La notizia è ufficiale: il regista francese Jean-Luc Godard è stato insignito dell'Oscar alla carriera per il 2010, insieme all'attore Eli Wallach e allo storico del cinema Kevin Brownlow, mentre il regista Francis F. Coppola riceverà il premio Irving Thalberg Award. I premi saranno consegnati all'Academy Governor's Award il 13 Novembre, dunque in anticipo rispetto alla vera e propria Notte degli Oscar (è la seconda volta che questo avviene: l'anno scorso i premiati furono l'attrice Lauren Bacall, il regista Roger Corman e il direttore della fotografia Gordon Willis). Il primo a stupirsi della notizia sarà forse lo stesso Godard, visti i suoi rapporti non proprio idilliaci con gli Stati Uniti, di cui vi è ampia testimonianza nei suoi film (almeno in quelli degli anni Sessanta). In precedenza, nessun film di Godard aveva mai ricevuto una nomination. Il premio arriva quando il regista sta per compiere gli ottant'anni (meglio tardi che mai, si dirà, Robert Altman lo ricevette pochi mesi prima della morte...). A mio parere, è un premio assolutamente meritato, ma sarei curioso di conoscere i pareri di altri utenti del sito (non tutti lo amano, è noto). La domanda che sorge spontanea, però, è questa: ma Godard lo andrà a ritirare? Conoscendo il suo carattere scontroso, ho molti dubbi (e ricordo di aver letto che non andò a ritirare l'European Film Award, suscitando le ire di Wim Wenders, che era tra i cineasti che avevano votato in suo favore).
Folgorante esordio del regista e uno dei film che hanno avuto più influenza sul cinema successivo nel suo tentativo di rinnovare il linguaggio cinematografico, dando il via alla Nouvelle Vague
Con Anna Karina, Sady Rebbot, André S. Labarthe, Guylaine Schlumberger
Il mio preferito in assoluto tra tutti i suoi film: tragedia moderna raccontata in maniera asciutta e straziante, illuminata dalla bellezza e dal grande talento di Anna Karina, il film più toccante sul mestiere della prostituta
Con Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Jack Palance, Giorgia Moll, Fritz Lang
Da molti ritenuto oggi il suo capolavoro: un classico del meta-cinema, illuminato dalla straordinaria fotografia del suo operatore Raoul Coutard, da una Bardot mai più così attrice e con la splendida musica per archi di Georges Delerue
Altro vertice godardiano con gli attori feticcio Belmondo e Karina, con innumerevoli citazioni, omaggi figurativi alla pop-art, un racconto decostruito e un suicidio finale con il volto dipinto di un blu selvaggio.
Il film che preannuncia la svolta sessantottina del regista e la sua militanza politica con i film del gruppo Dziga Vertov, molto amato da una parte della critica, che ricordo per un sensazionale piano-sequenza nel traffico automobilistico
Con Alain Delon, Domiziana Giordano, Jacques Dacqmine, Christophe Odent, Roland Amstutz
Esemplare di un cinema godardiano più recente (uno dei pochi che ho visto), molto più cerebrale rispetto agli anni Sessanta, un cinema che non ha destato il mio interesse, ma che ha comunque i suoi sostenitori.
Titolo originale Histoire(s) du cinéma: Toutes les histoires
Regia di Jean-Luc Godard
Vidi una parte delle Histoires in un cineclub di Bologna quando venne Godard in persona a presentarle, nel 1998, ma non ci capii nulla: una seconda visione potrebbe essere provvidenziale...
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