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INCIPIT I (CINEMA E LETTERATURA)
di Utente rimosso (Marcello Del Cam ultimo aggiornamento
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Utente rimosso (Marcello Del Cam

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INCIPIT I (CINEMA E LETTERATURA)

Questa playlist è la versione-editing della corrispondente INCIPIT (NARRATIVA E CINEMA) del 16 aprile 2010, emendata al fine di esporre chiaramente e in ordine cronologico i commenti (gli incipit) proposti dagli utenti che hanno partecipato alla ricerca.
Altre seguiranno con scadenza settimanale.
La play è di solo lettura, ogni commento va inserito nelle play in corso sullo stesso argomento. 
Fino a oggi sono sei. 
Buona lettura.


INCIPIT UNO (16/04/2010)


Sette incipit di romanzi che sono diventati film.
Esistono libri con incipit folgoranti:

"Chiamatemi Ismaele" (Moby Dick di Hermann Melville)   

"Il sole splendeva, senza possibilità di alternative, sul niente di nuovo" (Murphy di Samuel Beckett)

"A questo mondo tutto è cominciato con un sì." (Clarice Lispector - L'ora della stella

"Perduta per timidezza l'occasione di morire, uno scrittore infelice decide di curarsi scrivendo un libro felice" (Argo il cieco di Gesualdo Bufalino)

e così via.

Ci sono incipit più lunghi, ho scelto come esempi questi brevi per non scrivere a lungo.

Dei quattro incipit sopra riportati, uno solo ha ispirato un film, un buon film ma assolutamente 'traditore' del grande romanzo.

Questa play è un invito agli utenti: chi ne ha voglia e tempo può partecipare inserendo nei commenti l'incipit di un libro (romanzo, testo teatrale, ecc) che è diventato un film. Non importa quanto riuscito sia stato il film, importa che l'incipit sia 'bello' (non riesco a trovare un aggettivo migliore).


16 aprile 2010, 22:12 di astronomy domine
“Oggi la mamma è morta. O forse ieri, non so. Ho ricevuto un telegramma dall’ospizio: ‘Madre deceduta. Funerali domani. Distinti saluti.’ Questo non dice nulla: è stato forse ieri. L’ospizio dei vecchi è a Marengo, a ottanta chilometri da Algeri. Prenderò l’autobus delle due e arriverò ancora nel pomeriggio. Così potrò vegliarla e essere di ritorno domani sera. Ho chiesto due giorni di libertà al principale e con una scusa simile non poteva dirmi di no. Ma non aveva l’aria contenta. Gli ho persino detto: ‘Non è colpa mia.’ Lui non mi ha risposto. Allora ho pensato che non avrei dovuto dirglielo.” (Albert Camus, Lo straniero) [Luchino Visconti, 1967]
16 aprile 2010, 22:20 di astronomy domine
“Sono un uomo piuttosto anziano. La natura delle mie attività, negli ultimi trent’anni, mi ha messo in un più che assiduo contatto con un gruppo di uomini, all’apparenza interessanti e in qualche misura singolari, dei quali niente, che io sappia, è mai stato scritto - intendo i copisti legali, o scrivani. Ne ho conosciuti molti, nella professione e nella vita privata, e, se volessi, potrei raccontare diverse storie, che farebbero sorridere gli uomini di buon cuore, e versare qualche lacrima ai sentimentali. Ma tralascio la biografia di qualunque altro scrivano in favore di pochi passaggi della vita di Bartleby, che fu uno scrivano, il più strano che io abbia mai incontrato, e di cui abbia mai avuto notizia” (Herman Melville, Bartleby lo scrivano) [Maurice Ronet, 1976; Anthony Friedman, 1972; Jonathan Parker, 2001]
16 aprile 2010, 22:23 di astronomy domine
“Finalmente ero di ritorno dopo un’assenza di due settimane. Già da tre giorni i nostri si trovavano a Roulettenburg. Credevo di essere atteso con chi sa quale ansia, e invece mi sbagliavo. Il generale mi accolse con una disinvoltura eccessiva, mi parlò squadrandomi dall’alto in basso e mi mandò da sua sorella. Era evidente che in qualche luogo erano riusciti a procurarsi del denaro” (Fedor M. Dostoevskij, Il giocatore) [Claude Autant-Lara, 1958]
16 aprile 2010, 22:24 di grundrisse
“Fu nell’estate del 1998 che il mio vicino Coleman Silk - che prima di andare in pensione, due anni addietro, era stato per una ventina d’anni professore di lettere classiche al vicino Athena College, dove per altri sedici aveva fatto il preside di facoltà - mi confidò che all’età di settantuno anni aveva una relazione con una donna delle pulizie trentaquattrenne che lavorava al college.” (Philip Roth, La macchia umana) [Robert Benton, 2003] 
16 aprile 2010, 22:24 di astronomy domine
“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. (Umberto Eco, Il nome della rosa) [Jean-Jacques Annaud, 1986]
16 aprile 2010, 22:25 di astronomy domine
“Quando il sedicenne Karl Rossmann, mandato in America dai suoi poveri genitori perché una cameriera l’aveva sedotto e aveva avuto un figlio da lui, entrò con la nave a velocità ridotta nel porto di New York, vide la Statua della Libertà, che già stava contemplando da tempo, come immersa in una luce d’un tratto più intensa.” (Franz Kafka, America) [J.M. Straub, Rapporti di classe, 1984]
16 aprile 2010, 22:28 di astronomy domine
“Josef K. doveva essere stato oggetto di una calunnia, perché una mattina, senza aver fatto nulla di male, fu arrestato. La cuoca signora Grunbach, l’affittacamere, che tutti i giorni verso le otto gli portava la colazione, quella mattina, non si era fatta viva.  Non era mai successo prima di allora. K, aspettò ancora un momento; senza alzarsi dal letto poté vedere l’anziana signora che abitava di fronte che lo osservava con una curiosità in lei insolita; poi però, stupito e insieme affamato suonò il campanello. Subito qualcuno bussò alla porta e un uomo, che egli non aveva mai visto prima in quella casa, entrò nella stanza. Era slanciato e tuttavia di corporatura solida, indossava un abito da viaggio, presentava diverse pieghe, tasche fibbie, bottoni e una cintura, e per questo, senza che se capisse l’utilità appariva particolarmente pratico. ‘Chi è lei?’chiese K. mettendosi subito a sedere sul letto.” (Franz Kafka, Il processo) [Orson Welles, 1962]
16 aprile 2010, 22:33 di grundrisse
“In cima al vicolo che sfociava su Vernon Street, un gatto grigio se ne stava in attesa che un grosso ratto abbandonasse il suo ripostiglio. Il ratto si era infilato in un buco del muro di una baracca di legno ed il gatto era intento ad ispezionare tutti gli angusti interstizi, incapace di spiegarsi come avesse fatto il ratto a strizzarcisi dentro.” (David Goodis, The Moon In The Gutter (C’è del marcio in Vernon Street) [Jean-Jacques Beinex, Lo specchio del desiderio o La luna nel rigagnolo, 1982]
16 aprile 2010, 22:37 di astronomy domine
“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che ormai il vecchio era decisamente e definitivamente salato, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un’altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all’albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.” (Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare) [John Sturges, 1958]
16 aprile 2010, 22:41 di astronomy domine
“L’uomo dal multiforme ingegno raccontami, o Musa, che a lungo errò dopo ch’ebbe distrutto la rocca sacra di Troia; di molti uomini le città vide e conobbe la mente, molti dolori patì in cuore sul mare, lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi compagni.” (Omero, Odissea) [Mario Camerini, 1954; Franco Rossi, 1968]
16 aprile 2010, 22:44 di grundrisse
“Be’, gente avrei potuto starmene con le chiappe al calduccio, sistemato a puntino. Eccomi, primo sceriffo di Potts County, e incassavo quasi duemila dollari l’anno, per non parlare di quello che riuscivo a tirar su con i lavoretti extra.” (Jim Thompson, Colpo di spugna) [Bertrand Tavernier, 1981]
16 aprile 2010, 22:51 di astronomy domine
“Allora che si fa, eh? C’ero io, cioè Alex, e i miei tre soma, cioè Pete, Georgie, e Bamba, Bamba perché era davvero Bamba, e si stava al Korova Milkbar a rovellarci il cardine su come passare la serata, una sera buia fredda bastarda d’inverno, ma asciutta.  il Korova era un sosto di quelli col latte corretto e forse, O Fratelli, vi siete scordati di come’erano questi sosti, con le cose che cambiano allampo oggigiorno e tutti che le scordano svelti, e i giornali che nessuno nemmeno legge. Non avevano la licenza dei liquori, ma non c’era ancora una legge contro l’aggiunta di quelle trucche nuove che si sbattevano dentro il vecchio mommo, così lo potevi glutare con la sintemesc o la drenacrom o il vellocet o un paio d’altre robette che ti davano un quindici minuti di cinebrivido stando ad ammirare Zio e Tutti gli Angeli e i Santi nella tua scarpa sinistra con le luci che ti scoppiavano dappertutto dentro il planetario. O potevi glutare il latte coi coltelli dentro, come si diceva, e questo ti rendeva sviccio e pronto per un porco diciannove, ed è proprio quel che si glutava la sera in cui sto cominciando questa storia.” (Anthony Burgess, Un’arancia a orologeria) [Stanley Kubrick, Arancia meccanica, 1971]
16 aprile 2010, 22:59 di grundrisse
“Sabato pomeriggio montò in macchina e andò alla piccola pasticceria del centro commerciale. dopo aver sfogliato un raccoglitore con le foto delle torte incollate sulle pagine, ne ordinò una al cioccolato, la preferita di suo figlio. La torta che aveva scelto era decorata con un’astronave sulla rampa di lancio sotto una pioggia di stelle bianche da una parte, e un pianeta di glassa rossa dall’altra. Scotty, il nome del bambino, sarebbe stato scritto in rilievo verde sotto il pianeta. Una cosa piccola ma buona” (Raymond Carver, I principianti) [Il racconto La torta è compreso in una delle storie del film America oggi di Robert Altman, 1992]  
16 aprile 2010, 23:02 di astronomy domine
“Fin dai tempi di Adamo, difficilmente a questo mondo è accaduto qualche guaio, senza che una donna ne fosse l’origine. Da quando esiste la nostra famiglia (ed essa senza dubbio risale a un’epoca molto prossima a quella di Adamo, visto quanto antiche, nobili e illustri sono le tradizioni dei Barry, come è ben noto a tutti), le donne hanno avuto una parte preponderante nelle sorti della nostra stirpe. “(William Thackeray, Le memorie di Barry Lyndon) [Stanley Kubrick, Barry Lyndon, 1975]
16 aprile 2010, 23:06 di astronomy domine
a)“Pronunciata e ossuta, la mascella di Sam Spade presentava un mento appuntito che sporgeva da sotto l’arco più dolce delle labbra. Quella stessa forma appuntita riviveva poi, ridotta, nelle narici arcuate. Gli occhi erano regolari e d’un grigio giallognolo. Nell’arco delle sopracciglia folte, che partivano da due solchi gemelli dritto sopra al naso aquilino, ritornava ancora la forma appuntita mentre i capelli, castano chiaro, si spingevano a punta, anch’essi, sulla fronte con un’accentuata stempiatura ai lati. Sembrava un satana biondo.” (Traduzione Attilio Veraldi, 1991)
 b)“La mascella di Samuel Spade era ossuta e pronunciata, il suo mento era una V appuntita sotto la mobile V della bocca. Le narici disegnavano un’altra V più Piccola. Aveva occhi giallo-grigi, orizzontali. Il motivo della V era ripreso dalle spesse sopracciglia folte che si diramavano da due rughe gemelle al di sopra del naso aquilino e l’attaccatura dei capelli castano chiari scendeva a punta sulla fronte partendo da un’ampia stempiatura. Somigliava, in modo abbastanza attraente, a un diavolo biondo.” (Traduzione Marcella Hannau, 1953) (Dashiell Hammett, Il Falcone Maltese) [John Huston, Il mistero del falco, 1941]
 
16 aprile 2010, 23:11 di grundrisse
“Kyota Uozu si svegliò pochi istanti prima che il treno arrivasse alla stazione di Shinjuku. Intorno a lui gli altri passeggeri stavano tirando giù i bagagli e infilandosi il cappotto. Uozu si era addormentato subito dopo aver preso posto nello scompartimento, alla stazione di Matsumoto, e dal quel momento non aveva riaperto gli occhi più di due o tre volte. (Yasushi Inoue, La corda spezzata) [Yasuzô Masumura, Hyoheki, 1958
16 aprile 2010, 23:19 di grundrisse
“Il Nellie, piccolo yacht da crociera, girò sull’ancora senza un fluttuar delle vele e s’arrestò. La marea era alta, quasi del tutto cessato il vento, e poiché si scendeva, in favor di corrente, verso la foce, altro non rimaneva che fermarci e attendere il riflusso. (Joseph Conrad, Cuore di tenebra) [Ha ispirato Francis Ford Coppola, Apocalypse Now, 1979]
16 aprile 2010, 23:20 di astronomy domine
“Una mattina, presentandosi al lavoro, l’elettroinstallatore Josef Bloch, che era stato un portiere di qualche fama, venne informato del suo licenziamento. Bloch, almeno, interpretò come un’informazione di questo tenore il fatto che, al suo apparire sulla porta della baracca in cui sostavano gli operai, soltanto il capomastro sollevasse gli occhi dalla colazione, e abbandonò il cantiere”. (Peter Handke, La paura del portiere prima del calcio di rigore) [Wim Wenders, Prima del calcio di rigore, 1971]
16 aprile 2010, 23:24 di astronomy domine
“Tutto era cominciato con la morte e con la morte si sarebbe concluso. Ma se in quel mattino così infausto fosse stata proprio l’ombra fuggevole di un presagio ad attraversare i sogni della ragazzina e a svegliarla, lei non l’avrebbe mai saputo. Tutto ciò di cui si rese conto nell’aprire gli occhi fu che il mondo appariva in qualche modo diverso.” (Nicholas Evans, L’uomo che sussurrava ai cavalli) [Robert Redford, 1998]
17 aprile 2010, 00:02 di astronomy domine
“Ci sono canzoni che nascono dall’erba punteggiata d’azzurro, dalla polvere di migliaia di strade di campagna. Questa ne incarna la poesia. È un tardo pomeriggio dell’autunno del 1989, io sono seduto alla mia scrivania, guardando il cursore che ammicca sul video del computer davanti a me, quando squilla il telefono. All’altro capo del filo c’è un ex abitante dell’Iowa, di nome Michael Johnson, che ora vive in Florida. Un amico gli ha inviato uno dei miei libri. Michael Johnson l’ha letto, l’ha letto anche sua sorella Carolyn, e hanno da propormi una storia che credono possa interessarmi.” (Robert James Waller, I ponti di Madison County) [Clint Eastwood, 1995]
17 aprile 2010, 00:13 di astronomy domine
“Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio. Era il dottor Francesco Ingravallo comandato alla mobile: uno dei più giovani e, non si sa perché, invidiati funzionari della sezione investigativa: ubiquo ai casi, onnipresente su gli affari tenebrosi.” (Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana) [Pietro Germi, Un maledetto imbroglio, 1959]
17 aprile 2010, 08:58 di Marcello Del Campo
“Scienza del Comportamento, la sezione dell’FBI che si occupa degli omicidi in serie, è al piano più basso della sede dell’accademia a Quantico, ed è semisepolta nel terreno.” (Thomas Harris, Il silenzio degli innocenti) [Jonathan Demme, 1991].
17 aprile 2010, 09:03 di Marcello Del Campo
“Non l’ho mai conosciuta da viva. Lei, per me, esiste solo attraverso gli altri, nell’evidenza delle loro reazioni alla sua morte. Scavando a ritroso e attenendomi ai fatti posso dire che era una ragazza triste e una puttana.” (James Ellroy, La Dalia nera) [Brian De Palma, The Black Dahlia, 2006]
17 aprile 2010, 09:14 di Marcello Del Campo
“Marley era morto, tanto per cominciare. Non c’era dubbio su ciò: il suo atto di morte era firmato dal pastore, dal coadiutore, dall’uomo delle pompe funebri e dal capo dei piagnoni. L’aveva firmato anche Scrooge, ed il nome di Scrooge alla borsa degli scambi valeva per qualunque cosa a cui egli decidesse di metter mano. Il vecchio Marley era morto come il chiodo di un uscio.” (Charles Dickens, Canto di Natale) [Ronald Neame, Scrooge, 1970; Robert Zemeckis, A Christmas Carol, 2009]
17 aprile 2010, 09:18 di astronomy domine
“È tutto accaduto, più o meno. I brani di guerra, in ogni caso, sono abbastanza veri. Un tale che conoscevo fu ‘veramente ucciso’, a Dresda, per aver preso una teiera che non era sua. Un altro che conoscevo minacciò “veramente” di fare ammazzare i suoi nemici personali, dopo la guerra, da dei killer. E così via. Ho cambiato tutti i nomi. Io tornai ‘veramente’ a Dresda con i soldi della Fondazione Guggenheim (Dio la benedica) nel 1967. Somigliava molto a Dayton, nell’Ohio, ma c’erano più spazi vuoti che a Dayton. Nel terreno dovevano esserci tonnellate d’ossa umane. (Kurt Vonnegut, Mattatoio n° 5) [George Roy Hill, 1972]
17 aprile 2010, 09:31 di astronomy domine
“Lei si vede che ha qualcosa di strano, che non è una donna come tutte. Molto giovane, un venticinque anni tuttalpiù, con un fascino un po’ da gatta, il naso piccolo,all’insù, il taglio della faccia è... più rotondo che ovale, la fronte spaziosa, le guance pure grandi ma che poi scendono giù a punta, come i gatti. – E gli occhi?” (Manuel Puig, Il bacio della Donna Ragno) [Hector Babenco, 1985]
17 aprile 2010, 09:35 di astronomy domine
“In via Gorochovaja, in una di quelle grandi case, la cui popolazione sarebbe stata sufficiente per tutta una città di provincia, se ne stava di mattina a letto nel suo appartamento Ilja Ilji? Oblomov. Era questi un uomo di trentadue-trentatré anni, di media statura, di aspetto piacevole, con occhi grigio-scuri, ma nei tratti del volto privo di qualsiasi idea determinata, di qualsiasi concentrazione. Il pensiero passeggiava come un libero uccello sul suo viso, svolazzava negli occhi, si posava sulle labbra semiaperte, si nascondeva nelle rughe della fronte, poi scompariva, e allora su tutto il volto si accendeva l’uniforme colore dell’indifferenza. Dal volto l’indifferenza passava alle pose di tutto il corpo, perfino alle pieghe della veste da camera. (Ivan Aleksandrovi? Gon?arov, Oblomov) [Nikita Mikhalkov, 1979]
17 aprile 2010, 09:46 di dedo
“Fa freddo a Parigi, alle sei e quaranta di mattina in una giornata di marzo, e il freddo sembra ancora più intenso quando sta per essere giustiziato un uomo” (Frederick Forsyth, Il giorno dello sciacallo) [Fred Zinnemann, 1973; Michael Caton-Jones, The Jackal, 1997]  
“Il capitano in prima della Marina sovietica Marko Ramius era vestito per il clima artico tipico di Poljarnij, base sottomarina della flotta settentrionale: cinque strati di lana e tela cerata.” (Tom Clancy, La grande fuga dell’ottobre rosso) [John Mc Tiernan, Caccia a Ottobre Rosso, 1990]
“Voleva soltanto dormire.” (Jeffery Deaver, Il collezionista di ossa) [Philip Noyce, 1999]
“Nei complessi residenziali a nord di Los Angeles era una di quei giorni arroventati in cui l’aria è così secca che ti sembra di respirare sabbia; i raggi del sole lambivano la loro pelle come lingue di fuoco” (Robert Crais, L’ostaggio) [Florent Emilio Siri, Hostage, 2005]
17 aprile 2010, 09:49 di astronomy domine
“I primi giorni d’estate – era l’anno 1828 – strane voci correvano a Norimberga su un uomo che veniva custodito nella Westnerturm del castello e che costituiva oggetto di stupore, sia per le autorità sia per coloro che erano incaricati di sorvergliarlo.” (Jacob Wassermann, Kaspar Hauser) [Werner Herzog, L’enigma di Kaspar Hauser, 1975]
17 aprile 2010, 10:04 di astronomy domine
“Quel martedì mi svegliai nello smorto evanescente attimo quando la notte vera e propria è ormai finita e l’alba non riesce a farsi strada. Destato di soprassalto, stavo già per precipitarmi in taxi alla stazione pensando di dover partire. Mi ci volle un minuto buono per rendermi conto che nessun treno, ahimè, mi aspettava alla stazione, e che non era quella la mia ora.” (Witold Gombrowicz, Ferdydurke) [Jerzy Skolimowski, 1991]
17 aprile 2010, 10:17 di astronomy domine
“L’autobus stava per partire, rombava sordo con improvvisi raschi e singulti. La piazza era silenziosa nel grigio dell’alba, sfilacce di nebbia ai campanili della Matrice: solo il rombo dell’autobus e la voce del venditore di panelle, panelle calde panelle, implorante e ironica. Il bigliettaio chiuse lo sportello, l’autobus si mosse con un rumore di sfasciume. L’ultima occhiata che il bigliettaio girò sulla piazza, colse l’uomo vestito di scuro che veniva correndo; il bigliettaio disse all’autista ‘un momento’ e aprì lo sportello mentre l’autobus ancora si muoveva. Si sentirono due colpi squarciati: l’uomo vestito di scuro, che stava per saltare sul predellino, restò per un attimo sospeso, come tirato su per i capelli da una mano invisibile; gli cadde la cartella di mano e sulla cartella lentamente si afflosciò.” (Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta) [Damiano Damiani, 1968]
17 aprile 2010, 10:24 di astronomy domine
La vita di ciascuno, intendendo quella vera, non la semplice esistenza fisica, comincia in momenti diversi. La vera vita di Thad Beaumont, un ragazzo nato e cresciuto nel quartiere di Ridgeway a Bergenfield, New Jersey, ebbe inizio nel 1960. In quell’anno gli accaddero due fatti. Il primo formò la sua vita e il secondo per poco non vi pose fine. All’epoca Thad Beaumont aveva undici anni.” (Stephen King, La metà oscura) [George a. Romero, 1993]
17 aprile 2010, 10:35 di dedo
“Lunedì 15 giugno Tom Sanders non aveva alcuna intenzione di arrivare in ritardo al lavoro.” (Michael Crichton, Rivelazioni) [Barry Levinson, 1994]
“Ero seduto sul letto del mio appartamento di Culver City e guardavo la partita del Lakers con l’audio spento cercando, nel frattempo, di imparare dei vocaboli per il corso elementare di giapponese.” (Michael Crichton, Sol levante) [Philip Kaufman, 1993]
“Non avrebbe dovuto prendere quella scorciatoia.” (Michael Crichton, Timeline) [Richard Donner, 2003]
“Era stato l’inverno più freddo degli ultimi quarant’anni.” (Ken Follett, La cruna dell’ago) [Richard Marquand, 1981]
“Ogni notte dovrebbe essere così buia, ogni inverno così mite, tutti i fari così abbaglianti.” (Martin Cruz Smith, Gorky Park) [Michael Apted, 1983]
“Alle spalle della Biblioteca del Congresso, a quattro isolati di distanza, appena passata la Southeast A e la Quarta Strada (il primo portone dopo l’angolo), c’è una casa di tre piani con decorazioni in stucco bianco.” (James Grady, I sette giorni del Condor) [Sidney Pollack, I tre giorni del Condor, 1975]
17 aprile 2010, 10:36 di grundrisse
“Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate”, sta scarabocchiato a grandi lettere rosso sangue su un muro della Chemical Bank, presso l’incrocio fra l’Undicesima strada e la Prima Avenue a New York; e l’iscrizione è tanto vistosa che la si legge comodamente dall’interno del nostro taxi, che avanza a piccoli strappi nel traffico caotico, proveniente da Wall Street.” (Brett Easton Ellis, American Psycho) [Mary Harron, 2000]
17 aprile 2010, 10:42 di astronomy domine
“’Nunc et in hora mortis nostrae. Amen’ La recita quotidiana del Rosario era finita. Durante mezz’ora la voce pacata del Principe aveva ricordato i Misteri Gloriosi e Dolorosi; durante mezz’ora altre voci, frammiste, avevano tessuto un brusio ondeggiante sul quale si erano distaccati i fiori d’oro di parole inconsuete: amore, verginità, morte; e durante quel brusio il salone rococò sembrava aver mutato aspetto; financo i pappagalli che spiegavano le ali iridate sulla seta del parato erano apparsi intimiditi; perfino la Maddalena, fra le due finestre, era sembrata una penitente anziché una bella biondona, svagata in chissà quali sogni, come la si vedeva sempre.” (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo) [Luchino Visconti, 1963]
17 aprile 2010, 10:43 di grundrisse
“Nei primi giorni del Gennaio 1945, sotto la spinta dell’Armata Rossa ormai vicina, i tedeschi avevano evacuato in tutta fretta il bacino minerario slesiano. Mentre altrove, in analoghe condizioni, non avevano esitato a distruggere con il fuoco e con le armi i Lager insieme ai loro occupanti, nel distretto di Auschwitz agirono diversamente: ordini superiori (a quanto pare dettati personalmente da Hitler) imponevano di “recuperare” a qualsiasi costo, ogni uomo abile al lavoro.” (Primo Levi, La tregua) [Francesco Rosi, 1997]
17 aprile 2010, 10:53 di astronomy domine
“Macchiffastapuzza, si chiese Gabriel, arcistufo. Impossibile, mai che si puliscano. Sul giornale c’è scritto che a Parigi non c’è nemmeno l’undici per cento di appartamenti col bagno, non c’è da meravigliarsi, ma ci si può lavare anche senza. Tutti questi che mi stan d’attorno, però, devo dire che mica fanno gran sforzi.” (Raymond Queneau, Zazie nel metrò) [Louis Malle, 1960]
17 aprile 2010, 11:02 di astronomy domine
“Stavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e l’ho vista sparire inghiottita dal grano che copriva la collina. Non dovevo portarmela dietro, mamma me l’avrebbe fatta pagare cara. Mi sono fermato. Ero sudato. Ho preso fiato e l’ho chiamata. - Maria? Maria? Mi ha risposto una vocina sofferente. - Michele! - Ti sei fatta male? - Sì, vieni. - Dove ti sei fatta male? - Alla gamba. Faceva finta, era stanca. Vado avanti, mi sono detto. E se si era fatta male davvero? Dov’erano gli altri? Vedevo le loro scie nel grano. Salivano piano, in file parallele, come le dita di una mano, verso la cima della collina, lasciandosi dietro una coda di steli abbattuti.” (Niccolò Ammaniti, Io non ho paura) [Gabriele Salvatores, 2003]
17 aprile 2010, 11:06 di astronomy domine
“Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell’epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte, ecc., oggi è caduto nell’oblio. non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.” (Patrick Süskind, Profumo) [Tom Tykwer, 2006]
17 aprile 2010, 11:07 di astronomy domine
“Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti – giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche.” (Fred Uhlman, L’amico ritrovato) [Jerry Schatzberg, 1989]
17 aprile 2010, 11:21 di dedo
“L’anno dopo ci furono molte vittorie.” (Ernest Hemingway, Addio alle armi) [Frank Borzage, 1932; Charles Vidor, 1957]
“Il mento poggiato sulle braccia incrociate, l’uomo era disteso sulla terra bruna del bosco coperto d’aghi di pini.” (Ernest Hemingway, Per chi suona la campana) [Sam Wood, 1943]
“Siamo a riposo, nove chilometri dietro il fronte.” (Erich M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale) [Lewis Milestone, 1930, All’ovest niente  di nuovo; Delbert Mann, 1979]
“(Flavio) – Via a casa, razza di sfaccendati !” (William Shakespeare, Giulio Cesare) [Josef Mankiewicz, 1953]
“Nacqui l’anno 1632, nella città di York, di buona famiglia, la quale non era tuttavia di quella regione.” (Daniel De Foe, Robinson Crusoe) [Luis Buñuel, 1952; Caleb Deschanel, 1988; George Miller, 1996]
“Passa parola per il comandante Aubrey!” (Patrick O’Brian, Ai confini del mare) [Peter Weir, Master & Commander, 2003]
17 aprile 2010, 12:27 di maxcalifornia
“‘Svegliati! Svegliati, cazzo!” Cristiano Zena aprì la bocca e si aggrappò al materasso come se sotto ai piedi gli si fosse spalancata una voragine. Una mano gli strinse la gola. ‘Svegliati! Lo sai che devi dormire con un occhio solo. È nel sonno che t’inculano.’” (Niccolò Ammaniti, Come Dio comanda) [Gabriele Salvatores, 2008]
17 aprile 2010, 14:36 di Marcello Del Campo
“Era un paio di centimetri o tre sotto il metro e ottanta, molto robusto di corporatura, e vi arrivava dritto incontro a testa avanti, rientrando un poco le spalle, con uno sguardo fisso da sotto in su che faceva pensare alla carica di un toro.” (Joseph Conrad, Lord Jim) [Richard Brooks, 1965] 
17 aprile 2010, 14:43 di Marcello Del Campo
“Si srotolò adagio, costretta a rivelare i propri colori, tornando ad arrotolarsi con uno schiocco ogni volta che uno di noi la lasciava andare. L’intera regione si appiattì e infine disponemmo i quattro boccali agli angoli facendo in modo che il fiume scorresse per noi tra i monti duecentoquaranta chilometri più a nord.” (James Dickey, Deliverance. Dove porta il fiume) [John Boorman, Un tranquillo weekend di paura, 1972)
17 aprile 2010, 14:52 di Marcello Del Campo
“Non si può mai prevedere la caduta d’un colpo. Quando vidi Rollo Martins per la prima volta, scrissi di lui negli incartamenti della polizia: ‘In circostanze normali, un tipo allegro di buon diavolo. Beve un po’ troppo e potrebbe, all’occorrenza, combinare dei guai. Quando passano le donne alza gli occhi e fa sempre qualche osservazione, ma ho l’impressione, tuttavia, che preferisca lasciar correre e risparmiarsi delle preoccupazioni. Non è mai cresciuto veramente, e questa è forse la ragione della sua adorazione per Lime’” (Graham Greene, Il terzo uomo) [Carol Reed, 1949]
17 aprile 2010, 16:14 di grundrisse
“Tommaso, Lello, il Zucabbo e gli altri ragazzini che abitavano nel villaggetto di baracche sulla Via dei Monti di Pietralata, come sempre dopo mangiato arrivarono davanti alla scuola almeno una mezzoretta prima. Lì intorno c’erano già però pre altri pipelletti della borgata che giocavano sulla fanga col coltellino.” (Pier Paolo Pasolini, Una Vita violenta) [Paul Heush e Brunello Rondi, 1962]
17 aprile 2010, 16:28 di astronomy domine
“Rossella O’Hara non era una bellezza; ma raramente gli uomini se ne accorgevano, quando, come i gemelli Tarleton, subivano il suo fascino. Nel suo volto si fondevano in modo troppo evidente i lineamenti delicati della madre - un’aristocratica della Costa, oriunda francese - con quelli rudi del padre, un florido irlandese. Ma era un viso che, col suo mento aguzzo e le mascelle quadrate, non passava inosservato. Gli occhi verde chiaro, senza sfumature nocciola, ombreggiati da ciglia nere e folte, avevano gli angoli volti leggermente all’insù. Le sopracciglia nere e folte piegavano anch’esse verso l’alto, tracciando una strana linea obliqua sulla sua candida pelle di magnolia - quella pelle così apprezzata dalle donne del Mezzogiorno, che la riparano con infinita cura dai raggi ardenti del sole della Georgia mediante cuffie, veli e mezzi guanti.” (Margaret Mitchell, Via col vento) [Victor Fleming, 1939]
17 aprile 2010, 16:31 di grundrisse
“Aveva trent’anni e viveva in un quartiere residenziale di bungalow che terrazzava il pendio meridionale di un monte non alto, giusto al di sopra dei fumi di una grande città. Aveva i capelli castani e degli occhi grigi che anche quando non guardava nessuno talvolta si riempivano di luce, senza per questo il suo viso avesse a mutare.” (Peter Handke, La donna mancina) [Peter Handke, 1978]
17 aprile 2010, 16:34 di astronomy domine
“Era una fresca limpida giornata d’aprile e gli orologi segnavano l’una. Winston Smith, col mento sprofondato del bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, scivolò lento fra i battenti dell’ingresso agli Appartamenti della Vittoria, ma non tanto lento da impedire che una folata di polvere e sabbia entrasse con lui.” (George Orwell, 1984) [Michael Radford]
17 aprile 2010, 16:36 di astronomy domine
“Il giorno che lo avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del mattino per andare ad aspettare il bastimento con cui arrivava il vescovo. Aveva sognato di attraversare un bosco di higuerones sotto una pioggerella tenera, e per un istante fu felice dentro il sogno, ma nel ridestarsi si sentì inzaccherato di cacca di uccelli.” (Gabriel Garcia Marquez, Cronaca di una morte annunciata) [Francesco Rosi, 1987]
17 aprile 2010, 16:38 di astronomy domine
“Cara amica, come vedi mantengo la parola; le cuffie e i pompons non occupano tutto il mio tempo: per te ne rimarrà sempre. Eppure ho veduto più abiti nella sola giornata di oggi che nei quattro anni che abbiamo trascorso insieme; e credo che la superbiosa Tanville che manderò a chiamare la prima volta che verrò in visita proverà alla mia vista ancor più rabbia di quella che ha creduto di farne a noi tutte le volte che è venuta a trovarci in fiocchi. Mammà ha chiesto il mio parere su tutto e non mi tratta più da collegiale come in passato. Ho una cameriera personale, una camera e uno studiolo e adesso scrivo su uno scrittoio delizioso di cui m’han dato la chiave e in cui posso richiudere qualsiasi cosa.” (Pierre-Ambroise-Françoise Choderlos de Laclos, Le relazioni pericolose) [Roger Vadim, 1960; Stephen Frears, 1988; Milos Forman, 1989, Valmont]  
17 aprile 2010, 16:40 di astronomy domine
“Gli avvenimenti risalgono al 1932, quando il penitenziario di stato si trovava ancora a Cold Mountain. E là c’era anche naturalmente la sedia elettrica. I detenuti scherzavano sulla sedia, come sempre si fa delle cose di cui si ha paura, ma da cui non ci si può sottrarre. La chiamavano Old Sparky, come dire lo Scintillante, o Big Juicy, la Scaricona. Circolavano battute sulla bolletta della luce e su come e dove Moores, il direttore del nostro carcere, avrebbe cucinato il suo pranzo del Ringraziamento, quell’autunno, con la moglie Melinda troppo malata per mettersi ai fornelli. Ma in quelli che dovevano veramente sedervisi, la voglia di scherzare si spegneva in un baleno. Nel periodo da me trascorso a Cold Mountain ho presieduto a più di settantotto esecuzioni (questo è un numero sul quale non ho mai fatto confusione; me lo ricorderò sul letto di morte) e credo che, per la maggioranza di quegli uomini, la verità di ciò che stava accadendo li colpiva finalmente come una legnata quando gli bloccavano le caviglie alla solida quercia delle gambe di Old Sparky.” (Stephen King, Il miglio verde) [Frank Darabont, 1999]
17 aprile 2010, 16:45 di astronomy domine
“L’uomo in grigio decise che avrebbe rubato i famosi diamanti Glen a mezzanotte. Purché fossero ancora nella cassaforte e l’appartamento fosse deserto. Questo doveva assolutamente saperlo con certezza. Perciò spiava e attendeva. Alle sette e mezzo la sua pazienza fu ricompensata.” (Frederick Forsyth, Il quarto protocollo) [John Mackenzie, 1987]
17 aprile 2010, 16:51 di astronomy domine
“La siccità si protraeva ormai da dieci milioni di anni, e il regno delle terribili lucertole era finito da molto tempo. Lì. Sull’Equatore, nel continente che un giorno sarebbe stato chiamato Africa, la lotta per la vita aveva raggiunto un nuovo diapason di ferocia, e il vincitore ancora non si intravedeva. In quella terra sterile e arida soltanto le creature piccole o fulminee o feroci potevano prosperare, o appena sperare di sopravvivere.” (Arthur Clarke 2001 - Odissea nello spazio) [Stanley Kubrick, 1968] Nota: si tratta di un romanzo postumo, tratto dalla sceneggiatura dello stesso autore da un racconto, La Sentinella.
Incipit The Sentinel:
“La prossima volta che la luna piena si leverà alta a sud, prestate attenzione al suo margine destro e fate correre lo sguardo lungo la curvatura del disco. All’incirca dove la lancetta di un orologio segnerebbe le due, noterete una macchia ovale, piccola e scura: chiunque possieda una vista normale può individuarla abbastanza facilmente. Si tratta di quella pianura cinta da alti monti, una delle più suggestive della Luna, nota come Mare Crisium, il Mare della Crisi. Con i suoi quattrocentottanta chilometri di diametro e un anello pressoché ininterrotto di magnifiche montagne che lo proteggevano, non era mai stato esplorato finché non vi penetrammo con la nostra spedizione sul finire dell’estate del 1996.”
17 aprile 2010, 16:56 di astronomy domine
“Un gruppo di uomini barbuti, vestiti di scuro sotto gli alti cappelli grigi, e di donne - alcune incappucciate, altre a testa nuda - era raccolto davanti ad un edificio di legno, dalla massiccia porta di quercia tempestata di grossi chiodi di ferro.” (Nathaniel Hawthorne, La lettera scarlatta) [Wim Wenders, 1972; Roland Joffé, 1995]
17 aprile 2010, 17:04 di astronomy domine
“’Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente. ‘Quando ti vien voglia di criticare qualcuno’ mi disse ‘ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu.’” (Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby) [Elliott Nugent, 1949; Jack Clayton, 1974]
17 aprile 2010, 17:39 di Marcello Del Campo
“Lo chiamerò semplicemente Libro, senza alcuna definizione o epiteto, e c’è in questa astinenza e restrizione un sospiro di perplessità, una tacita capitolazione di fronte all’inafferrabilità del trascendente, giacché nessuna parola, nessuna allusione riuscirà mai a brillare, odorare, scorrere con quel fremito di terrore, presentimento della cosa senza nome, il cui solo primo gusto sulla punta della lingua va oltre la capacità della nostra estasi.” (Bruno Schulz, Il Sanatorio all’insegna della clessidra) [Wojcieh Has, Sanatorium pod klepsydra, 1973]
17 aprile 2010, 17:47 di Marcello Del Campo
“Qui s’impara ben poco, c’è mancanza di insegnanti, e noi ragazzi dell’Istituto Benjamenta non riusciremo a nulla, in altre parole, nella nostra vita futura saremo tutti qualcosa di molto piccolo e subordinato.” (Robert Walser, Jakob von Gunten) [Stephen & Timothy Quay, Institute Benjamenta, or This Dream People Call Human Life, 1995]
17 aprile 2010, 17:57 di astronomy domine
“Un tempo i Malavoglia erano stati numerosi come i sassi della strada vecchia di Trezza; ce n’erano persino ad Ognina, e ad Aci Castello, tutti buona e brava gente di mare, proprio all’opposto di quel che sembrava dal nomignolo, come dev’essere. Veramente nel libro della parrocchia, si chiamavano Toscano, ma questo non voleva dir nulla, poiché da che il mondo era mondo, all’Ognina, a Trezza e ad Aci Castello, li avevano sempre conosciuti per Malavoglia, di padre in figlio, che avevano sempre avuto delle barche sull’acqua, e delle tegole al sole.” (Giovanni Verga, I Malavoglia) [Luchino Visconti si è ispirato per La Terra Trema, 1948]
17 aprile 2010, 18:01 di astronomy domine
“Pirrip era il cognome di mio padre e Philip il mio nome di battesimo, ma la mia lingua infantile non riuscì a cavarne nulla di più lungo o più esplicito di Pip. Sicché cominciai a chiamare me stesso Pip e Pip mi chiamarono gli altri.” (Charles Dickens, Grandi Speranze) [David Lean, 1946; Alfonso Cuarón, 1998]
17 aprile 2010, 18:15 di astronomy domine
“La nebbia dell’Atlantico entrava nella sala da fumo. La grande nave rullava e si innalzava sulle onde, mentre l’ululato della sirena avvertiva la flottiglia da pesca di tenersi al largo. – Quel ragazzo dei Cheyne è la creatura più odiosa che ci sia a bordo! – disse un passeggiero dando un colpo alla porta per chiuderla. Un tedesco dai capelli grigi prese un panino imbottito e brontolò mentre masticava: – Conosco questi tipetti: l’America ne è piena. Dovreste importare delle fruste senza far pagare la dogana.” (Rudyard Kipling, Capitani coraggiosi) [Victor Fleming, 1937]
17 aprile 2010, 18:17 di astronomy domine
“Fra i vari edifici pubblici di una certa città, che per diverse ragioni sarà prudente astenersi dal menzionare, e alla quale non attribuirò nessun nome fittizio, ce n’è uno da sempre comune alla maggior parte di esse, grandi o piccole che siano: vale a dire un ricovero per mendicanti. Là nacque, in un giorno e anno che non mi preoccuperò di precisare, visto che allo stato la cosa non riveste alcuna importanza per il lettore, il rappresentante del genere umano il cui nome precede l’inizio di questo capitolo.” (Charles Dickens, Le avventure di OliverTwist) [Roman Polansky [Frank Lloyd, 1922; David Lean, 1948; Tony Bill, 1997; Roman Polanski, 2005]
17 aprile 2010, 19:41 di grundrisse
“Sì, mi aspettavo dei rimproveri. Che cosa ci posso fare? E’ colpa mia se compivo dodici anni qualche mese prima della dichiarazione di guerra? Forse le emozioni di quel periodo straordinario furono di un genere che non si prova mai a quest’età; ma dal momento che non c’è niente di così formidabile che riesca ad invecchiarci, malgrado le apparenze, era fatale che io agissi da bambino in un avventura che avrebbe messo in imbarazzo persino un uomo fatto.” (Raymond Radiguet, Il diavolo in corpo) [Claude Autant-Lara, 1947; Marco Bellocchio, 1986]
17 aprile 2010, 19:55 di grundrisse
“Il racconto ci aveva tenuti al focolare col fiato sospeso, ma a parte l’ovvia osservazione ch’esso era raccapricciante, come doveva essere una strana storia narrata la vigilia di Natale in una vecchia casa, non ricordo che suscitasse alcun commento finché qualcuno disse ch’era quello il primo caso in cui s’imbatteva d’una simile esperienza toccata ad un fanciullo.” (Henry James, Il giro di vite) [Jack Clayton, Suspense, 1961] Nota: il romanzo ha ispirato molti film mediocri che non menzioniamo.  
17 aprile 2010, 22:43 di astronomy domine
“Era quasi l’ora di lasciare l’ufficio quando Tod Hackett udì in istrada un chiasso assordante. Cigolii di cuoio si univano a clangori di ferro e su tutto sovrastava il tambureggiare di mille zoccoli. Tod Corse alla finestra.” (Nathanael West, Il giorno della locusta) [John Schlesinger, 1975]
17 aprile 2010, 22:52 di astronomy domine
“Jem, mio fratello aveva quasi tredici anni all’epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere a giocare a palla ovale, Jem non ci pensò quasi più. Il braccio sinistro gli era rimasto un po’ più corto del destro; in piedi o camminando, il dorso della sinistra faceva un angolo retto con il corpo, e il pollice stava parallelo alla coscia, ma a Jem non importava un bel nulla: gli bastava poter continuare a giocare, poter passare o prendere il pallone al volo. Poi, quando di anni ne furono trascorsi tanto da poterli ormai ricordare e raccontare, ogni tanto si discuteva come erano andate le cose, quella volta. Secondo me tutto cominciò a causa degli Ewell, ma Jem, che ha quattro anni più di me, diceva che bisognava risalir molto più indietro, e precisamente all’estate in cui capitò da noi Dill e per primo ci diede l’idea di far uscire di casa Boo Radley.” (Harper Lee, Il buio oltre la siepe) [Robert Mulligan, 1962]
17 aprile 2010, 22:55 di dedo
“Sono uomo bianco e non me lo scordo mai, ma dall’età di dieci anni mi hanno allevato gli indiani Cheyenne.” (Thomas Berger, Il piccolo grande uomo) [Arthur Penn, 1970]
18 aprile 2010, 00:25 di Marcello Del Campo
“Le torri di Zenith sorgevano dalla nebbia mattutina: severe torri di acciaio, cemento e pietra arenaria, dure come la roccia e leggere come filigrana d”argento. Tuttavia, non erano né chiese né fortezze, ma semplicemente bellissimi edifici commerciali.” (Sinclair Lewis, Babbitt) [Henry Beaumont, 1924; William Keighley, 1934]
18 aprile 2010, 00:35 di Marcello Del Campo
“L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito! Che significato ha questo folle mito?” (Milan Kundera, L’insostenibile leggerezza dell’essere) [Philip Kaufman, 1988]
18 aprile 2010, 00:42 di astronomy domine
“Furono tutti d’accordo che era proprio la giornata adatta per il picnic a Hanging Rock: una splendida mattina d’estate, calda e quieta, con le cicale che durante tutta la colazione stridevano tra i nespoli davanti alle finestre della sala da pranzo e le api che ronzavano sopra le viole del pensiero lungo il viale. Le dalie fiammeggiavano e chinavano il capo pesante nelle aiuole impeccabili, i prati ineccepibilmente rasati esalavano vapore sotto il sole che si levava. Il giardiniere stava già annaffiando le ortensie, ancora ombreggiate dall’ala delle cucine sul retro dell’edificio. Le educande del collegio per signorine della signora Appleyard erano in piedi dalle sei a scrutare il cielo terso senza una nuvola, e ora svolazzavano nei loro vestiti da festa di mussola come un nugolo di farfalle elettrizzate.” (Joan Lindsay, Picnic a Hanging Rock) [Peter Weir, 1975]
18 aprile 2010, 00:43 di Marcello Del Campo
“Svegliarsi è cominciare a dire ‘sono’ e ‘ora’. Poi ciò che si è svegliato resta sdraiato per un momento a osservare il soffitto e dentro se stesso finché non abbia riconosciuto ‘Io’, e da questo dedotto ‘Io sono ora’. ‘Qui’ viene dopo ed è, almeno in negativo, rassicurante; poiché stamane è ‘qui’ che si aspettava di trovarsi; come dire ‘a casa propria’.” (Christopher Isherwood, Un uomo solo) [Tom Ford, A Single Man, 2009]
18 aprile 2010, 00:49 di astronomy domine
“Era diventato un rito che si ripeteva ogni anno. Il destinatario del fiore ne compiva stavolta ottantadue. Quando il fiore arrivò, aprì il pacchetto e lo liberò della carta da regalo in cui era avvolto. Quindi sollevò il ricevitore e compose il numero di un ex commissario di pubblica sicurezza che dopo il pensionamento era andato a stabilirsi sulle rive del lago Siljan. I due uomini non erano solo coetanei, ma erano anche nati nello stesso giorno – fatto che in quel contesto poteva essere considerato come una sorta d’ironia. Il commissario, che sapeva che la telefonata sarebbe arrivata dopo la distribuzione della posta delle undici, nell’attesa stava bevendo un caffè. Quest’anno il telefono squillò già alle dieci e trenta. Lui alzò la cornetta e disse ciao senza nemmeno presentarsi.” (Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne) [Niels Arden Oplev, 2009]
18 aprile 2010, 00:53 di Marcello Del Campo
“In uno dei capolavori di Stendhal, ‘La certosa di Parma’, Fabrizio del Dongo partecipa alla battaglia di Waterloo senza capire nulla di quanto sta succedendo intorno a lui e, soprattutto, senza minimamente accorgersi - forse proprio perché è accecato da una giovanile, ansiosa infatuazione per la Storia - che sta vivendo, sia pure da comparsa o figurante, un grande avvenimento storico.” (Christopher Isherwood, Addio a Berlino) [Henry Cornelius, La donna è un male necessario, 1955; ha ispirato Bob Fosse, Cabaret, 1972]
18 aprile 2010, 00:58 di astronomy domine
“Tyler mi trova un posto da cameriere, dopodiché c’è Tyler che mi caccia una pistola in bocca e mi dice che il primo passo per la vita eterna è che devi morire. Per molto tempo però io e Tyler siamo stati culo e camicia. La gente sempre a chiedermi se sapevo o no di Tyler Durden. Con la canna della pistola schiacciata in fondo alla gola Tyler dice: ‘Non moriremo sul serio’.” (Chuck Palahniuk, Fight Club) [David Fincher, 1999]
18 aprile 2010, 01:00 di Marcello Del Campo
“‘La signorina Spence scende subito, signore’ ‘Grazie’disse Hutton, senza voltarsi. La cameriera di Janet Spence era così brutta( brutta quasi per fare dispetto, come a lui ogni volta pareva), di una bruttezza così maligna e indisponente, che non poteva tollerarne la vista più del necessario.” (Aldous Huxley, Il sorriso della Gioconda) [Zoltan Korda, 1947]
18 aprile 2010, 01:05 di astronomy domine
“Ero spossato, mortalmente spossato per quella lunga agonia; e quando alla fine mi slegarono e mi permisero di sedere, sentii che i miei sensi mi abbandonavano. La sentenza, la paventata sentenza di morte, era stato l’ultimo distinto accento che m’era giunto alle orecchie. Dopo di che, il suono delle voci inquisitorie sembrò immergersi nel brusio confuso di un sogno. Quel suono portava al mio spirito l’idea di rotazione, forse perché l’associavo nella mia fantasia col frullio di una ruota di mulino.” (Edgar Allan Poe, Il pozzo e il pendolo) [Roger Corman 1962; Stuart Gordon, 1991]
18 aprile 2010, 01:06 di Marcello Del Campo
“Ursus ed Homo eran legati da una stretta amicizia. Ursus era un uomo; Homo era un lupo. I loro caratteri s’erano incontrati. Era stato l’uomo a battezzare il lupo. Probabilmente s’era scelto egli stesso il proprio nome; avendo trovato quello di ‘Ursus’ adatto a sè, aveva trovato quello di ‘Homo’ alla bestia.” (Victor Hugo, L’uomo che ride) [Paul Leni, 1927; stravolto da Sergio Corbucci nel 1996]
18 aprile 2010, 01:11 di Marcello Del Campo
“Quell’anno lì, il quarantacinque I tedeschi avevano perduto il dominio dello spazio sopra la nostra città.  Figurarsi sopra l’intera regione, il paese.” (Bohumil Hrabal, Treni strettamente sorvegliati) [Jiri Menzel, 1988]
 
18 aprile 2010, 01:16 di Marcello Del Campo
“Questo libro è innanzitutto la storia di un uomo, di un uomo che passò la maggior parte della propria vita in Europa occidentale nella seconda metà del Ventesimo Secolo. Perlopiù solo, egli intratteneva tuttavia saltuari rapporti con altri uomini. Visse in un’epoca Infelice e travagliata.” (Michel Houellebecq, Le particelle elementari) [Oskar Roheler, 2006]
 
18 aprile 2010, 01:20 di astronomy domine
“Una sera di fine maggio un uomo di mezza età stava ritornando da Shaston al villaggio di Marlott, nella vicina Valle di Blackemore o Blackmoor. Avanzava su gambette rachitiche e v’era un certo che di bleso nella sua andatura che lo portava a deviare sulla sinistra. Ogni tanto scuoteva il capo, come se assentisse a qualche pensiero, benché in realtà non stesse pensando a nulla in particolare. Un paniere per uova gli pendeva vuoto dal braccio e il pelo del suo copricapo, sciupato, era consunto sulla falda nel punto in cui lo prendeva per toglierselo.” (Thomas Hardy, Tess dei d’Urberville) [Roman Polanski, 1979]
18 aprile 2010, 01:24 di Marcello Del Campo
“Non ci voglio più andare allo zoo. La notte scorsa ho sognato un polipo. Era verde scuro, quasi netto, scuri tentacoli ondeggianti nell’acqua marrone. Non so con precisione di che colore sia un polipo. Ho trovato delle fotografie a colori in due libri al negozio.  C’era un polipo bianco e marrone e un altro grigio rosato marrone. A quanto pare cambiano colore.” (Russell Hoban, Diario della Tartaruga) [John Irvin, Tartaruga ti amerò, 1985]
18 aprile 2010, 01:32 di Marcello Del Campo
“Quando s’incomincia ad essere un po’ avanti con gli anni (ma non infermi, naturalmente) ci si lascia prendere dalla sonnolenza, e le ore trascorrono via come placidi armenti che si muovono in un paesaggio.” (James Hilton, Addio Mister Chips!) [Sam Wood, 1939; Herbert Ross lo trasforma in musical, Goodbye Mr Chips nel 1969]
18 aprile 2010, 09:26 di astronomy domine
“Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.” (Douglas Adams, Guida Galattica per autostoppisti) [Garth Jennings, 2005]
18 aprile 2010, 09:32 di astronomy domine
“Nel giardino della signora Swinton era sempre estate. I delicati alberi di mandorlo che gli facevano ombra erano sempre in fiore. Monica Swinton staccò una rosa color dello zafferano e la mostrò a David. – Non è incantevole? – gli chiese. David la guardò e sorrise senza rispondere. Afferrò il fiore e corse lungo il prato, per scomparire dietro il canile, dove era in attesa il tosaerba-coltivaltore, pronto a potare, spazzare e accorrere dove era necessario. La signora Swinton rimase sola sull’impeccabile sentiero coperto di ghiaia di plastica. ‘Eppure, ho sempre cercato di volergli bene’ pensò.” (Brian Aldiss, Supertoys che durano tutta l’estate) [Steven Spielberg, A.I. Intelligenza artificiale, 2001]
18 aprile 2010, 09:42 di astronomy domine
“Le guerre vennero presto a Shanghai, succedendosi l’una l’altra al modo delle maree che rimontavano rapide lo Yangtze e restituivano alla sfarzosa città tutte le bare affidate alla acque dai moli funerari del Bund cinese. Jim aveva cominciato a sognare di guerre.  La notte, sulla parete della sua camera in Amherst Avenue sembravano snodarsi gli stessi film muti, che trasformavano la sua mente addormentata in una sala vuota da proiezione. Durante l’inverno del 1941, tutti, a Shanghai, proiettavano film di guerra. Frammenti di sogni seguivano Jim in giro per la città: negli atri degli empori e degli alberghi, le immagini di Dunkerque e di Tobruk, dell’operazione Barbarossa e del sacco di Nanchino, gli esplodevano nella mente sovraccarica.” (James Ballard, L’Impero del Sole) [Steven Spielberg, 1987]
18 aprile 2010, 09:47 di astronomy domine
“Il tempo ha cominciato a diradarli, eppure non si può ancora dire che siano pochi, a Ferrara, quelli che ricordano il dottor Fadigati (Athos Fadigati, sicuro – rievocano –, l’otorinolaringoiatra che aveva studio e casa in via Gorgadello, a due passi da piazza delle Erbe, e che è finito così male, poveruomo, così tragicamente, proprio lui che da giovane, quando venne a stabilirsi nella nostra città dalla nativa Venezia, era parso destinato alla più regolare, più tranquilla, e per ciò stesso più invidiabile delle carriere...). Fu nel ‘19, subito dopo l’altra guerra. Per ragioni di età, io che scrivo non ho da offrire che una immagine piuttosto vaga e confusa dell’epoca.” (Giorgio Bassani, Gli occhiali d’oro) [Giuliano Montaldo]
18 aprile 2010, 09:51 di astronomy domine
“Norman Bates udì il rumore e ne rimase sconvolto. Sembrava che qualcuno stesse picchiando contro il vetro della finestra. Sollevò la testa, di scatto, pronto ad alzarsi, e il libro gli scivolò di mano, in grembo. Pi si rese conto di che cosa era: soltanto pioggia. Pioggia del tardo pomeriggio che batteva, di traverso, contro i vetri del salotto. Norman non si era accorto che aveva incominciato a piovere, che era calato il crepuscolo. Ma ora faceva piuttosto scuro, nel salotto, ed egli allungò un braccio per accendere la lampada prima di riprendere la lettura.” (Robert Bloch, Psycho) [Alfred Hitchcock, 1960]
18 aprile 2010, 09:57 di astronomy domine
“C’è un freddo straordinario, 18 gradi Celsius sotto zero, e nevica, e nella lingua che non è più la mia la neve è qanik, grossi cristalli quasi senza peso che cadono in grande quantità e coprono la terra con uno strato di bianco gelo polverizzato. L’oscurità di dicembre sale dalla fossa che sembra illimitata come il cielo che ci sovrasta.  In questa oscurità i nostri volti sono solo dischi di pallida luce, ma riesco ugualmente a percepire la disapprovazione del pastore e del becchino per le mie calze nere a rete e per i gemiti di Juliane, peggiorati dal fatto che stamattina ha preso l’Antabuse e ora affronta il dolore quasi sobria. Pensavo che io e lei non abbiamo rispettato il tempo né la tragica situazione. La verità è che le calze e le pillole sono, ognuna a modo suo, un omaggio al freddo e a Esajas.” (Peter Høeg, Il senso di Smilla per la neve) [Bille August, 1997]
18 aprile 2010, 10:04 di astronomy domine
“Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Per esempio, nella Settantesima Est c’è un edificio di pietra grigia dove, al principio della guerra, ho avuto il mio primo appartamento newyorchese. Era una stanza sola affollata di mobili di scarto, un divano e alcune poltrone paffute, ricoperte di quel particolare velluto rosso e pruriginoso che ricolleghiamo alle giornate d’afa in treno. Le pareti erano a stucco, di un colore che ricordava uno sputo tabaccoso.  Dappertutto, perfino in bagno, c’erano stampe di rovine romane, molto vecchie e tempestate di puntolini scuri. L’unica finestra dava sulla scala di sicurezza.” (Truman Capote, Colazione da Tiffany) [Blake Edwards, 1961]
18 aprile 2010, 10:08 di astronomy domine
“Il villaggio di Holcomb si trova sulle alte pianure di grano del Kansas occidentale, una zona desolata che nel resto della stato viene definita ‘laggiù’. Un centinaio di chilometri a est del confine del Colorado, il paesaggio, con i suoi duri cieli azzurri e l’aria limpida e secca, ha un’atmosfera più da Far West che da Middle West. L’accento locale ha pungenti risonanze di prateria, una nasalità da bovari, e gli uomini, molti di loro, portano stretti pantaloni da cowboy, cappello a larghe tese e stivali con tacchi alti e punte aguzze. Il terreno è piatto e gli orizzonti paurosamente estesi; cavalli, mandrie di bestiame, un gruppo di solos bianchi che si elevano aggraziati come templi greci, sono visibili parecchio prima che il viaggiatore li raggiunga.” (Truman Capote, A Sangue Freddo) [Richard Brooks, 1967]
18 aprile 2010, 10:13 di dedo
“In un’ampia via di Mosca, a

Playlist film

Il pasto nudo

  • Drammatico
  • USA, Canada, Giappone
  • durata 111'

Titolo originale Naked Lunch

Regia di David Cronenberg

Con E. J. Scorsiani, Peter Weller, Judy Davis, Ian Holm, Julian Sands

Il pasto nudo

In streaming su Amazon Prime Video

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Sento la polizia che si stringe, li sento lì fuori mentre fanno le loro mosse, mentre preparano le loro demoniache “bambole” degli informatori, borbottano sul cucchiaio e sul contagocce che ho buttato via alla stazione di Washington Square, scavalco la porta girevole e le due rampe giù per le scale di ferro, ce la faccio ad acchiappare un treno A per il centro… (William Burroughs)

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Fellini Satyricon

  • Grottesco
  • Italia
  • durata 135'

Regia di Federico Fellini

Con Martin Potter, Hiram Keller, Max Born, Salvo Randone, Mario Romagnoli

Fellini Satyricon

Ma dove trovare gente più folle degli oratori, quando si mettono a gridare: “Queste ferite me le sono buscate per la libertà; ci ho rimesso quest’occhio per voi; datemi una guida capace di portarmi dai figli, che ho le gambe spezzate e non mi reggo in piedi”? (Petronio)
  

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Il grande sonno

  • Noir
  • USA
  • durata 114'

Titolo originale The Big Sleep

Regia di Howard Hawks

Con Humphrey Bogart, Lauren Bacall, John Ridgely, Martha Vickers, Dorothy Malone

Il grande sonno

In streaming su Amazon Video

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Erano quasi le undici di una mattina di mezzo ottobre, senza sole e con una minaccia di pioggia torrenziale nell’aria troppo tersa sopra le colline. Portavo il mio completo color carta da zucchero, con camicia, cravatta e fazzolettino blu scuro, scarpe nere e calze nere di lana, con baghette blu scuro. Ero ordinato, pulito, compassato e non mi importava che lo si notasse. (Raymond Chandler)

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Eyes Wide Shut

  • Drammatico
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 159'

Titolo originale Eyes Wide Shut

Regia di Stanley Kubrick

Con Tom Cruise, Nicole Kidman, Sydney Pollack, Leelee Sobieski, Rade Serbedzija

Eyes Wide Shut

In streaming su Now TV

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Ventiquattro schiavi mori spingevano remando la sfarzosa galera che doveva portare il principe Amgiad al palazzo del califfo. Ma il principe, avvolto nel suo mantello di porpora, se ne stava solo , sdraiato in coperta, sotto l’azzurro cupo del cielo notturno disseminato di stelle e il suo sguardo…” La piccola aveva letto fin lì ad alta voce, ora, quasi all’improvviso, le si chiusero gli occhi. (Arthur Schnitzler)

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Il giardino dei Finzi Contini

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 93'

Regia di Vittorio De Sica

Con Lino Capolicchio, Dominique Sanda, Fabio Testi, Helmut Berger, Romolo Valli

Il giardino dei Finzi Contini

In streaming su Rai Play

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La tomba era grande, massiccia, proprio imponente: una specie di tempio vagamente antico e vagamente orientale, come se ne vedeva nelle scenografie dell’Aida e del Nabucco in voga nei nostri teatri d’opera fino a pochi anni fa. (Giorgio Bassani)

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L'esorcista

  • Horror
  • USA
  • durata 120'

Titolo originale The Exorcist

Regia di William Friedkin

Con Ellen Burstyn, Max Von Sydow, Linda Blair, Jason Miller, Lee J. Cobb

L'esorcista

Come l’improvviso e fugace bagliore di soli che esplodono viene registrato soltanto nebulosamente dalle pupille di chi ha perso la vista, così l’inizio dell’orrore passò quasi inosservato e, nel tumulto di quanto avvenne in seguito, fu, in effetti, dimenticato. (William P. Blatty)

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Crash

  • Drammatico
  • Canada
  • durata 103'

Titolo originale Crash

Regia di David Cronenberg

Con James Spader, Holly Hunter, Elias Koteas, Rosanna Arquette

Crash

In streaming su Apple TV

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Waughan è morto ieri nel suo ultimo scontro. Nel corso della nostra amicizia , aveva fatto le prove della sua morte in molti scontri, ma il suo ultimo è stato proprio semplicemente un incidente –  l’unico (James G. Ballard)  

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