Titolo originale Ai no corrida - L'Empire des sens
Regia di Nagisa Oshima
Con Tatsuya Fuji, Eiko Matsuda, Aoi Nakajima, Melka Seri
Sublime film erotico-politico dove, in terra straniera, Oshima mostra una donna che si impossessa del suo uomo spiritualmente e fisicamente. Il seme come risucchio dell'anima...
Con Sirpa Lane, Lisbeth Hummel, Pierre Benedetti, Marcel Dalio
Il maestro polacco ci mostra questa terribile belva, un moloch onirico maschile da abbattere. L'interminabile eiaculazione bestiale sembra annegare la protagonista, ma l'emblema fallico cadrà...
La grandissima Jodie Foster osserva le celle che precedono quella di Hannibal, un prigioniero si masturba nella sua cella e la colpisce con uno schizzo di seme (taglio in tv ovviamente). Quella macchia è così prepotente, come tutti i pregiudizi che sfida e supera Clarice, in un mondo tutto al maschile (grande la metafora iniziale del percorso ad ostacoli nela foschia).
La bravissima Ronit Elkabetz è un'emancipata donna marocchina divorziata con bimba a carico. Lei e il suo amante sono protagonisti nel film di una delle scene di sesso più spontanee ed intime mai girate. Ovviamente, già con una figlia e tantissimi pregiudizi a carico, il piacere carnale ha un unico nemico il seme maschile. Lei, irriverente, ammonisce il giovane amante più volte "vieni fuori!" e una volta finito, mentre lui pigramente va a prendere della carta, lei non può aspettare che coli tutto, si asciuga con dovizia l'ombelico con le sue mutandine e le appallottola sotto il letto.
Con Diego Luna, Gael García Bernal, Maribel Verdú, Diana Bracho
Film manifesto su due giovani alla scoperta della vita, sesso incluso... splendida scena di masturbazione su dei trampolini di una piscina, scambiansosi ad alta voce pensieri sconci. Il seme casca in acqua e va perso... l'adolescenza è così, una tragicomica serie di seghe (tout-court e mentali) alla ricerca della maturità... con tracce lasciate un po' dove capita...
Bè per concludere come non citare questo film? In un classicissimo campo/controcampo di primi piani lui/lei c'è del liquido bianchiccio penzoloni dai capelli di Ben Stiller, Cameron Diaz lo scambia per gel e ne approfitta per farsi una mitica messa in piega! Assolutamente cult, ma anche con una vena di malinconica poesia sugli sfigati che portano visibilmente i segni di questa condizione.
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