(ATTENZIONE, ANTICIPO LE TRAME!) - D'accordo, non molto originale, ma oggi sono in vena di polemiche. Dedicata a tutti i soldati "giusti" che combattono con onore (ma non per quelli assetati di sangue e potere delle armi) e per le vittime di guerra. Per capire dobbiamo comunque metterci nei panni dell'uomo in costante pericolo e comprendere, ma non giustificare, che a volte la paura fa fare cose terribili. Per tutti i film, è stata cercata una solida documentazione di base, prima della stesura della sceneggiatura. Non posso mettere un film per tutte le guerre, inserisco quelli che mi hanno colpito di più.
"Si fotta il presidente, non la combatte lui questa guerra!" Il soldato King serve fedelmente il paese per 150 missioni e quando spera di congedarsi, scopre che il governo lo ha ingabbiato per sempre.
Con Dominique Horwitz, Thomas Kretschmann, Jochen Nickel, Olivier Broumis
"Abbiamo meritato di meglio?" è la riflessione di Otto (il già ottimo Sylvester Groth, Goebbels tarantiniano) , uno dei 5 soldati tedeschi protagonisti, parlando ad un vecchio amico diventato un crudele ufficiale, alla fine di tutto. Lo stesso personaggio in una drammatica scena canta rabbiosamente una carola di Natale, poi confida ai compagni di essersi sentito un estraneo durante l'ultima visita alla moglie e ai figli: "Molto meglio che pensino che siate morti, credetemi", conclude. Fino al suicidio finale. L'attesa della morte, fraternamente abbracciati sulla neve, dei due ultimi sopravvissuti, è una delle scene più commoventi che abbia mai visto.
Bellissima l'arringa finale del giovane ufficiale francese, che spiega al padre di sentirsi in quel momento più vicino ai suoi nemici che a nessun altro. Gli alti ufficiali e prelati, al sicuro con le chiappe sulle loro calde poltrone, puniscono le fraternizzazioni tra le truppe.
Scelta difficile, l'ultimo film, ne potrei citare molti altri. Ma è doveroso, poiché devo spezzare una lancia a favore di un personaggio che, nel commento, avevo definito cattivo al 90%: il giovane eroe di guerra Fredrick Zoller, a pensarci bene è lui stesso una vittima, così come il giovane soldato tedesco neo-padre che viene ucciso nella taverna e non potrà mai conoscere suo figlio. E di nuovo: è tragico che i soldati ebrei si trasformino in terribili giustizieri, costretti dagli eventi. Un film tragicomico ma in fondo un incubo al quale nessuno scampa.
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