Nè terra nè acqua, ma confine incerto che appartiene più al mare che tenta di riappropriarsene interamente e alla fine probabilmente ce la farà vista l'incuria degli uomini che dovrebbero proteggerla e preservarla, che alla terra, sempre più friabilmente corrosa. Venezia, città dai mille volti, una, nessuna e centomila, per dirla con Pirandello... sfuggente come un sogno impossibile che sfocia nel desiderio carnale di possederla questa città immaginifica, sorta come un miracolo divino sulle acque quasi stagnanti della laguna veneta. Venezia richiama (o meglio fa riemergere dalla memoria) mondi doppi e paralleli . Un labirintico mondo solcato da calli e canali, con il dondolare stanco delle gondole che la attraversano tutta, la penetrano la violano incuneandosi nelle viscere oscure della sua natura fatata per rivelare i tesori nascosti dentro uno scrigno che sembra infinito. Città vera e palcoscenico... set ideale (dal vivo o artificiosamente ricostruita in studio) per un'infinita quantità di film, "recuperata" anche apocrifamente per abbellire i fondali di altre città e realtà, poichè i sui sontuosi palazzi con quelle architetture ridondantin di arcate e ghirigori, sono state spesso utilizzate "usurpandone" identità e provenienza per affinità di "vedute". E ogni volta lo schermo ha restituito una città diversa con il suo intreccio romantico e inquietante di calli e campielli fra orpelli dorati e forti pennellate di colori contrastanti attinti da una tavolozza dalle inesauribili sfumature. Le sue case hanno il sapore antico dell'Oriente che qui diventa storia e fiaba al tempo stesso. Venezia è molto di più di un grande magazzino teatrale, un (ir)reale fantastico che ha gli arredi giusti per tutte le rappresentazioni. La potremmo definire una splendida decadente signora, consumata attrice e commediante di rango, che sa interpretare tutte le parti. David Lean, in Tempo d'estate, inventa addirittura l'inesistente (impossibile) Locanda Fiorini con le finestre che annullano ogni distanza per affacciarsi direttamente e temerariamente, su tutti gli angoli "magici" della città: l'immancabile Canal Grande, il Ponte di Rialto, Piazza S. Marco e il ponte dei Sospiri, il cuore pulsante della città lagunare e le isole dell'estuario. Romantica, ambigua o tenebrosa a seconda delle necessità e dei bisogni, si trasforma e si rinnova, rinasce immortale dalle sue ceneri come l'araba fenicia. "Perfetta" cornice anche per intrighi e avventure: persino James Bond e Indiana Jones (per non parlare della "fatale" Nikita) ci sono transitati attraverso. Il Casanova poi, ci trova la naturale cornice per le sua decadenti conquiste. Infinita la lista su e "da" fra passato e presente (la lista sarebbe davvero infinita): necessariamente mi fermo ai sette titoli, per lo più del passato, che meglio riflettono e "rimandano il mio inesauribile amore per la città.
Con Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Heinz Moog
In streaming su Rai Play
Qui c'è anche la magnificenza di un teatro (La Fenice) esaltata dai "rosa" ed dai "verdi". E a Venezia, in una lunga notte passata fra Cannaregio e il Ghetto Nuovo, la Contessa Serpieri resa indimenticabile da Alida Valli, s'innamora del perverso tenente austriaco che la porterà alla "dannazione"
Sulle tracce di Thomas Mann (complice uno straordinario Dirk Bogarde) un Visconti decadente e mortuario, "reinterpreta" una Venezia "depredata" dalla peste in "disfacimento" fisico come il protagonista della storia.
Con Silvana Mangano, Vittorio Gassman, Michael Rennie, Shelley Winters, Katherine Dunham
Una Silvana Mangano opulenta e splendente, è la "dolorosa" eroina che divide il suo amore e la sua anima fra Vittorio Gassman, croupier mascalzone, e Michael Rennie, nobile veneziano dalla cagionevole salute.
In una città praticamente uguale a quella dei quadri di LOnghi, il giovane abate trova biglietti amorosi mescolati ai soldi della questua e getta la veste per darsi ai piaceri della carne
La Venezia fatiscente di un'agonia (gli ultimi mesi di vita di un affascinante Tony Musante). Il palcoscenico ideale insomma, per una vita al tramonto.
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