Il cinema racconta spesso storie di vite ai margini della società, di futuro senza speranze, disagio e solitudine. Non solo quelle dei fratelli Dardenne, dallo stile asciutto, verista, riprese estremamente realistiche e macchina da presa che tallona senza sosta i protagonisti. Ci sono altri registi e altre opere che con risultati spesso altrettanto elevati, hanno fotografato con lo stesso stile crudo e senza sbavature (lontano dal rischio di giudizio morale alcuno) ritratti di umanità disadattata nell’Europa contemporanea. In questa playlist ne propongo una carrellata selezionata sulla base delle mie preferenze.
Con Elodie Bouchez, Natacha Régnier, Gregoire Colin, Agnes Godart
Il fulminante esordio-capolavoro di Erick Zonca, sensibile Autore francese purtroppo poco conosciuto in Italia. Due giovani ragazze ai margini che vivono di lavoretti ed espedienti nella città di Lille. Tragico e intenso il finale. Grande spessore psicologico.
Con Nicolas Duvauchelle, Yann Trégouët, Martial Bezot
Altro capolavoro di Zonca: che sguardo limpido, intenso e ricco d’emozione! Storia di un diciottenne di Orléans, che, stufo di un impiego ingrato come aiuto fornaio entra in una pericolosa organizzazione di ladri d’appartamento di Marsiglia.
Con Giulio Berenek, Anna Ferruzzo, Selenia Orzella, Michele Riondino, Nicola Rignanese
Ragazzi al limite in un quartiere a sud di Taranto, tra malavita e delinquenza. Un film di denuncia che non passa inosservato. Ottima la colonna sonora, ritmo molto veloce.
Con Stéphane Rideau, Lubna Azabal, Mohamed Hamaïdi, Yasmina Reza
Giovane marocchino vive a Tangeri trasportando vestiti con un grosso camion. Il suo sogno è emigrare in Spagna, miraggio di felicità. Un film di André Techiné, regista poco noto in Italia, ma che è una garanzia.
Con Julian Sota, Llazar Sota, Pasqualino Mura, Corrado Sassi
Molto meno bello degli altri quattro film della play (soprattutto dei primi due), è la storia di integrazione di due ragazzi albanesi a Roma, diretta da Matteo Garrone.
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