Il lavoro permea l'esistenza dell'uomo e ne determina gli stati dell'animo a seconda del rapporto che si ha con esso. Le condizioni lavorative ci dicono molto sul grado di civiltà di un paese e possono rappresentare lo specchio delle nuove forme di iniquità sociali. L'assenza di lavoro è un'offesa fatta all'uomo e la "precarizzazione" la morte della dignità dell'uomo lavoratore.
La morte è compagna di viaggio nel lavoro in cantiere e la solidarietà tra i lavoratori in nero non basta a lenire i disagi sociali e a sopire la rabbia che cova dentro. Ovvero, lo sfruttamento.
Con Aurélien Recoing, Karin Viard, Serge Livrozet, Nicolas Kalsch
Vincent è il lavoro che fa. Non sa pensare a una vita diversa da quella orientata dallo status lavorativo di sempre. Quando perde il lavoro diventa il più incredibile dei bugiardi. Ovvero, la perdità dell'identità.
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