Credo che meno di cinque opinioni sia un motivo sufficiente per mettere in evidenza film che a mio avviso hanno avuto al momento un' attenzione affatto consona alla loro cifra autoriale. Due sono le playlist che hanno ispirato questa (almeno stando alle conoscenze di uno che frequenta da poco meno di quattro mesi questa community e all'impossibilità di seguire tutto) : "(S)visti di stagioni" di Carlos Brigante, per l'utilità di segnalare film che si ritiene per vari motivi trascurati e "Il film più sottovalutato della storia del cinema" di Aquilant(che è quello che più mi può accusare di plagio), per la sentita doverosità di sottolineare la scarsa attenzione attribuita a un film ritenuto importante (lui si riferiva a "Paris Texas" di Wim Wenders). Per ragioni pratiche (facilmente intuibili) i film indicati sono tra quelli a cui io stesso ho dato un'opinione e che meritano di essere portati all' attenzione generale.
Con Tarik Akan, Halil Hergün, Necmettin Cobanoglu, Serif Sezer
Di Yilmaz Guney. Nel carcere governativo dell'isola turca di Imrali, cinque detenuti ottengono una licenza di otto giorni. Possono cosi recarsi dalle loro famiglie, ognuno con dei conti da dover regolare. E' un film manifesto "Yol" (che in turco significa strada) che nelle intenzioni dell' autore doveva servire a far conoscere la realtà turca in tutta la sua multiforme complessità, l'arretratezza del suo regime militare, la condizione delle donne, la questione curda (la prima volta portata sullo schermo) a un mondo miope e interessato solo alle "grandi" storie. Sontuoso film sulla condizione umana.
Con Tuncel Kurtiz, Ayce Emel Mesci, Malik Berrichi, Nicolas Hossein
Ispirato a una sommossa avvenuta nel 1976, quando lo stesso Guney era in galera, "La rivolta" è la cronaca delle nefandezze compiute nel carcere turco di Ankara e la rivolta di cui si parla è quella fatta per chiedere condizioni di vita più umane.Yilmaz Guney dopo "Yol" da ancora prova di notevoli capacità registiche dimostrando, non solo di conoscere bene la materia di cui parla, ma anche di vivere il suo lavoro come una missione da compiere, come chi sa che il cinema è uno dei modi per generare sdegno attorno a orrori sconosciuti, di dare testimonianza a realtà dimenticate. Credo sia uno dei migliori film sulla vita carceraria.
Con Aida Mohammadkhani, Kazem Mojdehi, M. Shirzad, Naser Omuni
Di Jafar Panahi. La macchina da presa pedina la piccola Mina di ritorno a casa dopo l'uscita di scuola. Oltre gli interessanti spunti di riflessione che il film può offrire in tema di linguaggio cinematografico,"Lo specchio"è uno spaccato della vita di Tehran per come è capace di riprodurre gli umori e i rumori della ordinaria quotidianetà cittadina. Poetico e tecnicamente ineccepibile.
Con Aldo Bufi Landi, Olimpia Carlisi, Tina Femiano, Salvatore Grasso
Di Giuseppe Gaudino. I Gioia sono una famiglia di pescatori, una sorta di Malavoglia moderni,immersi nel loro fatalismo,nella loro unica fede per una religiosita' che ripara le sciagure avute e in un ottuso orgoglio che lacera gli affetti. Giocando sulla commistione tra una storia che ha gli attributi del mito (il matricidio di Agrippina ad opera di Nerone, l'assassinio di Artema un martire cristiano,i vaticini della sibilla cumana) è la dura quotidianita' del presente, Gaudino ha fatto davvero un'opera pregevole da prumuovere in ogni modo sia per il suoi contenuti estetici che per l' intrinseco valore sperimentale. Sorprendente.
Con Pio Giannelli, Marcello Bartolomei, Stefano Bambini, Roberto Valenti
Paolo benvenuti ci porta sui monti della maremma per questo viaggio affascinante sulle orme del brigante Tibuzi restituendoci il sapore dolce della verita' storica che si fa cinema. Lo fa col solito rigore filologico nel riportare alla luce piccole-grandi storie dimenticate. Perchè la sua idea di cinema è che la somma algebrica di dette storie possa far capire nel profondo il carattere di una nazione. Tutto il cinema di Paolo Benvenuti merita più attenzione . Per me è un maestro di cinema e con "Gostanza da Libbiano" tocca il suo punto più alto.
Con Silvana Mangano, Frank Wolff, Salvo Randone, Françoise Prevost
Per me il miglior film di Carlo Lizzani con una Silvana Mangano nel ruolo di Edda Ciano davvero superlativa. E' la cronaca di quando Il gran consiglio del fascismo voto' un ordine del giorno con cui si esautorava Mussolini dal suo incarico. E' uno di quei film da rinverdire spesso perchè la nostra storia non va dimenticata, perchè i crimini del fascismo non vanno mai annacquati,perchè i fascisti di oggi idolatrano i loro padri ideologici e proprio questo film fa giustizia della loro piccolezza di uomini e di dirigenti politici. Carlo Rosselli diceva che "il fascismo è l'autobiografia di una nazione" e i prodromi che generarono il fascismo sono sempre dietro l'angolo pronti a comparire quando un tessuto democratico diventa sonnacchioso.
Con Cyril Cusack, Lou Castel, Gigi Ballista, Paolo Graziosi, Giulio Brogi
Secondo me il miglior film della Cavani. Da promuovere ad ogni costo come antitodo al piattume dilagante. Grande Cusack nei panni di Galilei, uno dei pionieri della lotta contro l'arroganza del senso comune.
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