Torno dalle vacanze (invero cortine), e riprendo la mia attività su questo sito con una nuova serie di playlist questa volta dedicate ai film da ricordare, cioè a quelli belli, quelli che in una ipotetica griglia di valutazione (come a scuola, da 1 a 10) stanno sopra, a volte molto sopra, il 6. Questi sono i primi sette, anche perché continuare a compilare playlist sui film brutti, perdonate il gioco di parole, pare brutto.
La perdita degli ideali e di qualsiasi valore, ma anche il riscatto e la voglia di ritornare a guardare la realtà. E' in tempi come questi (tra l'altro il film parla di realtà operaistiche non lontane da noi) che bisognerebbe riscoprire questo splendido apologo sulla verità come fonte primaria per l'uomo di Jean-Luc Godard. Un po' Chaplin, un pò novelle vague.
Capolavoro assoluto di Risi (anche più del "Sorpasso") merita rispetto e lodi per la rappresentazione magistrale della dignità dei lavoratori, e, se è il caso, di una (ir)razionale ribellione. Forse il più bel personaggio interpretato da Alberto Sordi.
Lo spaghetti-western per eccellenza, sorretto da un ritmo di livello superiore rispetto ai successivi epigoni (per la verità alcuni di scarso successo) tipo Ringo, Sartana e Django. Leone copia da Kurosawa ma poco importa, se il risultato è questo.
Solenne rappresentazione dello spirito americano (che non ne esce benissimo, si veda il finale) trattasi di uno dei più pomposi (ma meravigliosi) film di Wyler, con quel gusto del magniloquente tipico del grande regista americano. Il cast è di prima qualità: G.Peck, C.Heston, J.Simmons, B.Ives.
Con Beppe Grillo, Coluche, Bernard Blier, Fabio Testi, Claudio Bisio, Gianni Franco
In streaming su Rai Play
Curiosissimo, e in parte riuscito, film anti-istituzionale di D.Risi. Divertente, ma spesso persino tragico, rivelò al grande pubblico come B.Grillo non fosse solo un comicarolo buono per gli show del sabato sera della Rai. Pur non essendo un capolavoro, è senza dubbio un film da far conoscere alle future generazioni (o anche a chi non l'ha visto).
Regia di James Cruze, H. Bruce Humberstone, Ernst Lubitsch, Norman Z. McLeod, Stephen Roberts, William A. Seiter, Norman Taurog, Lothar Mendes
Con W. C. Fields, Charles Laughton, May Robson, Gary Cooper
Scatenatissima commedia tipica della vecchia grande Hollywood degli anni Trenta. Film a episodi, uno più bello dell'altro (ammesso che si riesca ad entrare, mentalmente, in quel periodo), con un cast da favola, da C.Laughton a G.Cooper, da M.Robson a G.Raft. Peccato che venga passato in tv sempre ad orari improbabili.
Divertente pochade sulla mafia e su certi tic del Sud Italia, con un N.Manfredi istrionico come non mai. Ma c'è da segnalare anche l'ottima prova (come sempre d'altronde) di U.Tognazzi e P.Stoppa.
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