Terra di mezzo
- Drammatico
- Italia
- durata 80'
Regia di Matteo Garrone
Con Ahmed Mahgoub, Mario Colasanti, Massimo Sarchielli, Paolo Sassanelli, Guglielmo Feraiola

Classe 1968, sei lungometraggi e quattro corti-medi all'attivo, Matteo Garrone è il cineasta italiano più talentuoso e coraggioso in circolazione. Inizia la sua carriera con Silhouette, cortometraggio premiato col Sacher d'Oro nel 1996 e accorpato l'anno dopo ad altri due episodi (Euglen & Gertian, Self Service) nel lungometraggio d'esordio Terra di mezzo. Per questo film Garrone fonda la sua casa di produzione (Archimede), con la quale realizzerà i successivi Ospiti ed Estate romana. Nel frattempo gira Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni, mediometraggio prodotto e ideato da Andrea Busiri-Vici (suo il soggetto).
Passato alla più facoltosa Fandango di Domenico Procacci, il cineasta romano inizia una nuova fase della sua carriera, portandosi dietro i collaboratori più stretti (lo sceneggiatore Massimo Gaudioso, il direttore della fotografia Marco Onorato e il montatore Marco Spoletini). Tra il 2002 e il 2008 dirige tre film che ne decretano l'affermazione nel panorama cinematografico nazionale e internazionale: L'imbalsamatore, un noir affascinato dalla tassidermia e permeato di tensioni (omo)erotiche, Primo amore, un mélo ossessionato dal peso corporeo, e Gomorra, un polittico in cinque pannelli dall'interno del sistema camorristico.
Se nella prima fase della sua produzione Garrone dinamizza le regole del realismo interrogando il territorio con uno sguardo totalmente alieno dalle formule del verismo accusatorio (Terra di mezzo), del documentario promozionale (Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni) e del cinéma-vérité (Ospiti, Estate romana), nella seconda sposta le coordinate del suo cinema verso una direzione più narrativa e controllata, raccontando un triangolo amoroso all'insegna dalla possessività (L'imbalsamatore), un delirio manipolatorio di castigata crudeltà (Primo amore) e un incubo quotidiano tra le Vele di Scampia e lo smaltimento clandestino di rifiuti nel casertano (Gomorra).
Sei lungometraggi e un medio che riscrivono i codici del realismo, del documentarismo e del noir con uno sguardo lucidamente refrattario al moralismo e alla retorica. Improvvisazione, derive visive, ironia strisciante, dialogo con lo spazio circostante, tempi sospesi, immersività ambientale, attitudine non giudicante: il cinema di Matteo Garrone parla un linguaggio obliquo e spiazzante, filtrando la realtà attraverso un obiettivo trasparente e sorprendente al tempo stesso. Con l'ammaliante precisione di un antropologo con la macchina da presa.
Regia di Matteo Garrone
Con Ahmed Mahgoub, Mario Colasanti, Massimo Sarchielli, Paolo Sassanelli, Guglielmo Feraiola
Regia di Matteo Garrone
Con Julian Sota, Llazar Sota, Pasqualino Mura, Corrado Sassi
Regia di Matteo Garrone
Con Rossella Or, Monica Nappo, Salvatore Sansone, Victor Cavallo
Regia di Matteo Garrone
Con Ernesto Mahieux, Valerio Foglia Manzillo, Elisabetta Rocchetti
Regia di Matteo Garrone
Con Michela Cescon, Vitaliano Trevisan
Regia di Matteo Garrone
Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo
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Lucidamente efficace, precisa e pienamente condivisibile la descrizione di Joseba sulle notevoli qualità del cinema di Garrone (e noto la quasi unanimità nel ritenerlo ormai autore di assoluto rilievo internazionale). Personalmente "fra gli italiani in circolazione" per coraggio e talentuosità, gli affiancherei anche Sorrentino. Un saluto.
Grazie a tutti per i graditi commenti. La buonanotte.
è il mio preferito tra gli italiani relativamente giovani. purtroppo è un po' difficile recuperare i vecchi film (ho visto solo Terra di mezzo). lo giudico superiore a Sorrentino, interessante ma talvolta troppo ammiccante. Ciprì e Maresco sono ancora più estremi e outsider, e propbabilmente anche Benvenuti (che non conosco molto, mea culpa). il discorso sul denigrare il cinema italiano lascia il tempo che trova, perchè in percentuale quello che viene proposto nelle sale è di qualità infima, e secondo me c'è anche un peggioramento rispetto agli inizi del decennio. Garrone francamente mi pare un'eccezione. non dimentichiamo piuttosto che vengono prodotti con soldi ministeriali film come quelli di luca lucini (il primo della saga moccia)e della archibugi
Non la penso troppo diversamente da te, Shadgie, fuorché sulla difficile reperibilità dei primi film di Garrone: la Fandango li ha recentemente raccolti in un cofanetto di quattro dvd sotto la supervisione del regista stesso:
http://www.fandangostore.it/cinema/433/scheda_prodotto.aspx
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