Trattati di disarmo nucleare, complotti militari, colpi di stato imminenti, generali guerrafondai in pieno delirio di onnipotenza: per Frankenheimer la democrazia è un organismo sfibrato e sotto pressione.
Antimilitarista.
Cineasta scomparso a 72 anni nel luglio 2002, John Frankenheimer si è sempre contraddistinto per il peso assoluto dato all'ideale della libertà, principio costantemente messo in pericolo dalla bestialità degli istinti da una parte e dalla repressività dei codici comportamentali dall'altra. Un cineasta profondamente umanista che nei personaggi rappresentati e nelle vicende messe in scena trova una sponda esemplare per enunciare una concezione della libertà come equidistanza dallo spontaneismo irrazionale e dal conformismo intransigente.
Se dal punto di vista tematico Frankenheimer è un liberal in qualche modo moderato, stilisticamente possiede una spregiudicatezza e un'aggressività assolutamente radicali: proveniente dalla televisione degli anni '50, nelle sue pellicole il regista newyorkese ha innestato la grammatica televisiva (primi piani ravvicinatissimi, profondità di campo esasperata, obiettivi grandangolari) sul linguaggio cinematografico tradizionale, svecchiando i codici della classicità e anticipando il rinnovamento estetico della New Hollywood. Di seguito, i sette film che preferisco di un cineasta semplicemente gigantesco e clamorosamente sottostimato.
Playlist film
Brainwashing, condizionamenti psichici, boia telecomandati sguinzagliati per le strade di New York e Washington. L'onore ha il volto inespressivo del sergente Shaw, la cospirazione quello imperturbabile della regina di quadri.
Fantapolitico.
Il sogno di cambiare radicalmente vita e rinascere con una nuova identità si converte in una coercizione senza via d'uscita. Girata con una camera a mano in deliquio, la sequenza del festino bacchico è uno degli episodi più innovativi del cinema americano della metà degli anni '60.
Surreale.
Per un paracadutista acrobatico avvezzo al pericolo, l'ultima sfida è quella con la morte. Il volo in caduta libera diventa libertà di cadere.
Vitalistico.
La rovinosa passione di uno sceriffo di mezza età per una giovane di frastornante bellezza: l'impellenza dei sentimenti si scontra col moralismo della provincia americana.
Anticonformista.
Ancora una sfida col pericolo e con la sorte all'insegna di una libertà di scelta che corteggia l'autolesionismo: il ritorno al villaggio dell'orgoglioso e azzoppato Uraz si trasforma in un viaggio di espiazione per non aver vinto il Reale Buskashi di Kabul.
Superbo.
Un uomo d'affari di mezza età incastrato da una banda di estorsori che riprendono i suoi incontri erotici con l'amante. Confessato il misfatto alla moglie, il ricattato non si fa irretire e parte all'attacco.
Irriducibile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta