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Il cinema di Joseph Garbanzo
di Utente rimosso (astronomy domine ultimo aggiornamento
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Il cinema di Joseph Garbanzo

Autore sconosciuto, Joseph Garbanzo (Adelaide 1954), dopo aver frequentato L’accademia di  belle arti “Thomas Townshend” e il conservatorio “Vivaldi”, dove prende il diploma in contrabbasso e flauto traverso, esercita la professione di one band man e guardiano di notte ai magazzini “Crowe”. A ventitré anni si arruola come volontario nell’esercito australiano, una breve permanenza di otto mesi: congedato con disonore per inettitudine e insubordinazione. Poi un incontro importante per quella che sarà la sua carriera di cineasta,  quello con Arthur Kidman, artista contemporaneo, avvenuto in una sala da biliardo mentre Joseph strofinava il gessetto blu sulla stecca. Nel 1977 il suo primo corto: “Il canguro senza marsupio” una sorte di documentario contro gli aborigeni, che cacciano e si cibano della carne del marsupiale. Nel 1978 un documentario: “Coccodrilli di acqua dolce”. Nel 1980 sperimenta una tecnica usata da Max Ernst Il frottage che consiste nel sovrapporre un foglio alla superficie da analizzare e nello sfregarvi sopra con una matita, gessetti, pastelli a olio, o cera, fino a far emergere le caratteristiche della superficie sottostante, ma Joseph Garbanzo non usa fogli di carta o tela sottile, Joseph sfrega la pellicola sulla superfie a cui e interessato e dopo un accurato montaggio e scelta delle musiche il risultato è sorprendente, fasci di luce ed esplosioni di colori e musica minimale, di cui lui stesso ne è compositore. Nel 1972 avvalendosi del frottage su pellicola realizza il suo primo lungometraggio: “Caleidoscope”, non è un film, è un viaggio in mondi dominati dalla luce, deflagrazioni di colori e suoni e musica, il suo fare cinema è continuamente in evoluzione, affianca al frottage l’incisione della pellicola e usa anche i colori, una pellicola dove interverrà anche con immagini miste alle tecniche che ha studiato al Towshend da ragazzo. Un cinema totale che farà gridare al capolavoro nel 1980, sei anni di lavorazione per “La lucertola di Hurley”, un film in cui il mondo è visto dal punto di vista del rettile, anche qui i riferimenti a Ernst e alla sua tecnica. Nel 1982 alla galleria d’arte “Woomera”, a Melbourne, il film viene proiettato su quattro pareti e il soffitto della galleria, la sensazione è la stessa che si prova con l’assunzione di allucinogeni, forme in movimento, in cui sembra di ascoltare o percepire colori e di vedere i suoni. Nel 1985: la tragedia. Joseph Garbanzo, ha un brutto incidente che lo renderà totalmente cieco, un banale incidente l’esplosione di una lampada a gas nella sua tenda da campeggio, era un viaggiatore, estate inverno, bello o brutto tempo, caricava il suo sacco sulle spalle e camminava, camminava. Viaggi lunghissimi, a piedi. Vive ancora ad Adelaide dove addestra cani destinati a non vedenti. Un peccato.

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