Credo che meno di cinque opinioni sia un motivo sufficiente per mettere in evidenza film che a mio avviso hanno avuto al momento un'attenzione affatto consona alla loro cifra autoriale.Vabbè, mi ripeto e dopo due mesi da"Guney e gli altri", eccomi di nuovo con una playlist col medesimo spirito. Perchè intanto ho scoperto diversi film grazie all'interesse mostrato dagli amici utenti. Perchè le cose o i ringraziamenti dovuti uno se li comunica in privato, ma quale migliore stumento di questo per dare pubblicità a film che a vario titolo possono dirsi trascurati, lanciare proposte, promuovere quello che si ritiene grande cinema. Perchè soprattutto a questo deve servire questo spazio.
Con Iosseliani il significato e il significante non sempre coincidono. Così la caduta delle foglie significa, prima il tempo della vendemmia, e poi un bel bicchiere di vino bevuto con gli amici. Ma di quello buono.
Con Gela Kandelaki, Gogi Ckheidze, Irina Giandieri, Elena Landia
L'irregolare Ghia non poteva passare inosservato nella Georgia assorbita dall'Unione Sovietica e per questo film (terzo e penultimo lungometraggio girato in patria prima dell'esilio in Francia) non poteva non avere problemi l'irriverente Iosseliani. Perchè Ghia è l'alter ego del regista georgiano, del suo anarchismo imbevuto di beffarda ironia. Perchè il suo cinema ha da sempre la leggerezza di una piuma che si muove con fare iconoclasta tra le brutture del pianeta.
Con Fernando Fernan Gomez, Ana Torrent, Isabel Telleria, José Villasante, Teresa Gimpera
..la spirale invadente della regina, le varie e incessanti attività delle operaie, lo spietato e utile sforzo, gli intensi andirivieni con febbrile intensità, l'insonnia ignorata che annuncia il lavoro del nuovo giorno. Il riposo finale della morte in un posto che non sopporta ne malattie ne tombe.". Ovvero, l'acritica e indefessa laboriosità delle api a cui si contrappone la gioiosa fantasia della piccola Ana, quella sua ingenuità che Victor Erice sembra indicare come il migliore tra gli stumenti possibili per fare rivoluzioni. "Lo spirito dell'alveare" è un grandissimo film di un'autore spagnolo che ha fatto solo tre film incirca quarant'anni. Un magnifico apologo tra poesia e denuncia sociale ambientato nella Spagna del dittatore Franco.
Titolo originale Jonas qui aura 25 ans en l'an 2000
Regia di Alain Tanner
Con Jean-Luc Bideau, Rufus, Myriam Mézières, Myriam Boyer, Miou-Miou
Otto personalità a diverso modo anticonformiste e a diverso modo partecipi della stessa speranza di cambiamento. Otto persone che nel mentre vivono e subiscono la realtà fattuale, ne immaginano un'altra desiderata. Un grande film dello svizzero Alain Tanner che delinea con soave precisione l'animo di otto persone ancora capaci di investire nei sogni. Perchè la speranza in un mondo migliore non deve mai essere persa.
Con Claude Laydu, Joan Riveyre, Nicole Maurey, Adrien Borel, Rachel Bérendt
Mirabile trasposizione di Bresson del romanzo di Georges Bernanos. Le perenni pene dell'animo di un umile curato di campagna che è il paradigma della religiosità tanto di Bernanos quanto di Bresson, intransigente, appassionata e che disdegna l'indifferenza, la freddezza, l'ipocrisia benpensante. Capolavoro.
Con Francesco Falchetto, Manuela Martelli, Antonio Crisponi, Giselda Volodi, Lazar Ristovski
Il film narra della vita di Zuanne Malune, un pastore del Nuorese detto Sonetàula (dal rumore del legno che scricchiola), nel lasso di tempo che va dal 1938 ai primi anni cinquanta. Da quando il padre viene mandato al confino perchè ingiustamente accusato di aver commesso un omicidio, fino a quando lui diventa uno dei briganti più ricercati dell'intera Sardegna. Un bell'esempio di equilibrio tra esigenze cinematografiche e contenuti di natura antropologica. Un gran bel film questo di Salvatore Mereu, rigorosamente figlio della terra sarda capace di restituirci tutta l'atavica bellezza della Sardegna, la purezza quasi verginale delle sue terre e del suo mare.
Con Woody Strode, Franco Citti, Jean Servais, Pier Paolo Capponi
Maurice Lalubi è' un Cristo laico che accetta il suo calvario con la rassegnazione di chi sa che in ogni tempo e luogo la realizzazione del bene è resa difficile dalla seduzione del male e che se l'amore dato senza condizioni può valere il sacrificio di una vita, la morte di un giusto non deve valere l'oblio per le generazionifuture. Un'altro grande film di Valerio Zurlini che, a mio avviso, ha nella rappresentazione della ferocia dell'uomo quell'elemento che gli attribuisce la capacità di durare nel tempo che gran parte della critica specializzata sembra avergli tolto con troppa superficialità.
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