Può capitare di avvicinarsi alla musica classica in mille modi diversi e il cinema può essere a volte un ottimo ponte. Io che ho cercato nella musica l'emozione, ho iniziato ad ascoltarla ascoltando i pezzi celebri, ma ho imparato ad amarla solo quando ho associato certe musiche a certe situazioni che ho vissuto. E così è avvenuto anche per il cinema, che spesso mi ha suggerito dove rivolgere il mio ascolto e mi ha fatto scoprire delle composizioni bellissime. Parafrasando Kubrick, il cinema opera su un piano più affine alla musica che alle parole scritte. "I film offrono l'opportunità di presentare concetti e astrazioni complessi senza fare il solito affidamento alla parola." Di seguito riporto alcuni film che mi hanno fatto scoprire delle opere musicali imperdibili.
Con Jean Rochefort, Johnny Hallyday, Edith Scob, Jean-François Stévenin
In streaming su Pluto TV
Ricordo di continuo le mani sul pianoforte, riprese al ralenti, con dei colori rarefatti, che suonano la Sonata n. 12 di Beethoven, il terzo movimento, Marcia funebre sulla morte d'un eroe. Un'emozione senza tempo che non so scordare e che riprovo volentieri ogni volta che ascolto questa sonata. E ora che mi sono convinto a comprare il film per rivedere quelle immagini, non lo vendono più in dvd!
Con Gary Oldman, Jeroen Krabbé, Isabella Rossellini, Johanna ter Steege
Un film dalla colonna sonora straordinaria, con Perahia al piano e Solti alla direzione d'orchestra. Grazie a questo film ho conosciuto, amato e adorato il Trio n. 5 Ghost e la Sonata a Kreutzer di Beethoven e anche l'Ode alla gioia ha ritrovato in me nuova luce. Sebbene il film non sia un capolavoro cinematografico, la scena in cui un Beethoven bambino corre e galleggia a faccia in su sull'acqua di uno stagno che riflette il cielo mentre esplode il coro dell'Ode alla gioia, merita di essere ricordata.
Sebbene la musica più famosa di questo film sia la Sarabanda di Handel, la colonna sonora di Barry Lindon mi ha fatto scoprire il Trio in Mib Maggiore D929 che è una delle mie opere preferite di Schubert, sensibilissima e romanticissima.
La quinta sinfonia di Mahler, che non viene assolutamente sentita nel film, ma è nominata da Woody Allen tra le cose per cui vale la pena di vivere. E' una sinfonia poderosa, che riassume il dramma della vita e la sua consolazione finale nel sublime primo movimento. Il quarto movimento ha fatto da colonna sonora a La morte a Venezia di Luchino Visconti, ma non è stato quando ho visto quel film che l'ho scoperta e apprezzata. Aggiungo inoltre la scontata Rapsodia in Blu di Gershwin.
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