celeberrimo e vituperato, il genere cannibal è stato un prodotto tipicamente italiano, lo splendore e il declino del genere si collocano tra il 1972 e il 1985, con alcuni strascichi successivi. l'intera parabola del cannibal si deve principlamente a due registi: ruggero deodato e umberto lenzi, sull'onda del successo dei loro film altri celebri registi di genere dell'epoca vi si sono cimentati. il motivo per cui si ricorda (negativamente) questo spicchio della nostra cinematografia è solitamente la violenza esercitata sugli animali. sono innanzitutto film d'avventura, con ambientazioni esotiche, gruppi di uomini si inoltrano nella giungla alla ricerca di esploratori o scienziati dispersi, fantomatici tesori o i selvaggi cannibali veri e propri. ci sono diverse leggerezze nel dipinto del cannibale che emerge dal film, una figura tipicamente cinematografica, la retorica usata è quella del selvaggio, imbevuta di positivismo occidentale, in alcuni casi, vedi "cannibal holocaust" si recupera un topos del "mondo movie" che tenta di mostrare come i presunti civili occidentali non siano certo meglio di questi selvaggi. la violenza è portata all'estremo in questi film, scene di tortura e sevizie anticipano il filone oggi in voga del torture porn. come quasi tutto il cinema di genere degli anni '70 grande attenzione è riservata per i nudi femminili e per la sevizia sulla donna, una rielaborazione selvatica della scream queen. vi riporto qui quelli che ritengo i titoli fondamentali per chi volesse avvicinarsi o approfondire questo genere peculiare.
p.s. invito fin da ora coloro che commenteranno a non trascinare il dibattito nella abusata, banale e scontata discussione sul trattamento riservato agli animali su cui tutto è stato detto e impedisce di mettere in piedi qualsiasi discorso sul film in sè
pellicola a cui sono particolarmente affezionato, è una vera sfida tra uomo e natura quella messa in atto, produttori ed attori sono gli stessi della pellicola di lenzi del '72, ma sarà con questa che il genere cannibal diverrà celebre Il paese del sesso selvaggio (1972) è invece un film di avventura quello che inizia il genere cannibal, dove sono presenti gran parte degli elementi di cui ho parlato, ma ai cannibali è riservata solo una piccola parte. la storia è quella di un fotografo in fuga che viene raccolto da una tribù indigena in thailandia, attraversando una serie di prove otterrà il suo riconoscimento sociale tra i "selvaggi". rassimov e meme lay diverranno icone del genere
Con Laura Gemser, Gabriele Tinti, Susan Scott, Donald O'Brien, Percy Hogan
sull'onda del successo della pellicola di deodato, massaccesi ambienta il quinto episodio delle avventure della sua eroina in campo cannibalico. il film è caratterizzato ovviamente dal largo spazio lasciato a scene erotiche. da che so le ambientazioni esotiche sono in realtà quelle del lungo tevere...
Con Claudio Cassinelli, Ursula Andress, Antonio Marsina, Stacy Keach
pellicola da segnalare per la presenza di una outsider, ursula andress, e per il grande sforzo produttivo. gli elementi tipici del cannibal ci sono tutti
su questa pellicola è stato detto anche troppo. io lo considero una pietra miliare del genere horror tutto. i contenuti vanno oltre la messa in scena tipica del cannibal, deodato è un filibustiere, nonchè uno dei regsiti più efficaci del cinema italiano, si è dovuto difendere in tribunale ddimostrando che gli effetti speciali non erano riprese di scene reale!
Con Ivan Rassimov, Janet Agren, Paola Senatore, Robert Kerman, Me Me Lai, Fiamma Maglione
uno dei film più divertenti del genere, girato con pochissimi soldi e riciclando scene di altre pellicole (come non era infrequente ai tempi), creca di giocare elementi nuovi, lo preferisco al successivo e più famoso "cannibal ferox" di lenzi che è invece una pellicola banale e che dipinge la peggior immagine dell'antropologo che io abbia mai visto
Inferno in diretta (1985) ultima pellicola caanibale realizzata da deodato, segna i confini del genere, in realtà c'è tutto tranne i cannibali, il film parla di narcotraffico e gira attorno alla macchina da presa e all'ansia della documentazione sull'onda del precedente "cannibal holocaust"
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