Presenti 7 film. Magnifici.

Cult movie per eccellenza.

Quintessenza mistico subliminale applicata alla settima arte.

Immarcescibile, imprescindibile, mitico, ipnotico, psichedelico, iniziatico, catartico, metafisico, gnoseologico.

The best, absolutely!

Con buona pace dei pur titolati critici di Sight & Sound che l'1 agosto 2012 nel corso del plebiscitario convegno a cadenza decennale, l'hanno relegato al 6° posto (vada per i primi due: Vertigo e Quarto potere) in coda a Viaggio a Tokyo, La regola del gioco e Aurora, bah... Per non parlare della famigerata Banda Academy of Motion Picture Arts and Sciences che nel '69 non lo degnò nemmeno della nomination. Del resto a sorte medesima non scampò neppure un certo Mr Charles Chaplin: mai una nomination come regista (!) nè un Oscar al suo leggendario personaggio (Charlot). In buona compagnia comunque: Wells, Hitchcock, Lubitsch, Olivier, Sellers, Morricone... ne sanno qualcosa... (l'elenco delle clamorose "sviste" potrebbe prolungarsi, quanto ai riconoscimenti (tardivi) alla carriera (con tanto di standing ovation da record - oltre cinque minuti di scroscianti applausi - tributati all'incommensurabile omnicineasta londinese nel '72) evidenziano tosto che riscattare le imbarazzanti lacune dei distratti accademici statunitensi).

Una graduatoria che si rispetti, di ogni cinefilo degno di questo nome o aspirante tale, ha il dovere morale di collocare quest'opera immortale fra le testate d'angolo della settima arte.

Vi sentite affaticati, scoraggiati, delusi, demotivati?

Beh, provate a spararvi in vena sta deliziosa pellicola, pare niente ma vi garantisco funge da potente antidepressivo, 'n autentica botta de vita :-D

Hip hip… Irrì! Irriverente, irresistibile, irrinunciabile, ironico, spassoso, sorprendente, anticonvenzionale, rivoluzionario!

Lasciatevi contagiare dal suo filosofico buon umore, lasciatevi trascinare dal suo lungimirante ottimismo:

"Ad un sacco di gente piace esser morta.

Però non è morta veramente.

E' solo che... si tira indietro dalla vita.

E invece bisogna... bisogna cercare, correre rischi... soffrire anche magari, ma:

giocare la partita con decisione!

Forza ragazzi, forza!

Dammi una V, dammi una I, dammi una V, dammi una I: VIVI! VIVI!

Sennò non si sa di che parlare alla fine negli spogliatoi".

Tale il dolce ammonimento ammannito da una pirotecnica ottuagenaria all'indirizzo del complessato rampollo ventenne di una gonadectomizzante ed egocentrica miliardaria, sfaccendato perdigiorno cui il serendipitico incontro con la provvidenziale saggezza (e vitalità!) dell'arzilla vegliarda (in barba ai più ammorbanti dogmi borghesi cari all'entourage del facoltoso giovine, i due daranno vita ad un inusitato connubio amoroso ed erotico, sì, avete letto bene :-D) ispirerà la consapevolezza di sè necessaria ad affrancarsi dal pessimismo cosmico ingenerato da un'educazione aridamente convenzionale.

A chi mi rivolge infondate accuse di snobismo nei confronti di prodotti più commerciali (ma che è colpa mia se non mi divertono?) attribuendomi una presunta refrattarietà ludica, oppongo invariabilmente il garbo misurato di questo edificante inno alla vita, poeticamente impreziosito dalle struggenti melodie di un Cat Stevens in stato di grazia.

Io che non amo il western...

La debordante magniloquenza, il macchinoso ieratismo (Mereghetti), l'estenuante dilatazione spazio temporale di talune scene (per altro memorabili e amatissime, una per tutte l'antologico triello), persino lo stucchevole (eppure impagabile ed accattivante) autocitazionismo narcisista (Mereghetti) dei suoi personaggi...

Nulla di tutto ciò può bilanciare lo straordinario talento, la potenza evocativa, il genio incontestabile profuso in questo kolossal sì ambizioso, ma deliziosamente speziato di spiazzante ironia, sapientemente stemperato da scanzonato disincanto, tracimante la genuina e contagiosa passione del suo mai abbastanza compianto autore.

Domanda: quanti films hanno conseguito il massimo gradimento così dalla critica (5 stellette) come dal pubblico (5 pallini)? (da Morandini)

Nemmeno i capolavori di Chaplin...

Uno solo, questo!

Confesso candidamente di aver impiegato più di una visione nel corso degli anni per riuscire ad apprezzare la profondità, la genialità e la disarmante sincerità di questo capolavoro, ma infine l'ostinazione ha pagato e ad oggi è uno dei pochi film che non mi stanco mai di rivedere.

Atmosfere rarefatte, sospese... suggestivamente straniante... malinconicamente affascinante... a tratti anche lacerante, eppure misteriosamente seduttivo... regia, musica, interpretazioni... ci si lascia rapire, ammaliare, stordire, come dall'ebbrezza di un vino d'annata... ipnotico... bello come un sogno!

L'anello debole, lo so.

Ma tutti abbiamo un film romantico che amiamo indipendentemente dal suo quoziente artistico (non c'è chi adora Love story? (!)

Poi la colonna sonora di Francis Lai ed Anouk Aimée sono semplicemente irresistibili (altro che la Jolie!)