Heavy Metal, metallo pesante, una musica fragorosa per orecchie corazzate. Era il genere musicale che adoravo da ragazzino, ma ad attirarmi non era solo quel muro sonoro roboante. C'era tutto un immaginario collegato a quel termine (lessicamente sono due parole distinte ma in realtà formano un termine unico, sono imprescindibili) fatto di eroi in epoche dimenticate, astronavi abbandonate in galassie nel lontano futuro o sordide periferie di grandi città, un immaginario che non poteva non fare presa su un ragazzino di provincia (ed eravamo in tanti a farci suggestionare). Heavy Metal ha pure una forte valenza letteraria nelle sue origini, lo coniò William Burroughs quando inventò il personaggio di "Uranian Willy, The Heavy Metal Kid" per il suo romanzo Soft Machine e riprese il termine successivamente in Nova Express (anche se con un significato diverso). Narra la cronaca che il critico Lester Bangs (una vera leggenda per gli appassionati di Rock) si appropriò di quelle due paroline per definire la musica dei Blue Oyster Cult, e prima ancora di lui gli Steppenwolf nella non meno leggendaria "Born to be wild" cantavano "...heavy metal thunder". Ora gli anni sono passati e il metal fa parte dei ricordi dell'adolescenza, ben altra musica ascolto adesso (un destino comune a molti fan della mia generazione a dire il vero), e quando mi trovo a sentire quella roba che passa come nu metal cambio canale, ma quando mi capita di leggere o di sentire pronunciare quelle due parole una spia si accende nella mia testa e mi ritornano quelle vecchie sensazioni. E' stato con grande piacere che una decina di anni fa lessi l'antologia (veramente molto bella) di Valerio Evangelisti "Metallo Urlante" dove alcune di quelle suggestioni prendevano corpo in quattro racconti di fanta-horror. O più recentementi guardando certi video dei Tool (una band che definire musicalmente "metal" è veramente riduttivo) o i deliri cinematografici di Rob Zombie (che sono zeppi di riferimenti all'heavy metal, e non poteva essere diversamente). Da qui l'idea di una playlist non legata all'heavy metal come musica bensì allo spirito di questo termine, all'immaginario che esso trasmette. In letteratura sono state heavy metal le opere di autori come Robert E, Howard e H. P. Lovecraft che pure sono vissuti moltissimi anni prima che il termine spuntasse dalle pagine di Burroughs. In pittura quell'immaginario lo troviamo in Hyeronimus Bosch e in certi deliri di Max Ernst (due pittori vissuti in epoche lontanissime fra di loro). E questi sono solo pochi esempi, sono sicuro che ne verranno proposti altri. Per il cinema adesso provo a fare un elenco....
Questo è il personaggio più Heavy Metal che si possa immaginare, almeno secondo me. Conan il Cimmero che con la sua forza affronta ogni pericolo e abbatte gli avversari. Ne fece bellissime illustrazioni Frank Frazetta e partendo da quelle Milius ripropone un mondo barbaro e fantastico. Non ci sarebbe stata male la musica dei primi Iron Maiden
Il relitto dell'astronave sul pianeta desolato che nasconde la minaccia è assolutamente Heavy Metal. Venne creato, come il mostro, da H.R. Giger, uno che nelle sue inquietanti opere richiama spesso la fusione del metallo e della carne inserendosi a pieno titolo in quell'immaginario di cui parlavo sopra. Le inquietanti note dei Tool sarebbero un bel sottofondo alle immagini di quell'astronave
Nella cripta di una chiesa semiabbandonata alla periferia desolata di una grande città si nasconde una teca che contiene l'essenza del male. E il manipolo di scienziati che indaga sul misterioso liquido della teca viene disturbato da sogni inquietanti dove una misteriosa voce.....qui ci starebbero bene i Black Sabbath dei primi dischi (Carpenter si dovette accontentare di Alice Cooper)
Un piccolo capolavoro imprescindibile, una storia che sconfina nell'horror con un finale che lascia senza fiato. Una storia di complotti e di deliri....ci starebbero benissimo i Queensryche a far da colonna sonora (Operation Mindcrime ma anche Promised Land)
Grande film, un vero mito per la mia generazione. Una lotta all'ultimo sangue fra disperati nell'alienazione della grande metropoli. Avrei voluto come colonna sonora le grandi band americane anni 70 come i Grand Funk Railroad o i primi Kiss
Con Timothy Bottoms, Kathy Fields, Jason Robards, Marsha Hunt, Donald Sutherland
Inno all'antimilitarismo, la mia scelta (lo ammetto) non è un gran che originale visto che ci pensarono già i Metallica a usarne le immagini come sfondo per la loro "One"
Scelta scontata, d'accordo ma non potevo non citarlo. Tratto da quei fumetti che apparivano sulla rivista "Heavy Metal" (clone dell'Europea "Metal Hurlant") e che erano il compendio di quell'immaginario "metallico" di cui ho disquisito nella premessa. Non del tutto riuscito a dire il vero, ma le note di "Veteran of the Psychic Wars" dei Blue Oyster Cult risuonano davvero inquietanti ancora oggi.
Ah caro @travis conosco i Katatonia solo di nome ma ne ho sentito parlare molto bene (anche loro - se non vado errato - hanno avuto una evoluzione nel sound che partendo dai lidi più estremi ha subito contaminazioni.....un pò del resto come per altre band del genere, io sopra ho parlato dei Paradise Lost, se ascolti ICON e HOST sembrano fatti da due gruppi diversi, eppure a me piacciono entrambi). Gli Opeth sono un gruppo davvero particolare, spaziano dal death al progressive e denotano una classe raramente rintracciabile altrove. Condivido @elle il tuo pensiero, anche a me riesce ostico pensare che chi ama il punk possa apprezzare anche il prog, sono due realtà distanti anni luce. Il punk stesso nacque alla metà dei seventies come reazione agli "eccessi" di un certo progressive forse un pò troppo teatrale (Yes e Genesis, giusto per non fare qualche nome). Comunque ci sta che vi siano ascoltatori onnivori che riescano ad avvicinarsi a entranbi i generi (io stesso che adoro il progressive sono un fan degli Afterhours che almeno agli inizi avevano una bella dose di punk nelle vene). Un saluto a tutti e grazie per gli interventi
io per esempio ascolto alla stessa maniera progressive e black metal...deve essere qualcosa che mi stimola i padiglioni auricolari. Per esempio gli Opeth sono tra questi anche se l'ultimo disco è progressive, non ha nulla di death...
@ Gianni: si, si sono evoluti molto, basti pensare che sul primo disco (lo storico Brave Murder Day) cantava le parti in growl il cantante degli Opeth, quindi si trattava di un capolavoro oscuro, ossessivo, doom e black insieme. Gli stessi Opeth sono fan dei Katatonia da sempre. Ora fanno un ottimo, il migliore a mio avviso che si possa trovare oggi, gothic metal/rock...con, recentemente, inserti di un'elettronica delicata e di gran classe. Un gruppo decisamente "oltre". Te li consiglio vivamente, anzi eccoti due canzoni del "nuovo corso" che adoro: http://www.youtube.com/watch?v=i6l5EOlBYf0http://www.youtube.com/watch?v=spzOPIy_qAQ
Beh, anch'io amo e ascolto (più o meno a seconda se sono nel mio periodo nichilista o sognante- nostalgico) sia il Punk (forse più nella variante seminale garage) sia il prog. Penso, d'altronde, che gruppi come Pink Fairies (derivati dagli altrettanto seminali Deviants), dei quali consiglio a tutti l'ascolto di "Never Never Land", "King of Oblivion" (quest'ultimo più "punk-garage") e di cercare sul “mulo” il bootleg “Cocaine Blues” che vede insieme sul palco Pink Fairies e Wayne Kramer, i primi Edgar Broughton Band (soprattutto con "Wasa Wasa" del 1969), gli Arcadium di "Breath Awhile" (1969), i Writing on theWall di Power of the Pics (1969), oltre ai più famosi Stooges, facciano da punti di contatto tra questi due mondi apparentemente così distanti (un po’ meno gli Stooges, ma non potevo non citarli).
Per restare sul pezzo, dell'ultimo periodo amo moltissimo i Tool, gli Anathema e gli Amplifier (fattimi conoscere dal grande Emidio e visti in concerto entrambi a Milano di recente) e anche i Dark Tranquillity.
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Ah caro @travis conosco i Katatonia solo di nome ma ne ho sentito parlare molto bene (anche loro - se non vado errato - hanno avuto una evoluzione nel sound che partendo dai lidi più estremi ha subito contaminazioni.....un pò del resto come per altre band del genere, io sopra ho parlato dei Paradise Lost, se ascolti ICON e HOST sembrano fatti da due gruppi diversi, eppure a me piacciono entrambi). Gli Opeth sono un gruppo davvero particolare, spaziano dal death al progressive e denotano una classe raramente rintracciabile altrove. Condivido @elle il tuo pensiero, anche a me riesce ostico pensare che chi ama il punk possa apprezzare anche il prog, sono due realtà distanti anni luce. Il punk stesso nacque alla metà dei seventies come reazione agli "eccessi" di un certo progressive forse un pò troppo teatrale (Yes e Genesis, giusto per non fare qualche nome). Comunque ci sta che vi siano ascoltatori onnivori che riescano ad avvicinarsi a entranbi i generi (io stesso che adoro il progressive sono un fan degli Afterhours che almeno agli inizi avevano una bella dose di punk nelle vene). Un saluto a tutti e grazie per gli interventi
io per esempio ascolto alla stessa maniera progressive e black metal...deve essere qualcosa che mi stimola i padiglioni auricolari. Per esempio gli Opeth sono tra questi anche se l'ultimo disco è progressive, non ha nulla di death...
@ Gianni: si, si sono evoluti molto, basti pensare che sul primo disco (lo storico Brave Murder Day) cantava le parti in growl il cantante degli Opeth, quindi si trattava di un capolavoro oscuro, ossessivo, doom e black insieme. Gli stessi Opeth sono fan dei Katatonia da sempre. Ora fanno un ottimo, il migliore a mio avviso che si possa trovare oggi, gothic metal/rock...con, recentemente, inserti di un'elettronica delicata e di gran classe. Un gruppo decisamente "oltre". Te li consiglio vivamente, anzi eccoti due canzoni del "nuovo corso" che adoro: http://www.youtube.com/watch?v=i6l5EOlBYf0 http://www.youtube.com/watch?v=spzOPIy_qAQ
Grazie per i consigli @travis, che sono sempre assai graditi. Ciao
Beh, anch'io amo e ascolto (più o meno a seconda se sono nel mio periodo nichilista o sognante- nostalgico) sia il Punk (forse più nella variante seminale garage) sia il prog. Penso, d'altronde, che gruppi come Pink Fairies (derivati dagli altrettanto seminali Deviants), dei quali consiglio a tutti l'ascolto di "Never Never Land", "King of Oblivion" (quest'ultimo più "punk-garage") e di cercare sul “mulo” il bootleg “Cocaine Blues” che vede insieme sul palco Pink Fairies e Wayne Kramer, i primi Edgar Broughton Band (soprattutto con "Wasa Wasa" del 1969), gli Arcadium di "Breath Awhile" (1969), i Writing on theWall di Power of the Pics (1969), oltre ai più famosi Stooges, facciano da punti di contatto tra questi due mondi apparentemente così distanti (un po’ meno gli Stooges, ma non potevo non citarli).
Per restare sul pezzo, dell'ultimo periodo amo moltissimo i Tool, gli Anathema e gli Amplifier (fattimi conoscere dal grande Emidio e visti in concerto entrambi a Milano di recente) e anche i Dark Tranquillity.
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