Amo le donne e il loro universo, sopra ogni cosa. La mia vita di uomo è legata irrimediabilmente all'amore per la donna. La mia idea di donna ideale risponde alla donna che non ha accettato e non accetta tutt'oggi di essere solo un banale oggetto del desiderio, una donna che non vive per piacere o affascinare, per le sue curve o il suo corpo, ma che pone maggiore attenzione al proprio contributo al bene e al progresso della società che insieme condividiamo. Una donna che come me riconosca il valore delle donne che hanno subito l'umiliazione dei più forti e virili uomini, ma che non hanno mai abbassato la testa e non si sono rassegnate difendendo la propria dignità. Penso al detto "dietro ai grandi uomini ci sono delle grandi donne" e quando penso a questo penso a Dario Fo che non si separa mai da sua moglie Franca Rame e che non perde occasione nelle interviste per dare spazio al pensiero della sua consorte. Ci tiene a mostrarne le doti, perché Franca Rame è una Grande donna. Penso a quelle coppie in cui l'uomo e la donna hanno lo stesso ruolo e non importa chi sul lavoro ha un incarico più importante, lo stipendio più alto, chi sa comandare e chi obbedire. Coppie dove non c'è una donna oggetto solo bella e avvenente sminuita dall'uomo macho e virile, ma in cui ci sono una donna e un uomo uguali che si donano reciprocamente. Credo che ogni uomo porti in sé elementi di entrambi i sessi. Per esempio, Fernando Pessoa amava definirsi con queste parole in cui mi rispecchio e che ho fatto mie: "Non mi risulta difficile definirmi: ho un temperamento femminile con un’intelligenza maschile. La mia sensibilità e i moti che da essa procedono, e in ciò giustamente consistono il temperamento e la sua espressione, sono da donna. Le mie facoltà di relazione – l’intelligenza e la volontà, che è l’intelligenza degli impulsi – sono da uomo." In questa playlist ho voluto riportare sette film in cui il personaggio femminile non solo è protagonista, ma rappresenta una parte di me, delle mie idee, dei miei valori. Personaggi che tutti insieme fanno la mia donna ideale, una donna che non teme gli anni né l'inesorabile appassire della bellezza, perché la sua bellezza travalica i limiti del tempo e della vita. E' un'impronta infinita.
Con Lisa Ray, Seema Biswas, Kulbhushan Kharbanda, Waheeda Rehman
Questo film parla della condizione delle donne in India. Un film fortissimo, dove la protagonista accetterà di essere donna oggetto e subirà la vergogna e l'umiliazione di non essere sposata perché offerta per la comunità in cui vive ai piaceri sessuali di un uomo che sarà il padre del suo possibile marito. La salvezza è solo nell'uomo che sa scegliere e riconoscere pari dignità e opportunità agli uomini a prescindere dal sesso, dalla razza, dalla forza fisica, ma sulla base di una più grande forza interiore.
Ispirato alla storia di Liliana Rossi, il film parla di una donna che ha cercato di cambiare davvero le cose, che ha istruito i bambini delle famiglie più povere che non potevano permettersi nemmeno di pagare i libri per mandare i figli a scuola. Una donna che credeva che la politica fosse uno strumento utile per migliorare la vita di tutti. Una donna che credeva di contare come gli uomini, mentre probabilmente contava anche più degli uomini del suo partito. La cosa che più mi fa rabbia è che invece quella stessa politica che chiedeva alla donna un volto per un voto, ma non riconosceva alla donna un ruolo e un'identità è la stessa politica di oggi che ci offre donne-veline, bellissime, manipolate e plasmate dall'idea del partito. Mentre le donne che hanno idee vengono relegate a posti di secondo piano. Allora mi chiedo: perché dobbiamo parlare ancora di quote rosa? La sola necessità di parlarne per garantire un posto alla donna (che fino a prova contraria le è dovuto) dimostra che la nostra cultura è ancora quella dell'italietta che ama la donna per il culo e per le tette e non per la sua sensibilità, per le sue idee, per il valore delle sue ragioni. Un'Italia insensibile sempre pronta ad accantonare il più debole e a non riconoscergli autorità e rispetto.
Questo film è invece un esempio delle umiliazioni che ancora oggi le donne debbono subire. Essere scelte per la propria conformazione fisica, per la propria bellezza, essere usate come si farebbe con il bestiame solo per i secondi fini (ovviamente economici) di chi ti sfrutta promettendoti la libertà e calpesta la dignità in cambio della sopravvivenza: questo è ciò che rifuggo, che disprezzo e che non riuscirò mai ad accettare nell'idea della donna oggetto.
La protagonista che sceglie di isolarsi dal mondo, cercando di diventare suora. E poi entra in una famiglia e qui fa una vera rivoluzione. Una donna carismatica, che sa comprendere le persone con cui parla e le conquista con quell'intelligenza e quell'acume che in certi uomini neanche sono presenti.
La scelta: donna in carriera o donna affermata che non rinuncia ai propri valori e ai propri principi. In realtà è la scelta di vita che fa qualsiasi essere umano, nella società che viviamo. Vivere per lavorare o lavorare per vivere. Io, ovvio, ho scelto la seconda e il parametro con cui misuro la mia affermazione personale nella vita è diverso da chi sceglie la prima.
La protagonista mostra la grande tenacia, la resistenza, la fedeltà. Nel racconto le donne non tradiscono, mentre gli uomini sono disgustosi: fanno i nomi, stuprano, violentano, sono subdoli, vivono di sesso, irrispettosi, codardi, vili. La virilità è un mito di cui io stesso, in quanto uomo, mi vergogno. Il mito del più forte, del più prepotente. Un mito buono per nascondere la stupidità e la piccolezza, a prescindere dal sesso a cui appartiene, dell'essere umano che non conosce rispetto e non merita stima né appoggio, nè giustificazioni.
Con Licia Maglietta, Bruno Ganz, Marina Massironi, Giuseppe Battiston
Ecco infine l'ultimo esempio di donna ideale. Colei che sa vivere delle piccole cose, ma sa anche ricostruire la propria vita. La donna che non si arrende ma lancia un messaggio importantissimo: pretendi di essere amata, apprezzata. Perché credere che la vita sia fatta solo di frustrazioni, di stereotipi, di sane banalità. Il rispetto va preteso da chi ci ama e va reso, così come le attenzioni, i gesti che fanno parte della nostra quotidianità. A parte tutto, uomini o donne, siamo prima di tutto essere umani e la nostra unione per il bene reciproco dovrebbe essere davvero il frutto di una collaborazione che ci riporti a un maggior riconoscimento dell'importanza del nostro contributo nella vita. Con le nostre idee e il nostro spettacolo che prosegue ben oltre un film: la nostra vita.
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