La fantascienza per alcune fonti è fantasia, immaginazione, ma trovo più congruo associare ipotesi, probabilità (magari remota). Nell'istante in cui quello che è narrato si avvera, cessa di essere tale. Certamente conta molto la fantasia dell'autore: si potrebbe fare una lista dei film che "ci hanno visto giusto" e di quelli che non ci hanno preso. Per il momento mi risulta più semplice annoverare alcuni dei miei film di sci-fi preferiti, naturalmente pescando tra quelli visti.
Ci piace sperare che possa rimanere “solo” un film di fantascienza: essendo del 1966, quel futuro potrebbe essere oggi. Un bellissimo film sul potere insito nella cultura, e nella letteratura in particolare: l’atmosfera, con montagne di volumi date alle fiamme (quella del titolo corrisponde ad una temperatura di circa 233 °C), è da incubo. Cultissima l’idea degli uomini-libro (ora a scuola si fatica ad imparare una paginetta). Non il primo titolo che sento nominare parlando di Truffaut, ma di indubbia (per il sottoscritto) potenza.
Uno dei tanti capisaldi del cinema di fantascienza e della carriera di Spielberg, realizzato due anni dopo “Lo squalo”. Potevo tranquillamente scegliere il successivo (ed altrettanto riuscito) “E.T.”, che ha in comune regista, Carlo Rambaldi (per gli effetti speciali) e John Williams (autore di due colonne sonore indimenticabili). Una serie di strani eventi in giro per il mondo è la prova dell’esistenza di una forma d’intelligenza extraterrestre intenzionata a mettersi in contatto con gli umani. E col precedente ha qualcosa in comune.
In rappresentanza dell’intera esalogia ideata da Lucas ho scelto l’ultima (dal punto di vista narrativo, che poi è come l'ho vista io) parte. Anche se mediamente è superiore la vecchia trilogia, il capitolo III contiene passaggi notevoli. Pur non essendo ambientata in un periodo preciso e in una galassia reale, la saga della Repubblica (poi Impero) Galattica presenta diverse tematiche (soprattutto politiche) attuali, oltre all’immortale lotta tra il bene e il male. Non solo il cavaliere Jedi: le armate dell’Impero, Obi-Wan Kenobi, Leila e Luke, Han Solo e Palpatine ritorneranno presto sugli schermi in 3D.
Con Ralph Fiennes, Rosemary Harris, Rachel Weisz, Jennifer Ehle
Un film che non a tutti è piaciuto (ma a quale è riuscita una tale impresa?), ma che personalmente annovero tra i migliori di sci-fi degli ultimi anni. Danny Boyle ci accompagna insieme agli 8 membri dell’equipaggio dell’Icarus II: obiettivo, riattivare il Sole morente. Un viaggio anche nelle viscere di questi uomini, nelle loro paure, nelle loro speranze. Raramente un film di (questo) genere, senza supereroi e con una tale, profonda introspezione.
Non potevo non inserire anche una delle pellicole d’animazione, che ai più (non cinefili) può far pensare ad un target under 10, più riuscite degli ultimi tempi. Naturale, se dietro ci sono quei geni della Pixar (ora Disney, anche se ciò farebbe pensare ad altro). Un film di grande impatto e molto coraggioso, visto che nella prima parte non vi sono battute ma solo suoni onomatopeici e/o meccanici. Un atto d’accusa verso l’umanità in generale e la sua cecità nei confronti della salute del nostro pianeta. Altro che Sansone e scoiattoli (troppo) loquaci…
Altro titolo controverso sul quale però non nutro incertezze: l’ultimo film (coproduzione tra 3 nazioni dal budget medio/basso) realizzato da A. Proyas è un mix di fantascienza e catastrofico con un interessante incipit che si sviluppa con un crescendo di eventi fino al (per nulla banale e suggestivo) finale. Personalmente non mi era dispiaciuto nemmeno “Io, robot”: gli effetti speciali non sono solamente un guscio vuoto. La pecca principale è che invece di W. Smith il protagonista è un certo N. Cage, ma, come ho scritto sopra, c’è anche la componente catastrofica…
Non avendo visto “L’ottavo giorno”, questo è stato il primo lavoro visionato del regista belga J. Van Dormael: dato lo scarso riscontro, temo possa anche essere l’ultimo. Un’opera sicuramente ambiziosa e complessa, quindi rischiosa, ma riuscita, originale e curata nella sua estetica. Cosa accade ad un bambino se sale sul treno con la madre o resta a terra col padre? Potrebbe far pensare a “Sliding doors” ma non ha nulla a che vedere. Lo consiglierei a chi non ha capito la magia della settima arte. Una seconda visione è necessaria (anche al sottoscritto).
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