Il fascino discreto della borghesia
- Grottesco
- Francia
- durata 97'
Titolo originale Le charme discret de la bourgeoisie
Regia di Luis Buñuel
Con Jean-Pierre Cassel, Fernando Rey, Delphine Seyrig, Bulle Ogier, Stéphane Audran

E' molto più facile etichettarmi come "diverso" e vendermi come merce avariata nel reparto degli "scemi".
Con certa gente è opportuno mettere le cose in chiaro fin dapprincipio, stabilire le giuste distanze e far valere le proprie ragioni. E' gente superficiale che bada alle apparenze, è troppo faticoso, un impegno troppo oneroso che dovrebbe adoperare l'intelligenza addentrarsi in profondità, giudicare le persone non per quello che si vede, anzi, non giudicarle affatto, sospendere il giudizio.
Ma questa gente non cambierà mai, sono il prodotto della società di massa, belante, intuzzata di "valori" clericali e poi disposta a tardirli quando essi s'infrangono col piacere della carne, con l'uso del loro pene o della loro vagina, quando si scontrano con quegli stessi "valori" falsi che loro stessi hanno eretto a muro protettivo, a muro difensivo.
Be', sono quelli "socialmente" produttivi, che non hanno nulla di cui vergognarsi, se conoscessero i loro scheletri nell'armadio rabbrividerebbero, ma preferisco non fermarsi ad osservarli, li rinchiuderebbero in manicomio, perché la pazzia li soprafferebbe. Quali delitti immani compiono quotidianamente, disprezzando i "deboli", blandendoli con battutine dal retrogusto volgare, rancide, prese in prestito dal supermarket dei luoghi comuni, di chi addobba l'umanità di una veste conformista che nega l'individualità.
Sono i nuovi animali, mascherati dietro sguardi di "compassionevole" bontà cristiana, pronti a linciarti appena intacchi il loro "sistema".
Sono quelli che gridano la parola "amore", che parlano come fossero usciti da una pubblicità, sono quelli che si guardano allo specchio ogni mattina, "misurando" le loro rughe, innervositi dall'età che avanza.
Crogiolati in uno smargiasso, ruffiano riso nevrastenico che cela l'ira inquietante che si annida dove la nascondono.
Sempre "felici", perché bisogna esserlo, così esige il codice del vivere civile, del not disturb, del "preferisco farmi gli affari miei e campare cent'anni".
Sono quelli a cui appari sgradevole perché hai il coraggio di mostrati per quello che sei, con le "mostruosità" che caratterizzano l'animo umano, con le tue contraddizioni, i tuoi sentimenti, le tue emozioni, vissute, elargite senza filtri.
Che loro additeranno come "purezza". Si sa, gli "schifosi" sono sempre dei puri.
Schifosi saranno loro, pontificano, si credono grandi uomini, si credono dei "geni" perché hanno mangiato qualche lezioncina scolastica di diligente accademia.
Perché sanno vivere.
Perché ascoltano "buona" musica, guardano film "carini". Non rompono mai le palle. Leggono dei libri che fanno "pensare". Robaccia.
Non si angustiano per problemi inutili, son quelli senza fantasia, senza poesia, senza immaginazione, senza un bel nulla.
Andranno a rimpolpare le fila dell'armata delle tenebre, han già prenotato una cassa da morto.
Respirano, cosa respirano? Parlano tanto, non stanno un attimo zitti.
Se ne beano delle filosofie orientali, della trascendenza, ma per fare i "fighi" dicono di amare Lynch e il Cinema di Tsai Ming-liang.
Sono delle merde.
Loro trombano, s'imbucano in qualche festa, fanno baldoria, insomma, se la godono.
Godono i porci, e tu che non godi il pranzo dei cannibali dovresti rosicare.
Ma vaffanculo.
Firmato il Genius
Titolo originale Le charme discret de la bourgeoisie
Regia di Luis Buñuel
Con Jean-Pierre Cassel, Fernando Rey, Delphine Seyrig, Bulle Ogier, Stéphane Audran
Titolo originale La grande bouffe
Regia di Marco Ferreri
Con Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Michel Piccoli, Ugo Tognazzi, Andréa Ferréol
Titolo originale First Blood
Regia di Ted Kotcheff
Con Sylvester Stallone, Richard Crenna, Brian Dennehy, David Caruso
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