Il noir classico, che annovera tra i suoi esemplari indimenticabili capolavori dalla meritata notorietà, ne comprende altri non di bassa qualità, ma tuttavia quasi dimenticati. In alcuni casi la cosa si può spiegare (anche se non giustificare) con l'assenza di divi, in altri neppure questa ragione sembra bastare, perché il film è molto bello e può vantare la presenza di un celeberrimo attore. Per quanto poi ancora oggi vengano girati film classificati come noir, quelli degli anni '40 e '50 ne sono profondamenti diversi. Quelli recenti dipingono di solito un universo di male e passioni negative, senza pentimenti e senza riscatti, dove gli eventi tragici si susseguono senza senso e senza responsabilità da parte di chi li compie, quasi che tutti i personagi fossero risucchiati da un vortice di rovina e morte con l'unica ragione che così gira il mondo. Il delitto e il tradimento possono premiare, specie se chi li compie è furbo e scaltro. Bene e male sono sullo stesso piano. Ben diversa è la faccenda con i noir in bianco e nero, anche grazie al (secondo me a torto) vituperato Codice Hays: la rovina del personaggio è il risultato delle sue scelte sbagliate; il delitto uccide anche chi lo compie; donne (o uomini) e denaro - nel senso delle passioni più torbide e violente nei due campi - portano alla rovina e mai alla felicità; la via del pentimento per i crimini commessi, benché spesso tardiva, è sempre aperta; il male e il malvagio non sono mai simpatici o anche solo indifferenti, ma fanno sempre orrore. Insomma, c'è di mezzo il mare. Vediamo però alcuni titoli del passato che secondo me meriterebbero maggiore notorietà:
Con John Hodiak, Nancy Guild, Lloyd Nolan, Richard Conte, Josephine Hutchinson
L'angoscia e lo spaesamento di un uomo vittima di una terribile amnesia, che si trova catapultato in una torbida vicenda di intrighi e di morte con al centro una preziosa valigetta, viene rappresentata in modo magistrale e assai coinvolgente. E' un film che più nero non si può, girato quasi tutto di notte e in luoghi umidi e brumosi. La sequenze della ricerca del malloppo nascosto sotto i pontili di quello squallido porto e della penetrazione notturna nell'ospedale psichiatrico rimangono impresse nella memoria. Nonostante il suo livello artistico e il suo famoso regista, questo film è sempre rimasto un po' nell'ombra e stenta a decollare anche oggi dopo l'uscita in dvd. Mankiewicz lo definì "un film piccolo piccolo". La sua umiltà è edificante, ma noi dobbiamo dargli torto. Averne oggi di film "piccoli piccoli" come questo.
Con Maria Grazia Cucinotta, Giorgio Noé, Lazar Ristovski, Jessica Auriemma
Siamo dalle parti di "Rebecca". C'è il bel vedovo solitario, misterioso, strano, che nasconde qualcosa, e ogni tanto ha i suoi colpi di testa. Un tipo così non può mancare di affascinare la brava ragazza, che rimane avviluppata in un misto di attrazione, curiosità, amore, desiderio di aiutarlo. Il passato dell'uomo hai i suoi scheletri, i quali verranno alla luce, anche se non certo per la sua spontanea volontà. Un film decisamente sottovalutato.
Con Barbara Stanwyck, Humphrey Bogart, Alexis Smith
Un buon noir con i divi Humphrey Bogart e Barbara Stanwyck, ma assai poco noto. Questa vicenda, che ricorda un po' "Il sospetto" di Hitchcock, ha tutte le carte in regola per interessare e per appassionare. In una scena, Bogart, dalla finestra, fa irruzione nel salotto dove si trova la spaventata moglie, con propositi non buoni; il tutto mentre fuori cade la pioggia e tira il vento, come in molti film noir. Il suo stare in piedi minaccioso sul davanzale, con le braccia aperte che tengono i battenti della finestra, in quella notte di tregenda e con quell'espressione sul volto, varrebbe da sola la visione del film.
Con Joan Caulfield, Claude Rains, Audrey Totter, Constance Bennett
Anche questo gioiellino è da noi quasi del tutto sconosciuto, colpa della TV che non lo programma mai. Il sottovalutato Claude Rains è al centro di un torbido intreccio fatta di rivalità familiari, invidia, ambizione, amori mal combinati, e omicidi. Il suo è proprio un personaggio demoniaco, e il titolo italiano non appare pertanto fuori luogo. Lo sguardo sghembo e truce dell'attore in alcune scene lascia il segno, come pure la sua finta dolcezza e affabilità. La grande casa dove si svolge l'azione è tenebrosa, il giardino infido e sempre bagnato di pioggia, come pure non mancano altri elementi classici del noir (lo champagne drogato, il cadavere da far sparire...). Bellissimo bianco e nero (più nero che bianco).
Con Robert Mitchum, Faith Domergue, Claude Rains, Maureen O'Sullivan
Ciò che rende angoscioso questo semisconosciuto noir è proprio l'identificazione nel protagonista che produce. Mitchum viene infatti colpito alla testa e ne riceve un ematoma che, oltre a intontirlo e a dargli perdite di coscienza e risvegli, gli lascia le ore contate prima del coma vero e proprio. Il decorso di un simile trauma è sempre quello, e lui lo sa perché è medico. Una rocambolesca fuga in macchina diventa anche una tremenda corsa contro il tempo. Cosa accadrebbe se entrasse in coma prima di raggiungere la salvezza? Lo sguardo spento e come assonnato di Mitchum ferito alla testa, perdipiù in una situazione che richiederebbe la massima presenza di spirito, ci comunica appunto una sottile angoscia e non poca suspense.
Il protagonista, in viaggio d'affari, prende parte a un festino poco raccomandabile, cullando anche l'idea di una scappatella extraconiugale. Qualcuno però gli porge una bevanda avvelenata, il cui principio attivo agisce lentamente e provoca la morte dopo diverse ore. Sarà anche qui una corsa contro il tempo. E' un film di poche pretese, ma ben costruito e narrato, che tiene vivo l'interesse fino alla fine.
Con Dana Andrews, Alice Faye, Linda Darnell, Charles Bickford
In streaming su Plex
Riecco Preminger, anche qui con un piccolo grande film, ai margini dei soliti noti. Un seduttore e cinico calcolatore progetta di sfruttare l'amore di una brava donna, che lo ama veramente, per comprare quello di un'altra poco di buono. Il gioco perverso gli sfugge però di mano - per fortuna - e ciò che gli succede è una salutare purga.
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