Amanti folli
- Drammatico
- Germania
- durata 88'
Titolo originale Liebelei
Regia di Max Ophüls
Con Magda Schneider, Wolfgang Liebeneiner, Luise Ullrich
In questi giorni nelle sale ci sono due film molto interessanti: Cosa voglio di più di Silvio Soldini e Gli amori folli di Alain Resnais. Due pellicole stilisticamente molto diverse, ma che hanno in comune il Tema per eccellenza: l’amore. O meglio l’ amour fou, espressione felice dei bei tempi della novella vaga che indica allo stesso tempo l’amore folle e amore passato, probabilmente alla fermata del tram delle 18, leggero.
Soldini ambienta il tutto in una Milano volutamente claustrofobica, fatta di uffici minuscoli e di bilocali arredati ikea come nido d’amore; l’ultimo grande leone del cinema francese, Resnais, in una Parigi da fiaba, irriconoscibile e teatrale. Inizia da qui la grande differenza tra le due pellicole.
Cosa voglio di più ha la pretesa di essere una docufiction sul mondo del precariato, lavorativo e dei sentimenti, con una macchina da presa leggera ed efficace che vuole marcare a uomo i due protagonisti (Favino e Rohrwacher) presi nel turbinio del tradimento. L’obiettivo insiste su i loro corpi, escludendo deliberatamente ciò che li circonda, per fissare l’attenzione dello spettatore sull’unica certezza di questa storia di corna: la pelle. Il film si ferma qui: Soldini si prende troppo sul serio, e anche personaggi memorabili come il compagno ufficiale di lei (Battiston) e la vecchia zia zitella, rimangono sullo sfondo di una storia autoreferenziale.
Invece Resnais alla bellezza di 88 anni ci insegna ancora una volta come dovrebbe essere il cinema: irreale. E soprattutto quando si parla d’amore. Fin dalle prime scene una voce fuori campo ci avverte: « Questa potrebbe essere una storia banale», ma non lo sarà. Il vecchio maestro mette in scena anche lui un tradimento, ma un tradimento trasfigurato dall’occhio del regista, dalla sua macchina di presa che non ha la pretesa di essere realistica e diventa altro. Riprende dall’alto, come un saggio burattinaio che conosce già il finale. Non sarà una storia banale perché la casualità della vita diventa norma sulla pellicola, ed è questo il cinema. L’arroganza della verità non è affar suo.
E poi non drammatizziamo… come ci ricorda Truffaut, è solo una questione di corna!
Titolo originale Liebelei
Regia di Max Ophüls
Con Magda Schneider, Wolfgang Liebeneiner, Luise Ullrich
Regia di Silvio Soldini
Con Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Bindu De Stoppani
Titolo originale Domicile conjugal
Regia di François Truffaut
Con Jean-Pierre Léaud, Claude Jade, Silvana Blasi, Hiroko Berghauer
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