Io so che tu sai che io so
- Commedia
- Italia
- durata 114'
Regia di Alberto Sordi
Con Alberto Sordi, Monica Vitti, Isabella De Bernardi, Ivana Monti, Micaela Pignatelli
Mi son già persa.
Vi immaginate una bambina in età prescolare, totalmente incapace di seguire un cartone animato comodamente distesa sul divano, per la costante e indifferibile necessità di controllare che le sue pantofole siano perfettamente allineate? Ecco, quella bambina sono io.
Vi chiedo perdono se ogni tanto mi capita di andare off topic con i miei interventi, ma vi prego di capirmi. La vita con me non è stata tenera, mi ha inflitto un gran numero di sofferenze che mi accingo ad elencare.
Da bambina avevo il complesso dell'altezza, ero la più alta delle classe, alta e scheletrica, sembravo un palo della luce. Tra me e i miei coetanei si era creato un gap incolmabile, tanto che tutti mi chiedevano: “Che tempo fa lassù?” Come se non bastasse, ci si metteva anche mia mamma a tagliarmi i capelli sempre più corti, fino a farmi sembrare un maschietto, con l'unica differenza che non mi piacevano le ragazzine. Va be'. Andiamo avanti.
In prima liceo mi sono innamorata, naturalmente non corrisposta, del ragazzo più ambito della scuola. Lui era nella IV B ed era stupendo, io invece portavo l'apparecchio, e più che pedinarlo incrociandolo “per caso” nei luoghi che abitualmente frequentava, non potevo fare molto altro. Non si è mai accorto di me. Meglio così, poi ho saputo che subito dopo la maturità ha messo incinta una minorenne e ho pensato: meno male che quella minorenne non sono io. Mi seguite? L'alibi sta funzionando? Bene.
All'università, invece, mi hanno appioppato questo sensualissimo nick che è sotto gli occhi di tutti. A essere precisi, il nome completo sarebbe “andreona coscialunga”, ma voi potete chiamarmi semplicemente andreona, non state a formalizzarvi. Il bello è che quando mi sono iscritta a questo sito, molti anni fa, le cose con le mie coinquiline, antiabortiste dell'AGESCII, andavano a gonfie vele, chi poteva mai pensare che l'anno seguente ci saremmo mandate affanculo? Eppure erano così simpatiche quando inveivano contro l'oscurantismo dei ciellini che monopolizza(va)no la nostra facoltà. Da allora non le ho più riviste, ma in compenso questo nick mi pesa come un macigno, non riesco a smettere di associarlo ai racconti del terrore. Voi vi chiederete: cosa caspita c'entra adesso Edgar Allan Poe? E infatti non c'entra nulla, i racconti non sono i suoi bensì delle mie ex coinquiline. Sì, perché tra un pellegrinaggio sulla tomba di Padre Pio, uno sguardo mistico alla Sacra Sindone, una capatina a Lourdes e un pensierino a Medjugorje, ci è scappato pure un esorcismo a Cervia. A Cervia??? Che c'entra adesso Cervia, nota per le sue saline e per la vicinanza con Milano Marittima, con Satana? Nemmeno a Sarsina che, prima di diventare la città del collare taumaturgico, ha dato i natali a Plauto. Ci deve essere una relazione tra la satira e la caccia al demonio. Luttazzi docet. Per chi non lo conoscesse, Plauto è l'autore dell'Amphitruo, la commedia degli equivoci, delle allusioni (nam quom pugnabant maxume, ego tum fugiebam maxume : "Chè mentre quelli si battevano a tutta forza, io a tutta forza me la battevo.") e dei doppi sensi ( Ego tibi istam hodie, sceleste, comprimam linguam. S. Haud potes: bene pudiceque adservatur : "Ora canaglia, t’inchiavo la lingua. – Non puoi: è una lingua verginella e ben custodita"), finita neanche a dirlo nell'Index librorum prohibitorum. Mi son sempre chiesta perché il medesimo linguaggio continua a essere considerato sconveniente per una donna, manco fossimo sotto Paolo IV. Se la risposta è: "Perché Plauto è ineguagliabile, nessuno deve avere la presunzione di imitarlo, tanto meno una donna qualunque", allora siamo in pieno regime X Fator. Infatti giusto ieri sera Cristiano Malgoglio ha dichiarato che nessuno può cantare i Queen perché i Queen sono i Queen e sono impareggiabili. Ok, allora io dico che il 99,9% degli italiani non dovrebbe aprir bocca visto che non ha la dizione di Vittorio Gassman e siccome non sono dei Gassman non possono aspirare a parlare correttamente. Zitti e a cuccia.
Perdonate l'excursus, torniamo al mio trauma. Dunque, venuta a conoscenza del lato oscuro di Cervia, rabbrividisco al solo pensiero di essere posseduta dal demonio mentre ignara ciuccio le mie canocchie, e mi trovo costretta a disertare quella meravigliosa trattoria sul porto della cittadina romagnola, dove con soli 28 euro ti danno il menù completo di pesce, bevande incluse. Conto sulla vostra comprensione e sulla vostra empatia.
Sperando di non avervi rovinato la giornata con il mio piagnisteo, mi congedo da voi me ne vado a ***beep***.
Regia di Alberto Sordi
Con Alberto Sordi, Monica Vitti, Isabella De Bernardi, Ivana Monti, Micaela Pignatelli
Mi son già persa.
Regia di Luchino Visconti
Con Anna Magnani, Walter Chiari, Tina Apicella, Alessandro Blasetti, Gastone Renzelli
Se non fosse per l'apparecchio.
Titolo originale Drag Me to Hell
Regia di Sam Raimi
Con Alison Lohman, Justin Long, Lorna Raver, Dileep Rao, David Paymer, Adriana Barraza
Col cavolo che lascio entrare Lamia.
Titolo originale Juno
Regia di Jason Reitman
Con Ellen Page, Jennifer Garner, Michael Cera, Jason Bateman, J.K. Simmons, Olivia Thirlby
Pericolo scampato.
Regia di Lodovico Gasparini
Con Alessandro Gassman, Angèle Osinsky, Florence Darel, Stefania Rocca, Sydne Rome
Non tutti i miracoli riescono col buco.
Titolo originale The Sixth Sense
Regia di M. Night Shyamalan
Con Haley Joel Osment, Bruce Willis, Mischa Barton, Toni Collette, Olivia Williams
Voi non sapete cosa si prova a essere soli con le proprie ciabatte.
Regia di Federico Fellini
Con Martin Potter, Hiram Keller, Max Born, Salvo Randone, Mario Romagnoli
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9f/Pompeya_er%C3%B3tica6.jpg
Fate un po' voi.
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