Sono tanti, e ne devo scegliere solo quattro. Oggi è una mattina grigia, forse per questo sono incline a una lista non del tutto allegra: ma almeno un autore di commedia sì, ci vuole, quando si ride c'è la possibilità di capire di più e di covare meno rancori. Eccola, la mia piccola lista.
E' impossibile farne a meno. Popola le mie fantasie, mi acchiappa al volo su dettagli e visioni e paure, collettive e singole. Si tuffa nella violenza della bellezza e del mito, e con Stranamore riesce perfino a far ridere.
Non l'avevo mai visto restaurato, è un'esperienza dove il tempo e lo spazio si dilatano all'infinito. Quello sgocciolio, quello zampillare di acqua, anche ad occhi chiusi lo riconosci: ecco, è lui, può solo essere Tarkovskij.
Si ride e si piange (poco, detesta il patetico), c'è il piacere di giocare e l'emozione dell'improbabile, l'oscurità della morte e le luci delle candelle dela "Camera verde"
Ancora una volta: questione di tocco, di ritmo, di passioni soffocate sotto ironie e apparenti distrazioni o tocchi banali, di attori perfetti. Insomma, come farebbero De Palma e lo stesso tarantino, senza il vecchio Hitch?
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