(....). L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà ; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti : accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui : cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino "Le città invisibili". Spesso "l'inferno" è la periferia delle grandi città, degradate e degradanti, alienate e alienanti. Spesso la periferia non è solo un luogo fisico ma anche una condizione mentale : quella che scaturisce dal vivere ai margini del centro nevralgico della ricchezza, dal vedere la continua ostentazione del benessere senza poterne gustare i benefici, di subire l'insensatezza di quartieri residenziali che ghettizzano l'uomo all'interno di una malsana idea di ordine. Quella che può produrre rabbia perchè semina troppe aspettative rimaste inevase. Chi vive il degrado delle periferie ne diventa inevitabilmente partecipe. E' necessario che si faccia uno sforzo in più per disinnescarne la carica esplosiva che vi alberga perchè, alle condizioni date dal modello economico dominante, l'ipocrita pacificazione sociale dell'eldorado non è più sostenibile. E se tutto diventa "inferno" nulla sarà più riconoscibile come tale.
Con Ice T, Drea De Matteo, Lillo Brancato, Lisa Valens, Victor Argo
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Una coppia di benestanti si sposta senza soluzione di continuità dal Rokfeller Center dove abita ai bronx dove spaccia droga. Dal quartiere ricco all'anima nera della grande mela.
Con Maria Hofstätter, Alfred Mrva, Erich Finsches, Gerti Lehner
Periferia di Vienna : l'orrore può avere le fattezze di villette a schiera e ipermercati extralusso. Luoghi amorfi che ricevono freddezza e restituiscono vuoti esistenziali da riempire.
Con Jérémie Rénier, Déborah François, Jérémie Segard, Fabrizio Rongione
Nell'opulento Belgio, l'asetticità e l'aridità dei luoghi suburbani può portare all'inaridimento delle emozioni e alla perdita delle coordinate affettive.
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