1983), Hans W. Geissendörfer (1978), opere aderenti ai romanzi, dirette da registi che non truccano le carte, come invece fanno altri che adottano il plot come pura, comprensibile – se vogliamo – appropriazione dello scheletro narrativo per indulgere nella critica della società borghese (vedi il succitato Il grido del gufo di Chabrol, Il gioco di Ripley del 2002 di Liliana Cavani), o marcare la suspense (Delitto in pieno sole del 1960 di René Clément, Acque profonde di Michel Deville del 1981,) fino ai sopravvalutati Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella del 1999 e Il ritorno di Mr. Ripley di Roger Spottiswoode del 2005.
Aggiungo, per non sembrare severo che i film di Clément, Chabrol e Deville, sono degli ottimi noir che vivono di scrittura filmica autonoma, nel solco della migliore tradizione francese, non nuova a infedeli traduzioni-tradimenti del testo ma capace di allettanti déroulement.
Titolo originale Strangers on a Train
Regia di Alfred Hitchcock
Con Farley Granger, Robert Walker, Ruth Roman, Leo G. Carroll, Patricia Hitchcock
Titolo originale Der Amerikanische Freund
Regia di Wim Wenders
Con Bruno Ganz, Dennis Hopper, Lisa Kreuzer, Nicholas Ray, Gérard Blain, Samuel Fuller
Titolo originale Ediths Tagebuch
Regia di Hans W. Geissendörfer
Con Angela Winkler, Vadim Glowna, Leopold von Versucher, Hans Madin
Titolo originale Le cri du hibou
Regia di Claude Chabrol
Con Christophe Malavoy, Mathilda May, Jacques Penot, Jean-Pierre Kalfon
Titolo originale Plein soleil
Regia di René Clément
Con Alain Delon, Marie Laforêt, Romy Schneider, Maurice Ronet, Erno Crisa, Frank Latimore
Titolo originale Eaux profondes
Regia di Michel Deville
Con Jean-Louis Trintignant, Isabelle Huppert, Christian Benedetti, Bertrand Bonvoisin
Titolo originale The Talented Mr Ripley
Regia di Anthony Minghella
Con Matt Damon, Gwyneth Paltrow, Jude Law, Cate Blanchett, Philip Seymour Hoffman
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta