Grazie ad Arthur Miller e a Tennessee Williams. Per chi non ha avuto la fortuna (come me) di emozionarsi a teatro con gli attori in carne e ossa, restano dei film da rivedere all'infinito
Fare un film partendo da un'opera teatrale è sempre difficile, se poi si tratta di un grande drammaturgo si rischia di fargli torto. Solo un regista di talento riesce ad avere la sensibilità per ricavarne un buon film. E' evidente che non può copiare il dramma, ma lo deve reimpostare e adattare per il cinema. Operazione complessa e, in certo modo, arrogante. Eppure Richard Brooks ci è riuscito: la commedia di Williams diventa un dramma dominato dall'immenso Burl Ives e da un ottimo Newman, qui in una delle sue più convincenti interpretazioni. Kazan, grande direttore teatrale, aveva un vero talento anche per il cinema. UN TRAM è straordinario, tra l'altro, per la fisicità di Brando, che si apprezza soprattutto nel film e per un ritmo serrato che maschera alla perfezione la naturale lentezza del dramma.MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE (mi riferisco al film di Schlondorff) mi sembra un film non riuscito pienamente. Mi pare manchi di ritmo e questo, in un film tratto da un'opera di teatro, è molto grave.
Buon drammaturgo, bravo sceneggiatore (IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE di Rafelson, GLI INTOCCABILI, IL VERDETTO, RONIN) e buon regista(almeno agli inizi, perchè le sue ultime opere lasciano MOLTO a desiderare). Ha adattato per lo schermo una sola sua opera teatrale (Sexual Perversity in Chicago): non l'ho visto, ma pare che non sia un peccato mortale non averlo fatto. Non so se altri hanno adattato sue opere per il cinema; mi pare di no. Mi è piaciuto LA CASA DEI GIOCHI e HOMICIDE (qui gioca in casa, toccando un argomento molto sensibile per un artista di origini ebraiche come lui).
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Fare un film partendo da un'opera teatrale è sempre difficile, se poi si tratta di un grande drammaturgo si rischia di fargli torto. Solo un regista di talento riesce ad avere la sensibilità per ricavarne un buon film. E' evidente che non può copiare il dramma, ma lo deve reimpostare e adattare per il cinema. Operazione complessa e, in certo modo, arrogante. Eppure Richard Brooks ci è riuscito: la commedia di Williams diventa un dramma dominato dall'immenso Burl Ives e da un ottimo Newman, qui in una delle sue più convincenti interpretazioni. Kazan, grande direttore teatrale, aveva un vero talento anche per il cinema. UN TRAM è straordinario, tra l'altro, per la fisicità di Brando, che si apprezza soprattutto nel film e per un ritmo serrato che maschera alla perfezione la naturale lentezza del dramma.MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE (mi riferisco al film di Schlondorff) mi sembra un film non riuscito pienamente. Mi pare manchi di ritmo e questo, in un film tratto da un'opera di teatro, è molto grave.
David Mamet ??
Buon drammaturgo, bravo sceneggiatore (IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE di Rafelson, GLI INTOCCABILI, IL VERDETTO, RONIN) e buon regista(almeno agli inizi, perchè le sue ultime opere lasciano MOLTO a desiderare). Ha adattato per lo schermo una sola sua opera teatrale (Sexual Perversity in Chicago): non l'ho visto, ma pare che non sia un peccato mortale non averlo fatto. Non so se altri hanno adattato sue opere per il cinema; mi pare di no. Mi è piaciuto LA CASA DEI GIOCHI e HOMICIDE (qui gioca in casa, toccando un argomento molto sensibile per un artista di origini ebraiche come lui).
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