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Sirk, il mélo e la nostra gioventù perduta
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Sirk, il mélo e la nostra gioventù perduta

Ha ancora un senso proporre un regista come Douglas Sirk? Ha ancora un senso proporre il mélo oggi? Che cos'è il mélo,oggi? Manipolazione dei sentimenti? Svilimento calcolato delle nostre emozioni più profonde? E la TV? Le sguaiate litigate quotidiane, i chiacchiericci e i cazzeggi quotidiani dove si spaccia per sentimenti un simulacro falso, volgare, moralmente sporco, socialmente laido. Il cinema di Sirk ci restituisce un mondo di sentimenti autentici, un'oasi di scrupoli morali oggi impensabile, un rifugio per le relazioni sentimentalmente pure, per rapporti umani puliti, autentici, anche se spesso, proprio per essere autentici, risultano brutali. Se ne esce più puliti dentro dopo aver visto uno dei suoi film. Ma oggi Sirk non è più di moda. Lo si considera alla stregua di un melenso artigiano ormai inesorabilmente condannato dalla nuova sensibilità. Eppure il suo cinema, proprio perchè scava nel profondo delle nostre emozioni senza manipolarle, risulta a noi, di una certa età, quanto mai "vero" e sorprendentemente affascinante per chi, giovane, si accosta alla sua cinematografia. Commuoversi non è segno di debolezza, ma coinvolgimento autentico e segno di purezza.

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. fixer
    di fixer

    Grazie, caro Snake: le tue perole sono musica! Se anche i giovani imparano ad amare Sirk, forse il mondo si può ancora salvare!

  3. Inside man
    di Inside man

    Probabilmente ho una percezione errata, ma non mi risulta che Sirk sia fuori moda e ancor meno sia considerato "un melenso artigiano ormai inesorabilmente condannato dalla nuova sensibilità", anzi negli ultimi decenni è stato assai rivalutato (anche grazie al ns Ghezzi). E poi quale sarebbe questa nuova sensibilità? Si sta parlando di pareri di appassionati di cinema e critici o di adepti delle soap televisive? Chiedo lumi. Un saluto.

  4. fixer
    di fixer

    Mi riferisco ai commenti uditi tra la gente comune. Troppo spesso è l'opinione della maggioranza a fare tendenza. Se in politica questo è normale, nell'arte spesso diventa una palla al piede. Nel cinema, in particolare, si assiste al fenomeno per il quale le Majors americane e i nostri produttori producono film di un certo tipo per la fascia ritenuta più appetibile e cioè quella dei giovani dai diciotto ai 25 anni, circa. Prova a chiedere quanti di loro conoscono Sirk e chiediti quanto possa piacere loro una qualsiasi delle storie citate.I gusti attuali ("la sensibilità nuova") sono quelli dei cinepanettoni o delle storielle tipo i film di Moccia o di Vaporidis: storie calate nella quotidianità tanto leggere quanto insulse. Così almeno mi pare. Le storie "vere", paradossalmente le produce la RAI, con tutti le limitazioni e le precauzioni che ne conseguono. Noi dobbiamo per forza fare i conti con questi nuovi gusti. L'opinione dei critici e degli intenditori rappresenta una ristretta minoranza che, purtroppo, non influisce più di tanto, sull'orientamento da prendere. E spesso anche loro non brillano per coerenza.

  5. steno79
    di steno79

    Sirk non è assolutamente fuori moda, basta pensare al toccante omaggio che gli ha reso Todd Haynes in Lontano dal paradiso qualche anno fa. Tra i suoi film, quello a cui sono più affezionato è Lo specchio della vita, che vidi per la prima volta a 13 anni e mi commosse profondamente.

  6. kirkdetective
    di kirkdetective

    Ho scoperto e immediatamente amato i film diretti da Sirk in televisione, senza poter più dimenticarne la messa in scena magnifica e raffinata al servizio di storie esasperatamente vere, che mi hanno spesso "trovato" integralmente, e in cui in più di un'occasione mi sono specchiato. Lo considero insomma il grande cinema, sulla e al servizio della vita. Sarebbe bellissimo, poterlo (ri)vedere sul grande schermo, ma si sa, a parte rarissime e difficilmente avvicinabili (almeno per me) occasioni offerte da rassegne e/o festival, il consumismo non lo permette.

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