Mi rivolgo a questa sezione di filmtv, da me poco utilizzata, per cercare risposte alle mie domande che nell’immensità del web non trovano soluzione.
Avvicinatomi al film documentario grazie ad un amico colombiano ho scoperto che l’arte del documentario è spesso e volentieri poco valorizzata nei circoli cinematografici. Le sale di proiezione con reticenza ne propongono nella loro programmazione e le emittenti televisive con ancor più scarsa frequenza.
Data questa cornice il neofita si trova confuso e disorientato. Decide quindi di consultare il libero web ma di fronte all’infinità di informazioni che riceve o da quelle poche che legge sui siti specializzati (es. migliori 10 documentari di sempre) si trova fermo al punto di partenza. E così il nostro eroe, non sapendo quali siano i capolavori, le pietre miliari del docu-film da includere nella sua cultura cinematografica pensa, come estremo rimedio, di rivolgersi ai film festival dedicati, ma anche qui non ha miglior sorte. Gli si aprono imponenti quantità di pagine internet riferenti i più curiosi film festival antropologici russi e anche la vasta wikipedia non viene in suo aiuto. Come fare allora? Il web ha fallito, non rimane che rivolgersi all’essere umano e chiedere informazioni. Chiedere che gli si dia un lumicino per orientarsi; un’indicazione per districarsi tra i vari Sicko e Draquila.
Sì, perché l’arte del documentario è un’arte ostica: è un mezzo potente ma al tempo stesso difficilissimo da maneggiare propriamente. Cosa deve prevalere: il contenuto o la forma? Quale ruolo deve avere la regia; quale l’obiettività del risultato finale? Son domande valide in parte anche per una qualsiasi pellicola ma nel documentario assumono un carattere fondamentale che cercherò di evidenziare nella descrizione dei film di seguito da me scelti.
Dopo questa introduzione, giungo infine al motivo per cui ho redatto questa playlist e chiesto aiuto agli utenti. Primo vorrei sapere quale sono i premi più importanti a livello internazionale per un documentario (equivalente di Oscar o Palma d’oro per intenderci) e quali siano i canali giusti per informarsi e avere notizie e introdursi in questo specifico mondo. Il secondo motivo era semplicemente poter avere dei riscontri e introdurre, magari, migliorie per la ricerca e catalogazione dei documentari (divisi anch’essi per genere?).
Nella scelta che segue ho cercato di prendere dei paradigmi per meglio sottolineare le differenze che possono intercorrere tra i diversi documentari, spero di esserci riuscito. Grazie a tutti.
Titolo originale Man on Wire
Regia di James Marsh
Con Philippe Petit, Annie Allix, Jean-Louis Blondeau, Ardis Campbell, David Demato
Format da documentario di History Channel. Interviste dei protagonisti della vicenda storica intramezzate a documenti video autentici dell’epoca dei fatti e a ricostruzioni. Avvincente ed emozionante. La forma e il contenuto viaggiano di pari passo ad ottimi livelli.
Titolo originale Religulous
Regia di Larry Charles
Con Bill Maher, Steve Burg, George W. Bush, Kirk Cameron, George Coyne, Tom Cruise
Classico documentario di denuncia alla Micheal Moore sulle contraddizioni della religione. Interviste mirate e faziose per accattivarsi lo spettatore. Obiettività a rischio e risultato finale da discutere: cosa ci rimane dopo la visione? Per me un arricchimento culturale minimo e di scarsa utilità.
Titolo originale Anvil! The Story of Anvil
Regia di Sacha Gervasi
Con Tiziana Arrigoni, Kevin Goocher, Glenn Gyorffy, William Howell, Steve 'Lips' Kudlow
Documentario musicale che segue la vita dei musicisti durante un arco temporale limitato della loro vita attuale. Interviste e tanta musica. Regia scolastica ma film dal forte contenuto, per appassionati.
Titolo originale Lektionen in Finsternis
Regia di Werner Herzog
Capolavoro assoluto del docu-film. Si vede chiaramente la netta differenza tra il tocco di un regista di impostazione cinematografica e quelli di scuola essenzialmente documentaristica (come i sopra citati). Potenza dell’immagine prorompente con poche parole fuori campo di commento e con quasi totalità di assenza di interviste. La realtà nel suo massimo splendore senza contaminazioni.
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