(ANSA) - PARIGI, 12 SET - E' morto questa mattina a Parigi Claude Chabrol, protagonista della Novelle Vague con Truffaut e Godard. Chabrol, che aveva compiuto 80 anni il 24 giugno e realizzato oltre 60 film per il grande schermo, e' stato ''un immenso cineasta francese, libero, impertinente, politico e prolisso'', ha commentato Christophe Girard, responsabile per la cultura al Comune di Parigi, comunicando la scomparsa del cineasta. Personalmente, non è uno dei registi francesi che conosco meglio. Nella sua abbondante filmografia, ho visto poche pellicole: ricordo con piacere "Il tagliagole" con Jean Yanne e Stephane Audran, un dramma con venature thriller di grande forza espressiva, "Grazie per la cioccolata" e "Madame Bovary" con la straordinaria Isabelle Huppert e "Gli innocenti dalle mani sporche" con Romy Schneider. In realtà, vi sono molti altri titoli di pregio che hanno acquistato con gli anni una notevole considerazione: da citare almeno "I fantasmi del cappellaio", "Stéphane, una moglie infedele", "Ucciderò un uomo", "Un affare di donne", "Il buio nella mente". Le sue muse ispiratrici sono state soprattutto la Audran e la Huppert, ma ha lavorato spesso anche con attori come Michel Piccoli, Jean-Claude Brialy, Gerard Blain, Michel Serrault, Sandrine Bonnaire, Emmanuelle Beart. Il tema ricorrente è quello di una borghesia spesso malata che nasconde sotto le apparenze un mondo di ambiguità e conflitti spesso traumatici, da cui non di rado i personaggi chabroliani escono soltanto con la morte. Chabrol è stato un grande indagatore delle contraddizioni dell'animo umano, regalandoci film dove anche i personaggi "negativi" mostravano di avere umanità, e in questo è stato un regista molto coraggioso (si pensi alla storia d'amore impossibile fra il macellaio assassino e la direttrice della scuola nel citato Tagliagole). La sua filmografia ha spaziato dal dramma in costume al poliziesco, dal thriller allo spionistico, dalla commedia alla satira politica. Attivo anche in questi ultimi anni con film come "L'innocenza del peccato" e "Bellamy", era sempre gentile e disponibile con i giornalisti, grande frequentatore di festival, mai troppo snob o intellettuale. Una certa critica lo ha troppo spesso sottovalutato (compresi i nostri "dizionaristi" Morandini e Mereghetti), e indubbiamente nella sua opera vi sono diversi film non riusciti o girati per esigenze alimentari, ma per fortuna, nel corso degli ultimi anni, si è cercato di rivalutare sempre maggiormente la sua figura, e alcuni critici lo hanno considerato un maestro. Agli amanti del buon cinema, certamente mancherà.
Tra una direttrice di scuola e un macellaio nasce un'affettuosa amicizia. Nel frattempo nei dintorni del villaggio viene trovato il corpo di una ragazza uccisa. Poco dopo viene scoperto un altro cadavere. E il sospettato è il macellaio. (Riassunti dei film tratti da Il Morandini).
Con Caroline Cellier, Michel Duchaussoy, Jean Yanne, Anouk Ferjac
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Un vedovo, scrittore di racconti per l'infanzia, perde il figlio, ucciso da un pirata della strada. Si mette alla ricerca dell'assassino di cui, per vendicarsi, diventa amico.
Charles, agitato assicuratore, scopre che la moglie lo tradisce con un giornalista. Va a trovarlo, lo uccide, cancella le tracce del suo passaggio e si sbarazza del cadavere. Tace con la moglie che, però, scopre la verità...
Con Michel Serrault, Charles Aznavour, Monique Chaumette, François Cluzet
Dopo aver assassinato la moglie, un cappellaio di una cittadina bretone fa credere che è solo malata, mettendo un manichino seduto su una poltrona alla finestra. Per coprire il primo delitto, però, deve commetterne altri.
Con Isabelle Huppert, François Cluzet, Marie Trintignant
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Durante la Seconda Guerra Mondiale Marie diventa un'abortista, migliorando il povero livello di vita della sua famiglia. Denunciata dal marito, geloso del suo giovane amante, è condannata a morte.
Una colf analfabeta e un'impiegata postale si contrappongono a una famiglia borghese: marito, moglie e due figli. Le due massacrano i quattro a schioppettate mentre ascoltano Don Giovanni di Mozart.
A Losanna il pianista André Polonski si risposa con la prima moglie Mika, direttrice dell'azienda del cioccolato Muller. Con il dubbio di essere stata scambiata, il giorno della nascita, con Guillaume, figlio della defunta seconda moglie di Andre, Jeanne, studentessa di piano, s'introduce in una famiglia che potrebbe essere la sua, accolta con simpatia dal musicista, ma non da Mika, generosa nell'elargire opere di beneficenza e cioccolata calda.
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